capitolo tredici

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Apro gli occhi lentamente, toccandomi la testa che mi fa un male cane. Mi guardo intorno non capendo dove mi trovo, poi riconosco il murales con su scritto "Believe" sul muro. Perché sono a casa di Justin?
Mi guardo e indosso ancora il vestito della sera precedente. Ripenso a quella serata ma non riesco a ricordarmi nulla, tranne che alcuni particolari. Devo aver esagerato con il bere. Mi stiracchio e cerco di scendere dal letto, ma vengo trafitta da un dolore atroce alla caviglia e mi scappa un urlo. Dopo qualche secondo Justin spunta in camera correndo.
"Summer, tutto bene?" Mi guarda preoccupato e mi fa uno strano effetto.
"S-si, ma ho male alla caviglia" Me la tocco appena perché ogni piccolo movimento mi fa male.
"Oh si ieri sera stavi correndo e ti sei storta la caviglia. Poi quando sei svenuta se finita secca sopra essa, quindi è normale." Mi spiegava tutto, sorridendo appena. Ero svenuta? Avevo davvero bevuto così tanto? L'ultima volta che era successo avevo fatto un casino ed era stato dopo la morte dei miei genitori.
"Oh.." fu l'unica cosa che mi uscì. Dentro di me sapevo di aver fatto qualcosa di sbagliato, ma speravo che fosse solo un falso allarme.
"Vieni, ti porto io giù a fare colazione"

Justin mi prese in braccio sorridendomi. Dio quanto era bello. Fece le scale e mi lasciò sul divano. Andò in cucina e dopo poco tornò con un vassoio pieno di cibo. Si sedette vicino a me e iniziammo a mangiare. Ridavamo e scherzavamo come non mai, è davvero simpatico.

"Sono pienissima" Mi buttai all'indietro sdraiandomi sul divano. Justin si mise affianco a me guardandomi negli occhi. Dopo un po' era ancora li a fissarmi. Ho qualcosa sulla faccia? No sarò orrenda come al solito appena sveglia e lui sta cercando di capire come dirmi che faccio schifo e se posso andarmene.
"Sei bellissima" la voce di Justin interruppe i miei pensieri.
"Cosa?" Chiedo sorpresa. No okey questo non me lo sarei mai aspettata.
"Sei bellissima" Mi guarda negli occhi, come se stesse scrutando la mia anima. "Sai, so che ieri sera eri ubriaca, però le cose che hai detto mi hanno fatto davvero bene."
Cosa? che cazzo avevo detto? Oh no porca merdaaaaaaaaaa. cazzo. cazzo.
"Ehm, sinceramente.. non ricordo cosa ho detto."
"Non ha importanza. Però ora posso coccolarti un poco?" Inarco le labbra in un sorriso e annuisco lanciandomi tra le sue braccia. Lui mi accarezza i capelli e mi lascia qualche bacio. Il mio stomaco non ha le farfalle ma i bisonti che fanno festa. Tutto questo solo per un po' di coccole? Davvero Summer?
Dopo dieci minuti mi addormento tra le sue braccia forti.

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"Dove sei sparita alla festa? Ti sei divertita? io un mondo." Lucy mi bombarda di domande mentre io prendo un'aspirina. Il male alla testa che ho mi sta uccidendo e se lei non smette di parlare adesso mi giro e le tiro un pugno.
"Si mi sono divertita, sono stata a ballare e mi fa piacere." prendo il bicchiere e mi dirigo verso camera mia.
Mi sdraio sul letto e chiudo gli occhi. È stata una bella giornata, anche perché non ho fatto nulla. Sono stata tutto il pomeriggio da Justin e mi ha riaccompagnato giusto cinque minuti fa.
Non capisco quello che sta succedendo fra noi, ma qualunque cosa sia deve finire. Lui è un puttaniere figo e popolare, io una sfigata. Non abbiamo assolutamente nulla in comune e mai l'avremo.

"Stai bene?" Lucy irrompe nella mia camera tutta allegra.
"Non si usa più bussare?"
"Oh andiamo Sum, da quando bussiamo prima di entrare?" La guardo e annuisco. In effetti ha ragione, non lo abbiamo mai fatto.
"Ora dimmi che hai"
"Niente assolutamente niente. Ho mal di testa tutto qui."
"Justin mi ha detto quello che è successo.."
"Perché cos'è successo?" la guardo preoccupata.
"Del fatto che hai bevuto troppo e che sei svenuta"
"Oh.." L'unica cosa che riesco a dire. Lucy sa che quando esagero posso fare davvero tante cazzate, però non mi sembra molto preoccupata. Forse non ho fatto niente di che.
"E ti ha detto anche cosa gli ho detto?"
"In che senso?"
"Beh oggi mi ha detto che le parole che gli ho detto gli hanno fatto davvero bene.. ma io non mi ricordo"
"Oooh si, me l'ha detto" annuisce con un sorriso davvero ebete sulla faccia.
"Dimmelo stronza"
"Mai nella vitaa" dice con tono cantilenante mentre esce dalla mia stanza. Mi butto all'indietro sbuffando.
"Sei una stronza Lucy" Urlo per farmi sentire. La sento ridere e sbuffo nuovamente. Tanto prima o poi lo verrò a scoprire.

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