CAPITOLO 2

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Lucy's POV
«In Canada?! Sei seria?!» esclama Abby dall'altro capo del telefono.
Appena ho deciso di andare in Canada da mia nonna, l'ho comunicato a mia mamma, che si è arrabbiata parecchio accusandomi di fare le cose troppo impulsivamente e che non posso pensare di comprare un biglietto aereo da un giorno all'altro.
Poi però, a mente fredda, ha saputo capirmi e ha acconsentito. Ci mancava solo che non acconsentisse, ho diciannove anni ormai.
«Già.» confermo alla mia migliore amica.
Sono seduta sul letto di camera mia e fisso una ciocca dei miei capelli castano ramato, mentre mi diverto ad attorcigliarli con un dito.
Sono passati solo due giorno da quando Abby era qui con me, eppure mi manca da morire. In realtà, ora come ora sentirei pure la mancanza del gatto che avevo a quattro anni.
Sto ancora molto male, inevitabilmente. Non faccio altro che pensare alla situazione in cui mi trovo, a ciò che è successo tra me e Lucas, e a Lucas.
Non so con chi sia o cosa faccia. So che potrei scoprirlo quando voglio, ma il fatto è che non voglio sentirlo, né vederlo.
Mi manca da morire ma lo odio, non ho intenzione di spendere il mio tempo con una persona...così.
Più ripenso a ciò che ha fatto e più mi cresce la rabbia dentro. Sento che presto tutto questo dolore sarà rabbia. Solo in quel momento sarò pronta ad affrontarlo.
Fino ad allora, non ho intenzione di sentirlo.
Inutile dire che il mio telefono ha continuato a squillare, e sullo schermo compariva solo il nome di Lucas. Ho avuto tantissime volte la tentazione di rispondere, ma poi mi sono trattenuta.
Comunque so bene che lui sa dove mi trovo, e mi stupisco che non sia venuto direttamente sotto casa mia, a fare del casino e a pretendere di vedermi.
Il fatto che sappia dove trovarmi non mi va a genio ed è per questo che voglio andare via il prima possibile, ma probabilmente partirò in una settimana.
«Caspita è... è lontano.» afferma Abby, titubante.
«Stai tranquilla, tornerò.» accenno una risatina priva di divertimento.
«Certo, lo so. E Lucas?» domanda lei.
Trasalisco. Finché Lucas sta nei miei pensieri può andare, ma quando lo sento nominare ad alta voce è sempre un peso, almeno ora come ora.
Dio, quanto mi manca.
So che probabilmente dovrei scrivergli o cercarlo e parlargli, ma per un assurdo motivo non voglio, mi manca ma sono troppo arrabbiata con lui, e per evitare di vederlo e litigare di brutto, è meglio se penso bene al riguardo.
Mi stupisco di me stessa e del fatto che io non abbia immediatamente pensato al lasciarlo; qualche mese fa lo avrei fatto, ma forse ora come ora, ci penso due volte prima di farlo e agire impulsivamente.
«Non lo so. Non l'ho sentito.» ammetto.
«Lucy.» mi ammonisce Abby.
Immagino lo sguardo di accuse della mia migliore amica.
«Non è colpa mia, Abby. Fidati, è meglio cosi.» cerco di convincere anche me stessa, dicendolo a lei.
«Come no. Fai come ti senti, ma sai come la penso. È giusto che tu parta e che tu stia da sola, ma prima dovresti parlargli. Altrimenti vai in Canada a schiarirti le idee su cosa? Non vuoi sapere perché ha fatto ciò che ha fatto?» domanda Abby, e dal suo modo di parlare deduco che sta mangiando qualcosa.
«Non lo so... Cioè, sì, ma non so se e quanto il motivo possa fare la differenza.»
Lei emette un mugolio di comprensione. «Fai come vuoi, ma poi non dirmi che non te l'avevo detto.» mi dice Abby come al suo solito. Ho perso il conto di tutte le volte che mi ha ripetuto questa frase, ogni qualvolta decidevo di fare di testa mia senza ascoltarla. E il più delle volte avrei dovuto.
«No, non te lo dirò.» rispondo io, a mia volta, come sempre.
«Ti devo lasciare adesso. Fammi sapere appena sai qualcosa e fai attenzione. Se hai bisogno chiamami.» poi sento lo schiocco di un bacio e attacca il telefono.
Mi ricordo solo adesso che le volevo dire di non dire niente a Lucas riguardo la mia partenza, qualora dovesse vederlo, ma poi lascio stare. E poi, chi me lo dice a me che Lucas è a Houston? Per quanto mi riguarda, poterebbe essere ovunque.
Cerco di non farmi troppe domande su di lui, ma mi risulta quasi inevitabile.
Non faccio altro che domandarmi dove sia e con chi. Forse dovrei chiamarlo, e quando sto per farlo, mi blocco.
Non se lo merita e in ogni caso non so cosa dirgli, ma allo stesso tempo ho troppe cose da voler chiarire. Sbuffo, scocciata. Trattengo le lacrime perché mi sento incredibilmente sola e debole, e sento che potrei crollare da un momento all'altro.
Ma ce la posso e devo fare, come sempre. Senza contare per forza su qualcuno. Ce la farò, per me stessa.
                           ***
Appena scendo dall'aereo, espiro l'aria fresca. Una volta recuperate le mie valigie, esco dall'aeroporto e prendo il primo taxi che trovo. Era da tantissimo che non tornavo in Canada, forse tre anni. Ci venivamo sempre a trovare nonna Trace, ogni estate. Poi però negli ultimi anni, per via del lavoro di...mio padre, non ci siamo potuti più tornare e perciò è sempre stata nonna Trace a venire da noi.
Ma lei, da perfetta canadese, odia gli Stati Uniti e come dice lei, "Meno ci vengo, meglio è.".
Dopo aver individuato il taxi che mi porterà nella cittadina in cui lei abita, chiamo mia mamma per farle sapere di essere arrivata. Sono contenta di essere riuscita a partire nel giro di cinque giorni da quando l'ho proposto a mia mamma, e sono contenta di essere lontana da Houston, da Fort Worth e da tutti quei posti a me familiari. Ma soprattutto, sono contenta di essere lontana da lui.
Dopo che mia mamma non mi risponde al telefono, lascio perdere sapendo che sarà lei a richiamarmi; ne approfitto però di vedere i messaggi ricevuti, e oltre a quelli delle mie amiche, non ce ne sono altri.
La conversazione con Lucas non l'ho ancora aperta da quando abbiamo litigato, e la notifica dei suoi trentasette messaggi è ancora lì. Mi ha chiamata fino a una settimana fa, ma poi ha smesso.
Non ha più provato a contattarmi in nessuna maniera, ed Abby mi ha detto di non averlo visto in giro a Houston.
Nemmeno Nicholas sa più niente di lui, e sotto sotto, sono preoccupata. Ma non me ne frega, e sono qui in Canada proprio per non pensarci.
Non voglio pensarci e farò di tutto per riuscirci.

Despite Everything 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora