Capitolo 11

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Buona sera a tutti!
Ecco a voi il nuovo capitolo, è un capitolo corto perché il prossimo sarà abbastanza intenso, spero vi possa comunque piacere. Un bacio a tutti!

Nonostante Grace avesse accumulato pochissime ore di sonno nei giorni precedenti, quella notte non riusciva proprio a prender sonno.
Si girava e rigirava nel letto, sperando in un bel pensiero che la calmasse e la facesse addormentare beatamente, ma tutto quello a cui riusciva a pensare era al fatto che si sentisse "sporca" e cattiva.
Non si era mai sentita così, era sempre stata una donna pronta a prendere il sopravvento su tutti, soprattutto se la questione girasse intorno al suo lavoro.
La decisione di "incastrare" Federico non le piaceva affatto ma doveva agire in qualche modo pur di aiutare il presidente.

La mattina dopo era uno zombie, davanti allo specchio constatò quanto il suo aspetto fosse orribile e quanto le sue occhiaie fossero visibili persino dalla luna, così decise di concedersi una lunga doccia che sperava potesse scacciare via tutti i brutti pensieri che la inseguivano da giorni.
Dopo aver indossato un semplice tailleur che le fasciava perfettamente il corpo sinuoso, applicò un po' di cipria e legò i capelli biondi in una crocchia disordinata.

«Sei pronta?» domandò Chase, bussando leggermente la porta.

«Sì, ma non commentare il mio aspetto orrendo.»

«Altra nottata insonne?»
Chase era preoccupato per sua cugina, la vedeva sempre più spenta e sapeva perfettamente che non stesse passando un bel momento.
Non l'aveva mai vista così umana e fragile, le faceva tenerezza ma non era assolutamente d'accordo con la sua scelta, quella purtroppo non l'avrebbe mai accettata.

«Sì. Ho bisogno di un sonnifero.» mormorò a denti stretti, cercando di nascondere la vergogna per quel momento di debolezza davvero raro.

«Lascia stare quelle schifezze.
Piuttosto cerca di tornare alla tua vita, al tuo lavoro, ai tuoi scopamici.» disse Chase, cercando di far sorridere la ragazza che in quel momento lo guardò piuttosto scettica.

«Da oggi avrò altre priorità, non posso permettermi di andare a letto con altri uomini.»

«Immagino già la loro disperazione quando sapranno la notizia.» rispose sarcastico mentre si allontanava dalla camera di Grace.

«Se ne faranno una ragione.»

FEDERICO'S POV.

L'allenamento di quella mattina per Federico era stato piuttosto pesante, sentiva di non avere più forza nelle gambe e non aveva ancora terminato gli esercizi di scarico che lo avrebbero definitivamente ucciso.

«Non hai più fiato?» domandò De Sciglio, dandogli una pacca sulle spalle.

«Oggi è stata più dura del solito.» rispose Federico asciugandosi con un asciugamano il petto scolpito.

«Sappi che sarà sempre peggio.
Il resto come va?»

Mattia De Sciglio oltre ad essere un suo connazionale e compagno di squadra era diventato un amico fidato, una persona con cui sfogarsi e confidare le cose più intime e personali.
Era un ragazzo schietto e tremendamente comprensivo, generoso e simpatico.
Una meravigliosa scoperta.

«Sono sempre più confuso.
Sai l'altra sera mentre la pensavo, ero a cena fuori con Veronica e per sbaglio ho scambiato una ragazza con lei, giuro che stavo per fermarla e baciarla davanti a tutti.
Mi sento in colpa mentre dico tutto ciò, perché mi sembra surreale e non sono quel tipo di ragazzo ma in realtà è la sensazione più vera che io abbia provato nella mia vita.» rispose Federico, parlando a raffica senza mai fermarsi mentre guardava un punto fisso davanti a sé.

«Ti capisco, Berna.
Il consiglio che posso darti è quello di parlarne con Veronica, non merita un uomo che pensa ad un'altra mentre lei progetta matrimonio e figli.
Non puoi farla soffrire così e lo sai meglio di me.»

«Lo so.
Devo solo trovare il coraggio e spiegargli la situazione.» spiegò il biondo, ringraziando l'amico con un abbraccio.

«Puoi farcela. Sei una potenza.»


Nel frattempo lo spogliatoio si era pian piano riempito e mentre alcuni stavano indossando la tuta per la palestra, Gonzalo e Paulo confabulavano cercando di non far sentire a nessuno la natura della loro conversazione.
Sicuramente parlavano di musica latinoamericana o di qualche ragazza con cui Paulo aveva avuto un appuntamento "romantico".

«Ragazzi, posso avere la vostra attenzione?» domandò Paulo con forte accento argentino, sorprendendo tutti.

«Dybala, non interessa a nessuno la tua ultima notte di sesso estremo.» rispose Andrea Barzagli, facendo sorridere la squadra presente in quel momento.

«Sei solo invidioso.
Comunque, in realtà per stasera volevo proporvi una cena e poi un post serata a casa mia, ci sarà una piccola festa ma niente di così sconvolgente per il piccolo Barza.» propose l'argentino, sperando nel consenso dei suoi compagni di squadra.

«Io ci sto. Ho bisogno di una serata alternativa.» rispose Federico, senza pensarci più di un secondo.
Voleva staccare la spina e non pensare più a niente.
I suoi compagni di squadra molto probabilmente la pensavano come lui e decisero di accettare di buon grado la proposta di Dybala, dandosi appuntamento quella sera al ristorante Catullo.

END GAME // Federico Bernardeschi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora