CAPITOLO 21

6.6K 240 22
                                    

Lucy's POV
Mi stacco da Brandon e mi stupisco di non essere stata strattonata da lui per mano di Lucas.
Mi volto verso quest'ultimo, e incontro subito il suo sguardo.
Lui è appoggiato al muro, le mani in tasca e uno sguardo letteralmente assassino.
Accanto a lui, Nicholas che lo tiene per un braccio, ed Abby che si para davanti a lui e che mi guarda con uno sguardo di rimprovero.
Lucas mi trafigge col suo sguardo e ho paura anche solo a guardarlo.
Se l'è cercata, soprattutto perché lui è sempre troppo convinto che io gli stia dietro. Non è cosi, o forse si, ma non importa.
Deve capire che se voglio, so essere anche io stronza, e che non mi muove come una marionetta.
Non capisco però perché si sia trattenuto e non mi abbia strattonata da Brandon subito. Questa cosa, al posto che tranquillizzarmi, mi preoccupa, perché adesso non so quando né come aspettarmi una sua reazione.
Mi volto verso Brandon, che mi guarda me con un sorrisetto.
«Grazie.» dico titubante.
«È stato un piacere. Quando vuoi.» mi risponde.
Quando mi volto, Abby mi viene incontro correndo afferrandomi per un braccio e uscendo a passo svelto dalla confraternita.
«Bella scelta, quella di baciare Brandon. Davvero intelligente.» sbotta lei appena siamo nel giardino della casa.
«Abby, lo so, ok? So che non è una cosa intelligente, ma Lucas prima mi ha presa in disparte, mi ha portato in una stanza, mi dava dei baci sul collo e diceva le sue solite cose. È convinto che io gli stia dietro. È come se sapesse già che torno da lui. E non mi sta bene.» ribatto.
Abby scuote la testa. «Lucy, lo capisco, so cosa intendi dire, ma così facendo Lucas ha solo capito che la tua è stata solo una ripicca. Un dispetto. E fattelo dire, non è per niente maturo. Non so quanto questo tuo gesto possa aiutarvi a risolvere la situazione.»
Mi metto a braccia conserte. «Non la risolveremo, allora.»
«Ti stai facendo solo dei dispetti da sola, Lucy. Per colpa del tuo orgoglio.» mi dice lei con tono più tranquillo.
Sbuffo. «Almeno gli ha dato noia?»
Abby spalanca gli occhi. «Sei seria, Lucy? Non so per quale miracolo di Dio sia rimasto lì fermo dov'era. Ma ti giuro che se avesse potuto, vi avrebbe inceneriti entrambi con lo sguardo. È furioso, immagino. E non so che cosa farà adesso.»
Annuisco, perché è esattamente lo stesso dubbio che ho io.
«Prima l'ho visto parlare con una ragazza. Sembrava molto a suo agio, con lei. E lei non sembrava avere secondi fini. Poi l'altra sera è andato a letto con Bethany. Non può avere nessuna reazione che sia esagerata. Anzi, ha fatto bene a restare nel suo, prima.» dico ad Abby, sistemandomi i capelli e sedendomi su una panchina lì vicina.
Lei si viene a sedere accanto a me. «Lucy, cosa volevi ottenere baciando Brandon? Volevi fargli capire che non gli stai dietro, questo l'ho capito. E poi? Davvero non ti aspettavi una reazione?»
«Non lo so. Sono stata impulsiva. L'ho fatto perché in quel momento mi aveva fatto arrabbiare. Sa esattamente cosa dirmi, cosa fare e come farlo. Non mi va bene. Voglio smontare tutta la convinzione che ha.» rispondo.
«Così gliel'hai solo confermata, la convinzione. Perché ha capito esattamente il motivo per cui lo hai fatto.» mi dice lei. «Ma va bene lo stesso. Ormai è andata. Adesso, secondo me, il peggio è per Brandon.»
Scuoto la testa. «No, non penso. Non lo picchierebbe mai, perché sa che non avrebbe senso farlo visto che non stiamo insieme. E sa che mi arrabbierei solo di più. Quindi sarà combattuto, il che lo porterà ad essere frustrato. Come lo sono io dopo i suoi discorsi.»
Mi lascio convincere dalle mie stesse parole ed Abby non risponde, forse pensando a se effettivamente ho ragione oppure no.
Dopo poco, torniamo dentro la confraternita e prendo un bicchiere di non so cosa per smaltire tutta la tensione accumulata.
Al centro del salotto a ballare, ci sono tutte le mie amiche.
Intravedo anche la ragazza con cui Lucas parlava prima. È da sola e si guarda intorno. La vedo spaesata, un po' come ero io le prime volte che ero qui.
Mi avvicino lentamente senza dare troppo nell'occhio e la studio.
Esteticamente non è brutta, con i capelli scuri e mossi che le ricadono morbidi sulle spalle, gli occhi di un marrone chiaro, o almeno così sembra, e la corporatura non troppo esile ma nemmeno robusta.
Lei si gira e incontra il mio sguardo.
Accidenti a me e alle figure che faccio continuamente.
Le sorrido, poi prima di vedere una sua qualsiasi reazione, mi volto e poso il mio bicchiere ormai quasi vuoto su un mobile vicino a me.
Mentre lo sto per appoggiare, qualcuno mi urta da dietro facendomelo rovesciare addosso.
«Merda!» impreco.
Sbuffo e mi dirigo alle scale diretta verso il bagno.
Nei corridoi, incontro persone che pomiciano e che limonano, e mi chiedo perché non possano utilizzare una delle innumerevoli stanze presenti al posto che farlo nei corridoi davanti a tutti.
Scuoto la testa tra me e me mentre cerco di ricordarmi dove sia il bagno, anche se credo di non esserci mai stata.
Chiudo l'ennesima porta, visto che mi ritrovo dentro una stanza come tutte le altre, e sbuffo.
Sto per proseguire la mia ricerca quando sento dei colpi e delle urla provenire da dietro di me.
Mi giro e seguo il rumore che sento, nonostante la musica alta proveniente dal piano di sotto mi impedisca di andare a colpo sicuro.
Entro in un secondo corridoio e la scena che mi trovo davanti è spaventosa.
Lucas ha intrappolato Brandon contro il muro, costringendolo a stare fermo tenendolo addossato a questo con un braccio.
«Hai capito bene?» sibila Lucas.
«Lucas!» urlo.
Corro verso loro due e spingo via Lucas da Brandon.
Riesco a far mollare la presa del primo sul secondo.
Brandon si sistema la maglietta e si massaggia il collo.
«Forse.» risponde a Lucas. Non ho idea di cosa stessero parlando.
«Non è finita qui, Vance!» urla Lucas, ma io lo spingo indietro.
«Ci si vede, Lucy.» dice poi Brandon facendomi un occhiolino e scendendo le scale che portano al piano di sotto.
Rimango in silenzio, e mi giro verso Lucas.
Lui sta fissando per terra, si sistema i capelli e si appoggia al muro, piegando leggermente le gambe e puntellandosi con le mani sulle ginocchia.
«Mi spieghi perché lo hai fatto?» sbotto alzando le braccia.
Lucas sposta lo sguardo su di me, con i capelli che gli ricadono sulla fronte.
È inspiegabilmente bellissimo.
Si inumidisce le labbra con la lingua. «Sul serio, Lucy?»
Mi metto a braccia conserte aspettando una risposta e facendogli capire che sì, sono seria.
Lui si tira su di scatto, e prima che io me ne accorga mi ha intrappolata tra lui e il muro, proprio come con Brandon poco fa.
Brutta abitudine.
«E te? Perché cazzo lo hai fatto, di baciarlo?» dice lui a denti stretti.
Lucas appoggia le mani ai lati della mia testa e mi guarda intensamente, e questa vicinanza può solo essere pericolosa.
«Perché volevo farlo.» mento, col cuore che mi martella in gola.
«Volevi farlo.» ripete Lucas con un tono quasi... deluso.
«Sì. Volevo e potevo.» preciso.
Lucas mi guarda intensamente negli occhi, come se stesse cercando le risposte dentro di me e non dalle mie parole.
«Non è vero.» dice lui inumidendosi le labbra con la lingua.
«Sì, invece.» insisto.
«Avanti, Lucy. Mi reputi così stupido?» mi osserva attentamente, per poi continuare. «Volevi farlo o volevi dimostrarmi qualcosa?»
Bingo.
Ha capito anche questo. Lucas ha capito esattamente l'unico solo motivo per cui io abbia appena baciato Brandon. Per dimostrargli che non sono una sua pedina, che non sto ai suoi piedi e che posso fare quello che voglio.
Lui sembra leggermi nel pensiero. «Guarda che lo so che puoi fare ciò che vuoi. Cazzo, lo so. Ma il fatto è che non vuoi, Lucy. Dici di amarmi, giusto? Se è vero, è scontato che tu ceda al mio tocco, o ad un mio bacio sul collo. È scontato, cazzo. Non è sinonimo di debolezza da parte tua, né di altro.
Smettila di stare sulla difensiva.»
Rimango in silenzio e tengo lo sguardo basso. Non saprei che dire. Lucas sta capendo tutto e adesso mi fa addirittura sentire ridicola.
«E tanto per precisare le cose, io non penso che tu sia qui pronta a tornare con me. Non lo penso, porca puttana. Se lo pensassi, non farei niente di niente. Se ti sto intorno senza darti pace è solo perché ho una fottutissima paura di perderti per sempre che nemmeno immagini, Lucy.» il suo tono si addolcisce e dal solito ragazzo strafottente e sicuro di sé, adesso sta passando ad essere il Lucas che conosco - o comunque ho conosciuto - io.
Lucas appoggia la testa sulla mia spalla. «Non smetterò mai di volerti, Lucy. Mai.»
Chiudo gli occhi e sospiro, mi insulto mentalmente, mi offendo e mi offendo ancora di più, poi alzo gli occhi al cielo, e infine passo una mano tra i capelli di Lucas per poi posarla sul suo collo.
Lui si tira su immediatamente. Le lacrime mi pizzicano gli occhi. «Sei stronzo. Non sopporto il fatto che tu riesca a... influenzarmi in questa maniera.»
Lucas mi guarda e mi prende il viso tra le mani. «Non ti influenzo, Lucy. Io ti amo e te mi ami. E ormai lo abbiamo capito che non c'è niente che possa mettersi tra di noi.»
Scuoto la testa. Può avere ragione, ma non mi convince. Mi sento troppo vulnerabile e influenzabile se si tratta di lui.
«Devi smetterla di farmi stare male e di trattarmi male, Lucas. Anche se litighiamo. Non devi. Perché, cazzo, non me lo merito.» gli tiro un pugno sulla spalla e le lacrime fuoriescono dagli occhi.
Sapevo che sarebbe andata a finire così.
«Lucy, io ti chiedo scusa per tutto. E sono sempre stato il primo a dire che non ti merito. Se...» esita prima di continuare.
«Ascoltami.» mi costringe a guardarlo negli occhi. «Se vuoi che io ti lasci stare per sempre, lo faccio. Con difficoltà e dolore, ma lo faccio. Però devi chiedermelo. Chiedimelo e io me ne vado, Lucy. Se è quello che vuoi, perché è quello che meriti e lo sappiamo bene entrambi, tu dimmelo. E non mi vedrai mai più.»
Lo stomaco mi si stringe al solo pensiero. Non potrei mai stare senza Lucas, per ironia della sorte, ma non potrei.
Mi fa stare male, è vero, ma mi fa stare anche bene. Sarei persa senza di lui, e di questo ormai ne sono sicura.
«Così mi ammazzeresti, Lucas. Non ce la farei mai.» allaccio le braccia al suo collo e lo abbraccio.
Lui mi stringe a sé fortissimo, e finalmente sono di nuovo a casa.

Despite Everything 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora