Capitolo 13

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È passato un anno da quel incontro.. Non si sa per quale motivo ma i due hanno deciso di intraprendere due strade completamente diverse.. Anche se a dire la verità non c'è mai stata un amicizia vera e concreta.. Ma solamente una ricerca di aiuto.. Lui era la salvezza di lei in certi aspetti e lei per lui.
Ovviamente le vite sono rimaste quelle che erano.. Lui continua a combattere contro ogni debito ed aiutare la famiglia con la via della delinquenza.. Mentre lei bella com'è ha appena compiuto i suoi 18 anni tanto aspettati e che le concedono uno spazio vitale tutto suo.. Anche se spesso e volentieri i genitori fanno pressione su di lei per tornare a casa.. Attualmente ha cambiato college e vive a Seattle, Sam è sempre rimasta sua amica mentre Flavio e tutti gli altri se ne sono andati senza più ritorno.. O almeno così spera Cloe!
È cambiata anche fisicamente i suoi capelli si sono tinti in un marrone scuro, lunghi fino all'altezza delle spalle,con davanti una frangia che incornicia perfettamente il suo viso, i suoi occhi sono rimasto quelli di sempre e la pelle è leggermente abbronzata. Per il semplice fatto che è estate e sulla spalla destra scoperta c'è esposta una farfalla tatuata.
E con sotto scritto 'freedom'.
Entrambe hanno deciso di prendere un appartamento nel quale vivono da 2 mesi.
Tutto sembra andare per il meglio..

<<Cloe sveglia o farai tardi a lavoro! >>

La voce di Sam rimbomba nella mia testa come un martello pneumatico.
Mi stiracchio e mi sistemo sotto le coperte, portandole fin sopra la testa, non ho intenzione di andare a lavoro anche di domenica.

<<CLOEEEEEEEEE! >>

le urla insistenti di Sam mi fanno alzare di controvoglia dal letto.
Mi metto le mie amatissime e comode ciabatte a forma di coniglio e mi dirigo in salone con un espressione al di quanto scocciata.

<<OH finalmente la principessa si è svegliata! >>

Principessa.

Prendo un cuscino dal divano e glielo tiro in faccia.
La sua faccia si trasforma in uno sbuffo e si risitema i capelli lunghi fino alla fine della schiena e li raccoglie in una coda alta.

<<Io ora vado a lavoro e tu devi andare da Suite Jem, ti ho anche preparato la tua colazione preferita.. Succo d'arancia e pancake. Ciaooo! >>

Dice sbattendo la porta prima di lasciarmi un bacio volante.

Ruoto gli occhi.

È domenica eppure lei l'energia per essere così euforica dove la trova!?

Però nonostante tutto è una bravissima coinquilina mi ha anche preparato la colazione, come ogni domenica d'altronde.

Affero il succo di frutta e lo bevo in un sorso e addento velocemente un pancake.. Solo ora, osservando l'orologio appeso in cucina, mi sono accorta che mancano pochi minuti all'inizio del mio turno.

Così prendo e corro su per le scale.

Per essere automa e permetterci un abitazione entrambe, oltre a portarci avanti con lo studio, lavoriamo.

Sam in biblioteca, raccontando le storie ai bambini.. Mentre io lavoro in un bar/ristorante.. Facendo da cameriera.

Mi ritengo molto fortunata, perché appena sono arrivata qui, ho subito trovato lavoro e ottima accoglienza. Qui c'è tutto di cui ho bisogno. E non mi posso lamentare del mio stipendio che è anche questo ultimo perfetto.

Prendo la mia maglia a maniche corte bianca con sopra lo stemma del ristorante.

Un pantaloncino a vita alta nero.

Metto le mie air-max bianche e raccolgo i miei capelli in una treccia che lascio cadere di lato.

Mi lavo i denti,spruzzo il mio profumo alla vaniglia e mi lascio struccata, tanto fa caldo e sarebbe inutile sprecare tempo con lo specchio.. Il trucco cola comunque.

Afferro la mia borsa e le chiavi della macchina.

Chiudo la porta a chiave e mi affretto a raggiungere la macchina.

Il ristorante dista di poco da qui, entro nel parcheggio privato e metto la mia macchina vicino a un vecchio furgone.

Entro nel ristorante e il sorriso di Tania (la mia collega che conosco da 5 mesi) mi accoglie con dolcezza.

<<Buongiorno Cloe! Al tavolo 6 serve una bella ragazza! >>

Dice ironica.

Sorrido.

<<Buongiorno anche a te Tania! Tutto bene? >>

Dico mettendomi un grembiule corto intorno alla vita.

<<Decisamente. Te!? >>

<<Tutto apposto. >>

Prendo il mio blocco degli ordini e una penna e mi dirigo verso il tavolo 6 con un sorriso educato.

<<Come posso esservi d'aiuto? >>

Non ricevo risposta.. Alzo lo sguardo dal mio blocco e incontro un ragazzo che mi osserva come scioccato.

Le mie sopracciglia si curavano all'insù non capendo il perché di tutto ciò...

Amami o faccio un casino. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora