Capitolo 5

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Sento qualche strano rumore dalla finestra e capisco che è Flavio.
Per chi non lo avesse capito qui a New York ci sono certe case dove hanno le scale da per tutto e tra queste case rientra anche la mia.
Jorge è ancora mezzo fatto che dorme e io sono tutta preoccupata, non per lui ma più che altro per la situazione.
Tra le mie mani ho ancora quella bustina di plastica con al contenuto, una polvere bianca che oserei dire fosse della cocaina.
Sento bussare alla finestra e ruoto gli occhi ma appena mi sto per avvicinare... Sento bussare alla porta.
<Cloe! Sei ancora sveglia?! Sono la mamma! >.
A quelle parole sussulto e mi copro con una mano la bocca, non sapendo che reazione avrebbe avuto alla visione di tutto ciò.
Nel frattempo Flavio era ancora di fuori che bussava e stavo pregando dio che la smettesse.
Mi stavo guardando in torno in cerca di una soluzione, prima che la maniglia fosse del tutto abbassata, e le urla di mia madre si fossero sentite fino in Groenlandia.
Ma non ebbi neanche il tempo che mia madre si chiuse la porta alle spalle e la vidi sbiancare.
Di istinto portai le mani dietro alla schiena per non far vedere la bustina, aprii bocca per proferire parola, ma subito dopo la chiusi e abbassai il capo sapendo già che mi avrebbe sgridato.
Si avvicina a me e mi abbraccia, io per un attimo rimango senza respiro non capendo il perché.
<<Mamma io-o vo-l-e.. >>

<<Cloe tranquilla, non pensavo avessi fatto un gesto del genere... Sono fiera di te. Dimmi da quanto tempo continua e quanto lo paghi. >>

Inarcai le sopracciglia e presi parola.

<<Vedi mamma io non pensavo... >>

<<Tranquilla non mi devi delle spiegazioni, si lo so, abbiamo un sacco di domestici che possono controllare tuo fratello, ma tu hai deciso di prendere un suo beby sitter. Che sorella premurosa! Mi sbagliavo sul tuo conto, sei più che affidabile! Ti chiedo scusa se oggi io e papà ti abbiamo fatto la solita ramanzina per il ritardo! Ma stai tranquilla che da oggi in poi non accadrà mai più! >>

Alle sue parole feci un breve sorriso e sussurrai un 'ti voglio bene', che viene ripagato con un bacio sulla fronte.

<<Buonanotte figlia! >>

<<Notte! >>

Feci un breve sorriso.
Appena la porta fu chiusa del tutto, feci un bel respiro di sollievo.
Ma ovviamente tutto va di male in peggio.. Ora dovrò avere tra i piedi, tutti i giorni questo.
E bisogna vedere se accetta il mio patto o altrimenti dovrò trovare una soluzione alternativa a tutto questo casino.
I miei pensieri vengono interrotti da le urla di Flavio, balzo perché me ne ero dimenticata e corro velocemente ad aprire.

<< Ce ne hai messo di tempo! >>

<<Scusa.. >>

Si guarda in torno e si sofferma sul mio letto.

<<Cosa ci fa lui qui?! >>

<<Era ubriaco e penso lo sia tutt'ora e si è arrampicato fino a qui, e poi ho trovato questa! >>

E gli sventolo la bustina dal contenuto bianco in faccia.

Deglutisce rumorosamente e mi strappa via dalla mani il contenuto.

Incrocio le braccia al petto in attesa di una risposta, ma la sua risposta e quella di avvicinarsi a Jorge e caricarlo sulle spalle.

<<Fermo! >>

Dico con tono duro.

Ruota gli occhi e rimette il ragazzo sul letto..

<<Cosa c'è!!? >>

<<Che cos'è quella? >>

<<Un sacchetto di plastica! >>

<<Fino a lì c'ero arrivata! >>

<<Cloe.. Non sono affari tuoi! >>

<<Come scusa..? Qui in casa mia c'è un drogato e probabilmente uno spacciatore e tu non me lo vuoi dire?! >>

<<Se lo sai perché me lo chiedi?! >>

<<Perché esci con questa gente! >>

<<Perché sono amici. >>

<<Amici.. Certo.. >>
Una risata ironica mi esce dalla bocca.

<<Suppongo che anche tu spacci?! >>

<<CLOE.. COSA TI VIENE IN MENTE? IO STO AIUTANDO QUESTA GENTE, NON VOGLIO DIVENTARE COME LORO! ECCO TU NON TI FIDI DI ME! E SAI COSA C'È? TIENITI TUTTO, SIA LA BASTA, CHE LUI. MA POI NON MI CERCARE COME UNA BIMBA MINCHIA DEL CAZZO DISPERATA! >>

Una lacrima riga il mio volto e dopo un altra ancora, cerco di non farle più uscire e strizzo gli occhi.
Stringo i pugni e Flavio subito dopo se ne pente.
Cerca di avvicinarsi ma io lo allontano!

<<FUORI DI QUI! >>

non se lo da ripetere due volte e con sguardo pentito se ne va.

Mi butto sul letto e incominciò a piangere ma il pianto viene asciugato da una mano..

Alzo lo sguardo e...


Amami o faccio un casino. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora