Capitolo 20

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Quella mattina il centro sportivo di Vinovo era semi deserto, ad occupare l'area del parcheggio ci pensavano due uomini della Vigilanza che avevano l'aria di aver dormito pochissimo per via del turno di notte che però non aveva dato chissà quali gravi problemi, avevano dovuto badare solo ad un paio di tifosi ubriachi che avevano cercato di forzare l'ingresso per poter assistere all'allenamento del giorno dopo.
Grace sempre quella mattina aveva un appuntamento di routine con il presidente Agnelli per degli aggiornamenti sul caso.
Federico si era offerto di accompagnarla e ne aveva approfittato per raggiungere il centro con qualche ora di anticipo per fare un po' di palestra e sfogarsi un po', senza esagerare troppo visto che nel pomeriggio avrebbe avuto una seduta di allenamento abbastanza pesante.

«Tu dici che ci vedono da qui?» domandò il numero trentatré con la voce che era ormai un sussurro, mentre stringeva leggermente la coscia nuda della ragazza che quella mattina aveva deciso di indossare un semplice vestitino nero.
La voglia di Federico era aumentata a dismisura dopo averla avuta tutta per sé, non esisteva minuto in cui non desiderasse con tutto se stesso ogni lembo della pelle di Grace. Era diventata una dolce ossessione da cui non voleva di certo guarire.

«Ma chi loro? -domandò Grace a sua volta, indicando con la testa le due guardie che si erano allontanante di qualche metro- Tu sei pazzo, amore!» continuò lasciando dei dolci baci sul collo del calciatore che nel frattempo era impegnato a torturare il suo seno, privo di reggiseno.

«Fede, non possiamo.
Dai, vuoi finire su qualche rivista scandalistica?»

«Che c'è?
Hai paura che i tuoi spasimanti/amanti possano stare male?»
La gelosia di Federico era ben evidente e aveva ripreso una delle solite battute del cugino, per poterla stuzzicare e dimostrare quanto gli desse fastidio la vicinanza di clienti che avevano certamente altri scopi.

«Ne dobbiamo davvero parlare ora?
Sai benissimo che fa parte del mio lavoro mostrarmi gentile, sono gli uomini che si illudono di poter venire a letto con me solo perché sono dei ricchi imprenditori.»

«Ah, allora dimmi se non ci sei mai andata a letto con qualcuno di loro?» la incalzò Federico, appoggiando la sua spalla contro il finestrino del suo Land Rover.

«Fede davvero? Ma vaffanculo!» urlò Grace, uscendo dalla macchina e sbattendo forte lo sportello.

«Amore, scusa.
Vieni qui, ti prego.
Parliamone.» urlò a sua volta Federico ormai esasperato, mentre usciva dalla macchina per rincorrerla.
Ringraziò mentalmente la sua altezza e la sua atleticità che gli permisero di sorpassarla con due semplici falcate.

«Fede, lascia stare. Ne parliamo dopo.
Mi aspetta un appuntamento importante e non voglio entrare in quell'ufficio con la faccia da funerale e un nervosismo che non mi appartiene.»

«Sappi almeno che mi dispiace, non volevo ferirti o spaventarti con la mia inutile scenata di gelosia.» disse Federico, prendendola per i fianchi mentre le lasciava un prolungato bacio sulla fronte.

«La gelosia non mi spaventa, anzi mi piace quando hai lo sguardo assottigliato, le labbra contratte e sembra tu stia iniziando una delle tue importanti partite ma dall'altra parte vorrei che tu avessi una buona idea di me. Capisci che intendo?» Federico annuii e si sentii in colpa per averla fatta sentire sbagliata, ricadeva sempre sugli stessi errori.

«Ora entro. Ci sentiamo dopo.» gli baciò le labbra carnose e si diresse verso l'ufficio del presidente, ormai conosceva la strada a memoria.

Dopo i soliti saluti e le domande di rito, che comprendevano come avessero passato il weekend, a cui Grace era arrossita al pensiero di lei e Federico che avevano rapporti in ogni angolo della casa.

«Novità su Girardi?» domandò Grace, cambiando discorso sentendosi terribilmente in imbarazzo nel mentire su ciò che avesse fatto quella Domenica.

«I miei soci continuano a controllarlo, i suoi movimenti bancari al momento sono bloccati e questa cosa ha fatto pensare un po' tutti.
Volevo sapere cosa ne pensassi.» disse Andrea, guardando fuori dall'immensa finestra che si affacciava sui campi di allenamento.

«È alquanto strano che uno dei più ricchi imprenditori del Piemonte non stia eseguendo operazioni di nessun genere, la possibilità è che si senta controllato da qualcuno e abbia aperto un nuovo conto per i suoi affari loschi.» spiegò Grace, legandosi i lunghi capelli in uno chignon disordinato.

«Ho bisogno che tu entri in contatto con lui, organizza una cena, un appuntamento di lavoro ma ho bisogno di scoprire qualcosa di più.»

«Andr.. -cominciò Grace, venendo subito interrotta dal presidente- Puoi farlo? Ho bisogno e mi fido solo di te.» concluse Agnelli porgendo la mano alla ragazza che si sentiva in seria difficoltà, un po' per i particolari precedenti, un po' perché non sapeva come spiegare quella situazione al suo ormai attuale fidanzato.

«Va bene. Ci provo.»

Eccomi qui con il ventesimo capitolo, è stato pubblicato con un po' di ritardo rispetto ai precedenti ma gli impegni sono tantissimi e cerco sempre di conciliare il tutto.
Spero vi piaccia e come sempre, fatemi sapere che ne pensate. Mi fa super piacere leggervi.
A presto! ☺️😘

END GAME // Federico Bernardeschi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora