Capitolo 12

10 2 0
                                    

Deglutisce rumorosamente ed entriamo dentro quella che è la sua abitazione.

Siamo appena giunti alla porta d'ingresso e ho il fiatone.. Per il semplice fatto che mi sono dovuta fare a piedi ben 3 piani di scale.. E li ho fatti per la prima volta in vita mia.. Jorge si è offerto più volte di portarmi in braccio per non affaticarmi perché nel loro palazzo oramai in frantumi, si è rotto anche l'ascensore, ma ho comunque rifiutato, voglio fare nuove cose e per la prima volta in tutta la mia vita mi sento riemergere dal fondo, in cui sono stata lasciata per molto tempo. Mi hanno sempre detto di non avvicinarmi a degli squali, perché questi ultimi sono pericolosi, ma Jorge non lo è.. E mi sta aiutando molto.. Soprattutto in questo ultimo periodo.. Si è vero non so nulla su di lui e la poche cose che so sono negative.. Ma non mi interessa, con me si comporta meravigliosamente bene e io con lui sto benissimo, ed è tutto ciò di cui ho bisogno.
So perfettamente che dietro quello sguardo duro e neutro, si nasconde una persona brava e dal cuore d'oro.
Ma come dice lui 'i soldi non fanno la felicità', e ne sono pienamente d'accordo.
Preferisco essere povera e vivere tutte le emozioni che questo mondo mi permette.. Piuttosto che essere ricca e ogni giorno impostare la classica maschera che ti ha imposto la società, per non essere considerata 'diversa'.

<<Te l'avevo detto di farti prendere in braccio, ma tu sei una testa dura! >>

Quel suo sorriso divertito, mi riporta alla realtà e ricambio.

<<Per una volta voglio fare tutto io. >>

Mi limito a dire.

Apre la porta ed entriamo, posso benissimo notare le differenze con la mia casa e la sua. Anche se è piccola è semplice e c'è il minimo indispensabile.
Sfioro con delicatezza una foto poggiata su un comodino color kaki.
Nell'immagine c'è impresso un piccolo Jorge all'opera, che costruisce un castello di sabbia.
Dal volto posso notare la felicità è soprattutto da quegli occhietti piccoli, che emanano gioia da tutti i pori.
Sarebbe bello conoscere questa versione di Jorge.. Cosa impossibile.. Ormai lo conosco e so per certo che non si aprirà mai e poi mai. Soprattutto con una come me.

<<Ero un fotomodello fin da piccolo! Ehh lo so non tutti hanno il mio fascino! >>

Una risata divertita fiorisce dalla mia bocca.

<<Si sta prendendo gioco di me signorina!!? >>

<<Assolutamente no. Stavo solo ammirando il suo immenso splendore! >>

Dico ironica.

Torna a guardarsi in torno e io noto che sul comodino c'è un altra foto.. Qui però lui è più cresciuto e avrà si è no l'età di mio fratello.. Insieme a lui c'è un altra figura che mi sembra di averla già vista.. Ma per il momento non riesco ancora a metabolizzare chi sia.. Così mi limito a rimettere la foto al suo posto.
Mi volto e vedo Jorge alle prese con la cucina.

Sorrido e mi avvicino, di fianco a me c'è uno sgabello rosso sul quale mi ci siedo e infine osservo lui.

Mentre taglia i pomodori io mi domando come si fa o se è divertente tagliare la verdura.

I miei occhi fissano le sue mani perfette strette sul manico del coltello e con una sul pomodoro, così persa dalla curiosità mi butto.

<<È divertente? >>

I suoi occhi si puntano subito nei miei e fa un espressione piuttosto spaesata da quella domanda.

Mi schiarisco la voce e poggio una mano sul collo bollente che sta per riformulare la domanda.

<<È divertente.. Tagliare i pomodori!? >>

Immediatamente abbasso lo sguardo e strizzo gli occhi per la vergogna.

<<Mi.. Vorresti dire che tu non sai cucinare? >>

Annuisco.

E lui scoppia in una risata.

<<Cosa c'è da ridere? >>

<<Almeno sai mangiare?! Intendo aprire la bocca, muovere la mascella e ingerire il cibo!? >>

Dice tutto ciò ridendo mente io lo guardo male.

Fa il giro del bancone e si posiziona dietro di me le sue mani sfiorano le mie, e a quel contatto una scarica piena di passione attraversa la mia colonna vertebrale.

Prende la mia mano sinistra e posiziona il pomodoro mentre con quell'altra il coltello.

E insieme ci muoviamo nella stessa direzione, mi volto leggermente con il volto e incontro il suo sguardo serio faccio un breve sorriso di ringraziamento.

<<Sembra facile.. >>

Sussurro.

Annuisce e deglutisce, contrae la sua mascella che sfioro con la mano.

A quel tocco chiude gli occhi e si irrigidisce di più.

Non so cosa mi sta prendendo in questo momento.

Molla la presa.

<<Allora se è semplice fai tu io intanto metto l'acqua a bollire. >>

Dice tornado al suo posto.

Rimango a fissare per una manciata di secondi il posto vuoto accanto a me da cui prima era stato occupato, da Jorge.

Mi riprendo e mi concentro a tagliare.

Tra un taglietto e l'altro ho imparato ha sminuzzare la verdura e vado fiera di questa cosa.

<<Grazie.. >>

E da dietro abbraccio Jorge.

Sussulta non aspettandosi un gesto del genere..


Amami o faccio un casino. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora