Lucas' POV
Leggo il messaggio di Lucy e sbuffo. Vorrei che tornasse a casa almeno per cena, almeno non starei da solo.
Però è ovvio che stia con le sue amiche. Forse sono io che sto iniziando ad essere troppo... morboso?
Anche il solo fatto che a breve torni al dormitorio, mi fa solo venire un grande senso di angoscia.
Sto bene con lei, e vorrei starci sempre. So che non sarebbe giusto, ma la convivenza non mi dispiaceva.
A volte ho la sensazione che lei si attenga troppo a delle regole che lei stessa si impone.
Non fa ciò che davvero vorrebbe fare, e questo per paura di pentirsene. Dovrebbe buttarsi, fare quello che vuole e capire che la vita è una.
Sto davvero diventando morboso? Un tempo ero quello che prendeva in giro le coppie che stavano molto spesso insieme. Chi sono diventato?
Alla fine ho solo ventuno anni.
Controllo l'orologio. Sono solo le otto. Posso pur sempre uscire anch'io, se tanto Lucy non c'è.
Vado a farmi una doccia veloce; indosso i miei jeans neri e una maglietta nera. Infilo le air force ed esco prontamente di casa.
Non mi preoccupo di avvisare Lucy, perché non credo di tornare dopo di lei. A dirla tutta, non so ancora dove sono diretto. Alla confraternita stasera non troverei nessuna festa e comunque non ho voglia di andare in quell'ambiente.
Mentre sono in fila al Mc drive, chiamo Nicholas per sapere se ha programmi. Tra l'altro, vorrei vederlo anche per parlare del fatto che, in accordo con Lucy, le ha permesso di pagarmi la cauzione in carcere. Non ce l'ho con lui, ma è comunque un discorso da affrontare. E voglio sapere se ho da restituire dei soldi anche a lui.
«No, hai qualche idea?» mi dice lui dall'altra parte del telefono, quasi stupito di sentirmi.
«Potremmo andare a Fifth Ward.» propongo. So già cosa mi sta per dire.
«Cazzo, Lucas. Fai sul serio, allora. Vuoi andare a un incontro?» mi domanda.
Ridacchio mentre la cameriera del Mc Donald's mi passa il mio sacchetto. La ringrazio con un cenno della testa, e mi fermo poi nel parcheggio a mangiare.
«No, voglio solo uscire un po'. Sai, i vecchi giri.» ammetto.
Sento Nicholas sospirare. «Non lo so, bro. Non mi va. Poi ora che sto con Abby, non voglio fare cazzate.»
Alzo gli occhi al cielo. «Va bene, fai come vuoi. Io vado, se cambi idea.»
«Fai ammodo.» mi dice il mio amico prima di riagganciare.Fifth Ward è il quartiere in cui spereresti di non finire mai. È brutto, vuoto, malandato... il ghetto di Houston, uno dei tanti, almeno.
In alcuni stabili abbandonati è dove facevo i primi incontri, appena entrai nel giro.
Mi ricordo quando uno dei primi giorni che mettevo piede in questo quartiere, vidi un tipo sparare ad un altro. Non mi era mai successo di vedere una cosa simile.
Ma da lì capii cosa significa essere nelle grandi città e per di più dei quartieri malfamati.
Parcheggio la macchina in un posto un po' riparato, dove mi sembra ci sia più tranquillità, e mi dirigo verso forse l'unico pub presente in questo quartiere.
Mi ritrovavo spesso qui con alcuni amici, anni fa. È tanto che non faccio un incontro da queste parti, ma è facile trovare qui le stesse persone che trovo al Karma.
Mi accendo una sigaretta appena dentro il pub, consapevole che nessuno mi dirà niente. Il luogo da cui vengo accolto, infatti, è una sala malandata in cui si vede a stento a causa del fumo.
La musica c'è, ma si sente a malapena.
Ordino un bicchiere di rum, poi mi siedo a un tavolo.
«Stewart!» mi urla qualcuno.
Alzo la testa. Davanti a me c'è Robert, uno dei tipi con cui giravo all'inizio. Facevamo parte della stessa comitiva. Accanto a lui, una ragazza con forse cinque piercing in faccia e i capelli rossi.
«Cosa giri da queste parti?» mi chiede quando lo invito a sedersi al mio tavolo. Lui obbedisce e in braccio a lui si siede quella che credo sia la sua ragazza.
«Sai, avevo voglia di rituffarmi nel passato. A tratti mi manca.» faccio una pausa. «Ti sei fidanzato?» indico la sua ragazza, la quale si sta facendo un drum.
Lui ride. «È bella, eh? Si, comunque. Non pensavo sarei mai stato capace di fidanzarmi per più di tre mesi, ma eccomi qua.»
Abbozzo un sorriso. Robert è sempre vissuto da queste parti, non credo abbia nemmeno una famiglia. Sono contento di sapere che adesso ha qualcuno accanto.
«E tu?» mi chiede.
«Cosa?»
«Sei fidanzato?» chiede ancora.
Annuisco. «Non lo avresti mai detto, eh?»
Lui spalanca occhi e bocca. «Diamine, no. Allora è dura la faccenda. Dovresti portare anche lei, qui. La tua ragazza, dico.»
Provo a immaginarmi la ragazza pura e genuina che è Lucy, in un posto del genere. No, non ce la vedo. E non mi piace portarla in certi posti.
«Certo, insomma... perché no?» rispondo, abbozzando il discorso.
«Vieni da Tracy?» interviene la ragazza, accendendosi il drum.
Guardo Robert. Lui alza le spalle. «Ma sì. Così rivedi vecchie conoscenze. Pensa alle serate passate da Tracy.»
Ci penso su. Quando ho conosciuto Tracy era solo una sedicenne, ma dimostrava molto più della sua vera età. Anche lei è nata e cresciuta qui in questo quartiere, in una famiglia problematica, e questo l'ha portata a lasciare la scuola e a fumarsi le canne a giornate.
Non so come, ma è riuscita ad andare ad abitare da sola molto presto, per questo tantissime volte ci ritrovavamo da lei la sera a bere e fumare.
Da una parte è triste vedere che per lei, come per tanti altri, non è cambiato niente.
«D'accordo, faccio un salto. Ma non faccio tardi.» comunico.
La sua ragazza sorride e Robert batte le mani sul tavolo. «Bene, andiamo allora.»
Ci incamminiamo così insieme a casa di Tracy, dove immagino già le facce che potrò vedere.
Ricevo nel frattempo un messaggio da Nicholas: Come sta andando?
Gli rispondo velocemente che ho incontrato Robert e che ci stiamo dirigendo a casa di Tracy.
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Despite Everything 2
Novela Juvenil[ Sequel di Despite Everything] Lucy e Lucas, dopo litigi, distanze, mancanze e baci rubati, hanno capito che per quanto la situazione sia complicata, non possono e non vogliono stare separati. I due hanno iniziato a capire il sentimento che nutrono...