Capitolo 8

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Eccomi!
Finalmente sono tornata, in realtà non saprei come farmi perdonare per tutta quest'assenza ma il pubblicare un mini capitolo prima di altri due che arriveranno nel giro di poco, mi sembrava già un buon punto di partenza.
Spero vi possa piacere. Un bacio grande.



***
Non è vero che nessuno di noi non ha paura di qualcosa.
Si ha sempre paura, anche quando si finge che in fondo, non sia proprio così.
La paura si presenta a noi quando meno ce lo aspettiamo, quando siamo sicuri che non possa accaderci nulla perché ci si sente padroni di questo mondo.
Quella sera, Grace aveva avuto paura ben due volte.
La prima volta quando, quell'uomo aveva provato a toccarla senza il suo permesso e senza aver alcun rispetto per la sua persona;
La seconda, anche se si trattava di una paura diversa, quando Federico si era avvicinato pericolosamente a lei, provocandole una serie di brividi e sensazioni che non avvertiva da tempo.
Era scappata come al suo solito ma in fondo, sapeva fosse la cosa più giusta in quel momento.

Grace quella mattina si era svegliata in un letto non suo, ancora un po' stordita dalle diverse ore di sonno pensò di essere stata rapita e di non avere idea di dove fosse.
Si tranquillizzò non appena udii due dita che picchiettavano contro la porta, segno che il suo presunto "rapinatore" fosse almeno gentile.

«Grace sei sveglia?»

La bionda riconobbe immediatamente la voce di Federico e si maledisse mentalmente di aver accettato il suo invito, la memoria stava pian piano tornando e questo non fece che peggiorare la situazione, tanto che pensò fosse stato più confortante essere nelle mani di un mascalzone che chiedeva un'ingente riscatto a suo padre in cambio della sua libertà.

«Sì, dammi due minuti e scendo di sotto.» rispose Grace, scendendo dal letto mentre cercava di recuperare i suoi vestiti sparsi disordinatamente sulla poltrona.

«C'è il bagno in camera, nel caso dovesse servirti.»

«Ho visto.. grazie!» si limitò a rispondere Grace, sentendosi terribilmente in imbarazzo nel voler evitare a tutti i costi Federico.
Le sembrava irrispettoso e di cattivo gusto, dopo che il ragazzo aveva dimostrato tutta quella gentilezza nei suoi confronti ma non poteva permettersi alcun sentimento verso nessuno.

«Non sono molto bravo in cucina ma ti ho preparato la colazione, ho pensato avessi sicuramente bisogno di energie.» disse Federico, non appena la ragazza finalmente pulita e vestita, varcò la porta della cucina.

«Non so più come ringraziarti.
Mangi con me?» domandò Grace sedendosi a tavola e indicando la sedia vicino a lei.

«Certo, ti faccio compagnia anche se fra 15 minuti ho un allenamento che mi aspetta.»

«Lo so, dovrei venire anche io a Vinovo per un appuntamento con il presidente.» ricordò la ragazza bevendo la spremuta d'arancia preparata gentilmente da quel ragazzo che in precedenza, definiva erroneamente come un principe tamarro.

«Sì, ricordo.
Comunque riguardo quello che è successo ieri, volevo scusarmi per..»

Il ragazzo fu interrotto da Grace che gli suggerii di non continuare quel discorso perché non aveva voglia di parlarne, era tutto dimenticato e risolto.
Federico era interdetto e non voleva assolutamente far finta di nulla, doveva chiarire la situazione e metterci un punto da vero uomo maturo.

«Ho voglia di parlarne io, se permetti.» rispose il ragazzo allargando le braccia con fare esasperato.
«Voglio dirti che per quanto io abbia amato quel momento che c'è stato tra di noi, perché sì e non puoi di certo negarlo, c'è stato qualcosa e non voglio far finta di nulla.
Voglio chiarire e chiudere la situazione perché sono fidanzato e amo Veronica più di ogni altra cosa al mondo.»

«Sei fidanzato con quella lì?» indicò Grace come se nulla fosse la foto alle spalle del ragazzo.

«Sì, perché che c'è di male? Non è nei tuoi standard?» domandò con tono sarcastico il biondo cercando di denigrare la sua presunzione.

«Penso non sia nei tuoi standard, hai bisogno di un altro tipo di donna.»

«Tipo te?
No, grazie. Preferisco avere al mio fianco una donna che non rispecchi i miei prototipi, come affermi tu.»

«Quindi mi dai ragione, non è il tuo prototipo di donna.» lo incalzò Grace, cercando di sfidarlo. Voleva sempre avere ragione, era uno dei suoi tanti difetti.

«Che stai cercando di fare?
Grace, cazzo! Sono stato gentile con te, non ti ho mancata di rispetto.
Perché mi stai sfidando ora?»

Federico non aveva più forze, aveva smesso di combattere contro le persone come Grace, cercava solo serenità in quel periodo non facile che stava attraversando per via del suo scarso utilizzo in campo.

«Non ti sfidando.
Sto solo cercando di farti capire che ti stai accontentando ed è sbagliato.»

Federico sorrise sarcasticamente e scosse la testa per smentire l'affermazione di Grace.
«Non sai niente della mia vita.
Sai, volevo davvero aiutarti ma sei impossibile.»

END GAME // Federico Bernardeschi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora