Capitolo 3

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Salve a tutti!
Buon 2018 a voi, spero che questo sia un anno propizio e sicuramente migliore del precedente. 🙂

Ad ogni modo, questa settimana è stata una vera e propria odissea, tra feste, amici e parenti non ho davvero capito più nulla e ovviamente non ho trovato neanche il tempo di scrivere qualcosa.
Ora che tutto è tornato alla normalità sono pronta a pubblicare con la stessa modalità dei primi capitoli, vi preannuncio che in questo scoprirete qualcosina di più riguardo i nostri personaggi e in generale, su tutta la storia.
Mando un bacio a tutti e mi raccomando, fatemi sapere se questo capitolo vi è piaciuto! 😘

***

Per Grace svegliarsi nel cuore della notte era ormai diventata una vecchia e strana abitudine, i suoi incubi ricorrenti le disturbavano il sonno ma ogni volta che essi si ripresentavano, cercava di archiviarli in una parte della mente che non veniva quasi mai disturbata.
Quella notte era andata diversamente, perché Chase aveva udito le sue urla e si era immediatamente precipitato da lei, sperando che nessun ladro si fosse intrufolato nella sua stanza, anche perché non ci avrebbe davvero guadagnato nulla, se non un mare di guai.

«Stai bene?» si accertò immediatamente il ragazzo avvicinandosi verso l'enorme letto.

«Sì.
Solo un brutto sogno. Ne faccio tanti, ultimamente.» rispose mantenendosi la testa mentre si sollevava lentamente.

«Dovresti lavorare un po' meno.
Insomma, hai il lavoro dell'azienda di famiglia, perché questo secondo lavoro?» le domandò Chase sperando che la ragazza gli rispondesse con sincerità.

«Perché mi sento meno inutile.
Nell'azienda di mio padre il suo spirito aleggia in ogni faccenda che mi riguarda, è come se i nostri clienti cercassero me perché conoscono il suo nome.
È sfiancante.» ammise finalmente.

Il ragazzo si stupì di quella confessione e pensò di aver centrato il punto, perché tempo fa intuii che Grace volesse abbandonare l'azienda per la presenza asfissiante di suo padre.
Sapeva benissimo che suo zio non fosse una persona semplice, aveva sempre preteso tanto dalla sua famiglia e aveva fatto sì che sua figlia crescesse a sua immagine e somiglianza.
Un tempo non molto lontano, aveva anche sospettato che avesse fatto allontanare la madre di Grace per puro e semplice egoismo, ma non poteva credere che avesse agito in maniera così malvagia.

«Quindi lavorerai per la famiglia Agnelli?
È abbastanza pericolosa, sai?» domandò Chase in modo da far desistere sua cugina dalla scelta di aiutarli.

«Ho lavorato con famiglie più pericolose, di certo non mi spaventa una famiglia aristocratica di Torino.
Tu piuttosto, sarai il mio braccio destro in questa missione e visto che hai già confidenza con alcuni membri della squadra mi aiuterai a scoprire chi è la talpa.» rispose senza mezzi termini, proponendo un nuovo lavoro al ragazzo che fino a quel momento si era limitato a farle da autista.

«Va bene.
Che devo fare?» domandò ancora, questa volta con più entusiasmo.

«Non devi sabotarmi.
Devi dirmi sempre tutto e soprattutto devi cercare di non farti abbindolare.
Sono tutti furbi lì.» rispose ripensando all'obiettivo della missione.

«Questo mi sembra ovvio.
Ma cominciamo domani?»

«Sì, domani sera per la precisione.
C'è una cena di famiglia nella dimora Agnelli e ci saranno tutti i componenti della società, sarà un modo per conoscere e inquadrare i nostri sospettati.»

Le cene di famiglia a Villar Perosa erano rare quanto importanti, di solito preannunciavano un annuncio per la società in questione.
Questa volta, però, il motivo era ben distante da una notizia importante ma bensì si trattava di una serata organizzata solamente per agevolare il lavoro di Grace.
Infatti sarebbero stati presenti tutti i membri della Juventus F.C con le rispettive famiglie, proprio per non destare sospetti.
Nel primo pomeriggio, il presidente Agnelli aveva accolto personalmente i primi ospiti, accertandosi che tutti avessero preso possesso delle loro stanze per prepararsi al meglio all'evento di quella sera.

Grace una volta entrata nella sua stanza, accese il suo pc e lo collegò alle varie telecamere presenti e successivamente al suo IPhone, registrando così tutto ciò che accadeva all'interno e all'esterno della villa.

«Così i miei occhi saranno davvero dappertutto.» esclamò improvvisamente interrompendo le varie lamentele di Chase sull'abito che doveva indossare quella sera.

«Pensi davvero di riuscire a scoprire qualcosa stasera?
Se davvero c'è una talpa, troverà il modo di non farvi scoprire nulla.» rispose allargando le braccia con fare esasperato.

«Non penso di scoprire qualcosa di eclatante proprio stasera, questo mi sembra piuttosto ovvio.
Ma è un modo per spiare i miei sospettati, visto che sono davvero troppi e non so neanche da dove cominciare.» si avvicinò al cugino sistemando il colletto della sua camicia «E poi tu devi aiutarmi, cominciando proprio da quella mandria di inetti.» continuò la bionda incoraggiando Chase.

«Parli dei calciatori?» domandò il ragazzo con fare retorico mentre la bionda si sistemava il lungo vestito nero.
Grace era di una bellezza mozzafiato, tutti ne erano ormai a conoscenza, ma suo cugino sapeva benissimo che avesse indossato proprio quel vestito per distrarre e rendere più deboli ai suoi occhi gli invitati di quella sera.

«Penso sia ovvio.
Di certo non dimentico il modo in cui quel principe tamarro si è rivolto a me l'altro giorno.
Chi si credeva di essere?» rispose indossando il collier di diamanti.

«Federico è un bravo ragazzo, pensava solamente che avessi bisogno di aiuto.» continuò difendendo il ragazzo dagli occhi verdi.

«Bene, Federico sarà il mio primo sospettato.» concluse Grace con fare ovvio.

«Sei davvero una cattiva persona.» rispose ridendo sarcasticamente il ragazzo, mentre attraversava il corridoio che gli avrebbe portati nella sala in cui si sarebbe tenuta la cena.

Quella sera erano tutti elegantissimi, gli occhi degli invitati però, erano puntati su Grace sia per la sua infinita bellezza che per il fatto che fosse una sconosciuta agli occhi dei presenti.

«C'è la bionda con cui hai litigato l'altra mattina.» disse l'argentino dagli occhi azzurri al suo compagno Federico, indicandola al centro della sala.

«L'ho vista ma sto cercando di ignorarla.
Non voglio problemi.» rispose sperando che Paulo concludesse l'argomento.

«Però è una figa imperiale.
Mai vista una così.»

Gli occhi di Federico si rivolsero subito verso la figura longilinea della ragazza.
Paulo aveva sicuramente ragione, era di una bellezza che stroncava il respiro e nella sua vita ne aveva viste poche di ragazze così, nonostante prima di Veronica avesse avuto molto seguito.

«C'è sicuramente di meglio.» mentii il ragazzo ricevendo in risposta un leggero pugno sul braccio dall'amico.

«Di che parlate voi due?» domandò intromettendosi la bruna baciando velocemente sulle labbra Federico.

«Del fatto che non mi abbia ancora pagato la cena dopo la partitella in allenamento.» rispose Paulo cercando di salvare dall'imbarazzo il suo amico.

«Sono certa che questa cena ci sarà presto, Federico è un uomo di parola.» scherzò Veronica guardando il suo fidanzato mentre seguiva gli spostamenti della bionda misteriosa.

END GAME // Federico Bernardeschi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora