CAPITOLO 5

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Lucy's POV
«Quando avevi intenzione di dirmelo?»
«Ero convinto che tu lo sapessi, voglio dire... vi conoscete da quasi un anno.» Nicholas mi guarda con aria ovvia e si siede sul letto di Anne, mentre aspetta che Abby si sia fatta la doccia e vestita.
Ormai, finché Anne è a New York da suo padre, Abby sta nella mia stanza di dormitorio, anche se io quasi ogni notte dormo da Lucas.
Stringo le labbra. «Giusto. Però comunque non ci avevo mai pensato, e mi vergogno per questo, ma potevi dirmelo. O forse doveva dirmelo lui. Comunque, che cosa hai intenzione di fare?»
Il problema del compleanno di Lucas non mi era mai balenato per la testa, e adesso ecco che in una settimana il mio ragazzo compirà ventuno anni, che è senza dubbio un'età importantissima.
«Escludo la festa a sorpresa, lui le odia.» dice Nicholas.
«Sì, ma sappiamo entrambi che lui non è nemmeno il tipo da organizzare una festa. Possiamo organizzarla noi, senza specificargli che sia per il suo compleanno. Lui non sa che io lo so, giusto?» propongo.
Nicholas ci pensa un attimo increspando le labbra, poi annuisce. «Sì, perché no.»
Annuisco, sapendo a cosa dovrò pensare per la prossima settimana. Oltre che alla festa, pure al regalo che potrei fargli. Mi prende già l'ansia.
Prima che possa chiedere consigli a Nicholas sul regalo, la porta del bagno si apre ed esce Abby avvolta da un asciugamano.
«Farò prestissimo, giuro.» promette lei a Nicholas quando le indica l'orario sul telefono.
Abby è sicuramente in ritardo, anche se non so per cosa.
Il mio telefono squilla e scatto in piedi. «Ci vediamo.»
Così dicendo esco dalla stanza di dormitorio più correndo che altro, sapendo che Lucas mi sta aspettando.
Appena esco dal dormitorio, raggiungo la sua macchina  e salgo dentro con un balzo.
Trovo Lucas sorridente, i capelli leggermente spettinati, vestito nel suo modo più semplice con i jeans neri e una maglietta nera, eppure è sempre bellissimo.
Prima che possa anche salutarlo, mi poggia una mano sulla guancia e mi avvicina a sé per darmi un bacio, non troppo intenso ma nemmeno leggero.
«Ciao.» mi dice poi lui.
Mi sciolgo, come sempre. «Ciao.»
Ho probabilmente un sorriso a trentadue denti e non mi capacito ancora dell'effetto che Lucas ha su di me.
«Ogni giorno sei sempre più bella.» commenta lui mentre mette in moto la macchina.
Alzo gli occhi al cielo. «Senti da che pulpito.»
Lui alza un sopracciglio e mi lancia uno sguardo. «Come, scusa?»
«Oh, andiamo.» lo guardo stupita, ma lui mi guarda in attesa di spiegazioni.
«Pensavo che tu fossi perfettamente cosciente di essere bellissimo.» dico.
Lui sorride, ma cerca di nasconderlo. «Se anche lo sapessi, non so se tu lo pensi o no.»
«Quindi hai bisogno di sentirtelo dire?» ridacchio.
«No, ma sapere che ti piaccio esteticamente...»
Lo interrompo per evitare questi discorsi assurdi. «Ti ritengo il più bel ragazzo che io abbia mai conosciuto.»
Cerco di usare un tono un po' scherzoso, ma in realtà lo penso davvero.
Lui sorride e dopo aver passato altri minuti in macchina, arriviamo al lago.
È un ottimo posto dove andare quando si muore di caldo come adesso. Gli alberi creano un'ombra fitta che mantiene il fresco, e sedersi sui sassi freddi non è male.
Ormai siamo all'ultima settimana di agosto, e tra poco è tempo di tornare tra i banchi dell'UH, ecco perché voglio cercare di godermi al meglio questi ultimi giorni.
Quando arriviamo al lago, Lucas si siede aprendo le gambe e io mi posiziono in mezzo, appoggiando la schiena sul suo petto.
Chiudo gli occhi rilassandomi, e lui mi lascia un bacio tra i capelli.
«Starei per sempre così.» mi sussurra lui all'orecchio.
Sorrido. «Pure io. Per sempre.»
Non c'è niente che non sia perfetto. Io e lui siamo insieme e niente o nessuno potrebbe mai disturbare questo perfetto momento di intimità.
Già, niente o nessuno se non il telefono che squilla.
Pesco dalla mia tasca il mio cellulare, ma il numero che compare non è tra quelli che ho salvato.
Sbuffo e rispondo.
«Sì, chi parla?»
«Lucy.» ho un colpo al cuore. Dall'altro capo del telefono è mio padre che parla.
Mi volto a guardare Lucas, che nota la mia espressione preoccupata, perché mima con le labbra "Chi è?".
Non gli rispondo, ma rispondo a mio padre.
«Dimmi.» faccio un respiro profondo.
«Dopo l'ultima volta che ci siamo visti, credo che sia bene che io ti dia delle spiegazioni. Ma non solo a te. Io e Jenna vorremmo vedere sia te che Lucas. Magari stasera a cena? So che sarà difficile per entrambi, ma è la cosa migliore per andare avanti.»
Il mio cuore continua a martellare nel petto e sto ancora respirando con lunghi e profondi respiri.
Se lo chiedessi a Lucas, so che la risposta sarebbe no. E so che non vorrei mai andare a quella stupidissima cena, ma so anche che mio padre ha ragione. È la cosa migliore per poter andare avanti, metterci una pietra sopra, mettersi l'anima in pace, e sopratutto, lasciarsi tutto alle spalle.
Deglutisco. «D'accordo. A che ora e dove?»
«Ti mando un messaggio dopo per dirtelo. Ah e Lucy, grazie per questo sforzo che fai. Ma sia io che Jenna ne abbiamo bisogno.»
«Già.» è tutto ciò che riesco a dire. Non dovrei avercela con lui per essersi scelto la madre di Lucas, visto che è successo molto prima che io e Lucas ci conoscessimo.
Ma non posso fare a meno che comportarmi cosi, almeno per il momento.
Riaggancio e butto fuori tutta l'aria che stavo trattenendo.
«Ehi.» Lucas mi prende il viso tra le mani, costringendomi a guardarlo negli occhi.
«Lucas, so che dopo ciò che starò per dirti mi odierai, ma prova a capirmi.» premetto.
La sua espressione da preoccupata si fa dubbiosa e corrucciata. «Dimmi perché dovrei odiarti.»
So che Jenna sarà sicuramente la madre di Lucas, ma prima di dire cose azzardate, me ne voglio accertare.
Stringo le labbra. «Come si chiama tua madre?»
Lucas rimane impassibile, con la solita espressione corrucciata. «Jenna.»
Mi schiarisco la voce. «Bene. Stasera siamo a cena con lei e mio padre.»

Despite Everything 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora