Capitolo 11

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Poggia le sue mani sulle mie spalle e mi penetra con lo sguardo.

Si guarda attorno e sospira.

<<Vieni via con me. >>

**************

<<Jorge, aspetta ho lasciato la mia macchina all'entrata del Bronx! >>

Dico prendendo la sua mano per fermare i suoi passi.

Il suo sguardo e il mio si soffermano sul gesto appena compiuto.

Si schiarisce la voce e lascia la presa.

<<È molto meglio se rimane lì >>

Si volta e il mio sguardo segue il suo.

Si guarda attorno e fissa un gruppo di ragazzi con delle mazze in mano intenti a prendere dei soldi dalle macchinette.

<<Tanto vale! Lì a pochi passi c'è il distretto di polizia, stai più che sicura che la tua macchina rimarrà in ottime condizioni! Se la parcheggi sotto casa mia non durerà per molto! >>

Tossisce per poi continuare a camminare mentre io rimango ferma sui miei passi.

Non posso credere a quello che ha appena detto..

<<Se la parcheggi sotto casa mia non durerà per molto! >>

Non mi interessa nulla della macchina ma, della frase che ha seguito subito dopo.

Chi lo avrebbe mai detto.. Uno spacciatore che aiuta una ragazza ricca!?

Mi vuole portare a casa sua? Perché mi sta aiutando?

Jorge si volta e mi guarda con espressione spazientita.

<<Ti vuoi muovere!? O hai intenzione di rimanere lì per tutto il resto della serata?! >>

Un sorriso alle sue parole mi si forma sul volto ma rimango comunque sui miei passi.

E lo fisso intensamente in quegli occhi di ghiaccio ma allo stesso tempo che ti mandano in fissa. Perché il bello di Jorge è che le sue maschere sono fisse.
Se io provo a fingere i miei occhi dicono tutta altra cosa, quindi mi rende difficile mentire, invece lui può fingere benissimo e magari dentro soffre e con difficoltà riesci a notarlo, perché il suo sguardo è neutro.

Ma io posso benissimo notare uno strano luccichio in quei due ghiacci.

La mia mente torna alla realtà quando la sua mano passa più volte davanti a miei occhi.

<<CLOE DAII HO FAMEEE! GUARDA CHE TI FACCIO CUCINARE A TE, IO CERCO DI ESSERE UN BRAVO RAGAZZO MA COSÌ NON CI RIESCO. >>

Detto ciò sospira teatralmente per poi mettere un broncio, come i bambini piccoli.

Una risata al di quanto divertita si fionda sulle mie labbra.

Lui invece ruota gli occhi e si piazza un sorriso furbo in faccia.

Non faccio in tempo a capire cosa vuole fare che mi ritrovo a testa in giù e il mio fondo schiena si trova sulla sua spalla che lui tiene ben saldato..

<<Non mi hai dato altra scelta principessa ! >>

mi metto a ridere e a ridere.
Così faceva mio nonno con me quando ero più piccola prima che volasse in cielo.

Ora ho capito perché voglio passare più tempo possibile con Jorge.
Lui è un mix di persone che fin da piccola mi hanno reso felice.
Ed è proprio questo il bello.
Lui mi fa vivere.

Mi guarda con una espressione buffa.

<<Una ragazza in queste condizioni solitamente si sarebbe messa ad urlare o a tirare pugni sulla mia perfetta schiena.!! >>

Dice tirandosela, però in effetti non ha tutti i torti ha un bel fisico.

<<Modesto il ragazzo! >>

<<Ragazzo!? Ma sei seria!? >>

<<E cosa dovrei dire? >>

<<Uomo! Io sono un vero uomo! >>

La sua parlata è seria quindi evito di ridere e mi limito ad annuire semplicemente.

Il sangue mi arriva al cervello e mi lamento così Jorge mi lascia scendere.

Ci fissiamo e infine il suo sguardo si distoglie dal mio.

<<Ecco! Siamo arrivati! Si lo so... Il posto non è poi così invitante ma io.. >>

Lo interrompo mettendo il mio dito indice sulle sue perfette labbra.

<<Non mi importa io sto bene così. >>

Sussurro.

Deglutisce rumorosamente ed entriamo dentro quella che è la sua abitazione.





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