capitolo sette

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È ormai più di un'ora che io è Justin siamo in macchina. Non ho idea di dove mi stia portando, ma non mi preoccupo. Ovunque mi stia portando non mi importa, voglio solo stare lontano da tutto e da tutti.

"Siamo quasi arrivati" lo guardo per qualche secondo per poi riportare lo sguardo fuori dal finestrino.

Sento la sua mano prendere la mia e stringerla. Non muovo nemmeno un muscolo, non mi importa quello che fa. Voglio solo piangere. Piangere tutto il giorno.

Dopo poco Justin parcheggia l'auto in un giardino di una villa enorme. Era davvero magnifica. Scendo rimanendo a bocca aperta. C'è un viale in pietra con affianco delle bellissime fontane in marmo. Sembra quasi un palazzo reale. 

"ti piace?" Mi sorride guardandomi.

"Moltissimo" annuisco continuando ad ammirare la casa da fuori. Chissà com'è dentro. 

"vieni" mi prende la mano e mi trascina fino al portone. Infila le chiavi nella serratura e aprì facendomi entrare. Oddio era incantevole.

Mi guardai intorno sconvolta. Ero la casa dei miei sogni. Justin mi guardava sorridendo. "Benvenuta in casa mia" sorrisi ammirando ogni minimo centimetro.

"Allora, vuoi dirmi perché stai male oggi?" mi chiese buttandosi sul divano. 

"Sospirai abbassando lo sguardo. "Preferirei non parlarne in questo momento.

Lui annuì facendomi segno di sedermi accanto a lui. Accese la televisione e io appoggiai la testa sulle sue gambe. Mi cullava e mi accarezzava dolcemente i capelli. Dopo poco mi addormentai.

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Il profumo della pizza si inebriò nelle mie narici facendomi svegliare con un sorriso stampato in faccia. Una volta aperti gli occhi notai di essere in un ambiente totalmente estraneo. Mi guardo intorno ammirando la parete con un murales. BELIEVE. La scritta era in nero con i contorni oro. Era bellissima, era come se mi dicesse di credere in me.

"Oh si è svegliata la signorina" La voce di Justin mi fece sussultare. Mi girai per guardarlo ma l'unica cosa che riuscivo a vedere erano i suoi addominali perfette. Dovevo sembrare un'ebete perché lo stavo proprio fissando. 

"Vuoi mangiare qualcosa? Ho ordinato la pizza" Annuisco alzandomi per poi seguirlo verso la cucina. 

"Ho dormito tanto?" Chiedo sistemandomi i capelli in una coda.

"Beh direi di si, sono le nove e mezza" Guardo fuori dalla finestra spaesata. Porca troia è già sera. 

"Merda, devo tornare a casa" 

"Dai mangia e poi ti riaccompagno a casa" 

"Ma se casa mia è quasi a un ora da qui!" Stavo per mettermi a piangere. Sarei dovuta andare al cimitero dai miei genitori, invece ho dormito tutto il pomeriggio come una cogliona.

"Hei calmati, arriverai presto. I tuoi genitori non si arrabbieranno con te okay?" A quelle parole mi pietrificai. Le lacrime iniziarono a scendere e non riuscivo a fermarle. Le braccia di Justin mi strinsero forte in un abbraccio. 

"Summer che hai? Oddio ti riporto subito a casa scusami." La sua voce tremava e io non riuscivo a dire una parola. L'unica cosa che non volevo fare era staccarmi da quell'abbraccio che mi faceva sentire protetta.

"N-on voglio tornare a casa. Fammi restare qui, ti prego" le mie parole fecero illuminare il volto di Justin. 

"Certo piccola, vieni andiamo di sopra" mi prese la mano e mi portò in camera sua. 

Misi una sua maglietta e dei pantaloncini corti, mi lavai i denti e mi misi sotto le coperte. Justin si infilò di fianco a me poggiando una mano sul mio bacino. Non so cosa mi passava per la testa, perché mi trovavo ancora li, o perché mi facevo abbracciare da lui. L'unica cosa che sapevo è che in quel momento mi sentivo protetta e a casa. Dopo poco mi addormentai con il respiro di Justin che mi cullava.

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