Capitolo 5

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Salve a tutti!
Volevo scusarmi per il ritardo ma ho avuto degli impegni e ho trascurato la fine di questo capitolo che avevo già scritto un po' di giorni fa.
Il rapporto tra Grace e Federico, da quanto avete capito anche nei capitoli precedenti è una "sfida" continua e soprattutto in questo ne avrete un'ulteriore dimostrazione.
Ma come pensate che si possa evolvere la situazione? Chi pensate ceda per primo/a?


FEDERICO'S POV:

Svegliarsi quella mattina era stato abbastanza traumatico per il ragazzo, nonostante il letto comodissimo aveva passato una notte insonne e proprio non riusciva a spiegarsi il motivo di cotanto nervosismo.
Aveva svegliato la sua fidanzata Veronica e si erano goduti l'alba di quel primo mattino, grazie all'enorme finestra che si affacciava sul giardino di Villar Perosa.
La bruna aveva percepito che ci fosse qualcosa di strano nell'atteggiamento del ragazzo ma si era data una spiegazione a tutto ciò, era semplicemente stressato per il campionato e per il fatto che giocasse molto poco.

«Non devi fartene una colpa, arriverà il tuo momento.» spiegò improvvisamente la ragazza, accarezzando i capelli folti di Federico.

«Hai presente quando vuoi a tutti i costi piacere a qualcuno, ma quella persona è così altezzosa che non riesce neanche a guardarti negli occhi?» domandò il ragazzo, fregandosene dell'incoraggiamento della sua fidanzata.

«Vorrà dire che questa persona non riesce a reggere il tuo sguardo.» rispose con semplicità, non capendo che quella domanda non riguardasse il suo lavoro.

«Vorrei che mi guardasse con occhi diversi e..» restò in sospeso con la frase mentre la ragazza cominciò a lasciare baci sparsi sul suo volto, non sapendo il vero motivo del macigno che appesantiva il petto di Federico.

«Un giorno lo farà e avrai il posto che meriti, perché nessuno in Italia ha il tuo talento.»

Federico annuì e si lasciò trasportare dalle emozioni del momento, senza pensare a nulla, senza pensare ai suoi maledetti occhi celesti che gli tormentavano le giornate.
Era quello il momento giusto per staccarsi da tutto e non pensarla.
Sentire Veronica in quel modo, dopo varie settimane era stato terapeutico, si sentiva diverso e meno intrappolato nei suoi pensieri.

«Eri diverso oggi, quasi più coinvolto.» esordì la ragazza, accarezzando il petto del biondo che fissava il vuoto.

«Avevo bisogno di sentirti così, è stato..è stato bello.» rispose Federico, baciando la fronte della sua fidanzata.

«Vorrei che ti sentissi sempre importante.
Mi dispiace vederti così, non lo meriti.»
Il tono della ragazza era seriamente dispiaciuto e avrebbe davvero voluto che Federico non si sentisse così inutile, avrebbe voluto proteggerlo dai dispiaceri e delle volte, anche per la sua età, si era quasi sentita sua madre.
Ma era follemente innamorata di lui e Federico lo sapeva benissimo.
Per questo il ragazzo toscano aveva preferito restare al suo fianco, nonostante i vari momenti di crisi del loro rapporto.

«Dai, vestiamoci e andiamo via.
Nel pomeriggio ho l'allenamento e se dovessi fare tardi, il mister me lo farà vedere fra un anno il campo.» disse ridendo il biondo recuperando i suoi vestiti dalla valigia.
Veronica lo assecondò e si alzò dal letto per andare a fare una doccia veloce.

Dopo un'ora erano riusciti finalmente a rendersi presentabili e per le dieci del mattino si erano già recati nel grande salone della villa per fare colazione tutti insieme.

«Dormito bene?» domandò improvvisamente l'argentino, sorprendendo Federico alle spalle.

«È stata una notte da un incubo» sorrise il ragazzo, schiaffeggiando la nuca di Paulo.

«L'hai sognata?» domandò ancora una volta, questa volta con un tono più serio.

Paulo era l'unico a conoscenza dei sogni strani che Federico faceva durante la notte.
Grace era la sua protagonista preferita e si ritrovava spesso i suoi occhi ovunque, ne era ormai sopraffatto.
Federico in quel momento ammonì l'argentino con lo sguardo, consapevole del fatto che qualcuno avrebbe potuto origliare la loro conversazione.

«Ne parliamo quando siamo soli.
Oggi pomeriggio c'è l'allenamento, vieni a prendermi.» disse il biondo stringendo la mano di Paulo che in risposta annuii.

Nel frattempo, lo sguardo di Federico si era posato nuovamente sulla figura longilinea della ragazza che chiacchierava tranquilla e sorridente con un membro dello staff.
Avrebbe voluto anche lui ottenere una conversazione con lei, se non fosse stata così impunita e indisposta nei suoi confronti le avrebbe proposto di ricominciare tutto daccapo chiedendole scusa ma non sembrava una tipa disposta a dimenticare l'accaduto.
Così, dopo aver aspettato che finisse la chiacchierata, si avvicinò alle sue spalle, toccandole flebilmente il fianco con la mano.

«Vogliono tutti averti.» esordì a bassa voce Federico, osservando la ragazza spostarsi in modo frenetico i lunghi capelli biondi.

«Nessuno mi avrà mai.» rispose diretta allontanando la mano del ragazzo dal suo fianco.
«E nessuno può toccarmi così senza il mio permesso» continuò spostando lo sguardo al centro della sala ormai del tutto affollata.

«Non riesci a reggere il mio sguardo.
Guardi sempre altrove, come se avessi paura della sensazione che potresti provare se facessi il contrario.» arrivò dritto al punto Federico, cercando questa volta, di farsi guardare negli occhi.

«Hai senza dubbio personalità ma ti sbagli quando pensi che tu possa spaventarmi.
E ora, voglio essere lasciata in pace.
Ho delle conversazioni importanti da terminare e non posso sprecare il mio tempo con te.» terminò Grace passandogli di fianco con il suo solito sorriso impertinente stampato sul volto.

«Ah sì già, dimenticavo, devi "sprecare" il tuo tempo per far cadere ai tuoi piedi i ricchi imprenditori per i tuoi scopi personali.» disse Federico trattenendole delicatamente il braccio.

«Vorresti essere al posto di quei ricchi imprenditori, vorresti avermi proprio come loro.
È questa la tua frustrazione.»

E andò via, lasciando Federico senza fiato per la veridicità di quelle parole.
La voleva. La desiderava in ogni modo.
Era una sfida che voleva vincere a tutti i costi.

END GAME // Federico Bernardeschi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora