CAPITOLO 30

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Lucy's POV
Il mondo mi gira tutt'intorno, e non realizzo le parole che ho appena sentito.
Quante volte ho provato questa sensazione con Lucas, la sensazione di non credere a ciò che ho appena sentito, lo smarrimento totale e la confusione.
Eppure, ogni volta mi colpisce come la prima.
Non posso credere che Bethany sia incinta, e di Lucas per di più.
Non è sicuro, mi ricorda il mio subconscio. Ma a me non interessa se non è sicuro, non posso far altro a pensare all'eventualità in cui lo sia, sicuro.
Non riesco a muovermi, né a dire niente, nemmeno quando Lucas si avvicina a me prendendomi per le spalle, e abbassando la sua testa all'altezza della mia per guardarmi negli occhi e parla di qualcosa che non ascolto.
«Lucy! Ascoltami, cazzo!» urla lui, scuotendomi per le spalle.
Distolgo lo sguardo dalla pancia di Bethany, che per adesso è una pancia come tante altre.
Pensare che potrebbe esserci un bambino, e per di più di Lucas...
«Lucy!» mi riprende Lucas.
Mi scuoto e mi ricordo di guardarlo. I miei occhi incrociano i suoi, e mi perdo istantaneamente, anche se in questo momento sono completamente persa.
«Vieni con me, e ne parliamo. Devi stare tranquilla, piccola. Te lo giuro.» dice.
Le sue parole non smuovono niente in me. Eppure avrei tante cose da dire.
Lucas si volta, va da Bethany e le dice qualcosa che non capisco né che mi sforzo di capire.
Sento una stretta forte sul mio fianco, mi volto ed Abby mi sta guardando con convinzione, e una sorta di sicurezza. Annuisco in sua risposta.
Mi sta dicendo di non farmi prendere dallo sgomento, e cercare di gestire la situazione almeno finché non si saprà la verità.
Poi fa un accenno di sorriso, e le sono grata per questo.
«Andiamo.» dice Lucas. Mi prende per un polso e mi trascina fuori da quella casa in cui ogni volta succede sempre qualcosa di peggio.
Abby ci segue e quando siamo fuori, Lucas la guarda. «Scusa Abby, ma devo portarla con me adesso, e devo parlarle. Ci vediamo.» così dicendo, Lucas continua a camminare e io mi volto per rassicurare Abby.
«Grazie, Ab.» dico, e lei mi sorride prima di entrare nella sua macchina.

Quando Lucas arriva alla sua, mi apre prima lo sportello a me, facendomi salire.
«Guarda che non scappo, eh.» gli dico, guardandolo.
Lui alza le sopracciglia. «Beh, lo fai sempre, quindi non si sa mai.»
«Lo faccio quando mi fai incazzare e non ho voglia di vederti, né di sentire quello che hai da dire, perché sono incazzata e se ti parlassi in quei momenti saprei che litigheremmo e non ne vale la pena ogni volta, perché tanto poi chiariamo.» faccio una pausa. «Questa volta non sono incazzata. Sono solo delusa. E mi interessa quello che hai da dire. Devo saperlo per capire se è il caso di continuare tutta questa cosa che chiamiamo relazione, oppure no.» affermo infine, con tutta la tranquillità che io possa avere.
Lucas mi guarda impassibile e deglutisce.
Dopodiché chiudo lo sportello, e quindi lui si affretta a salire al posto del guidatore.
Una volta messa in moto la macchina, Lucas guida fino al suo appartamento, dove ormai vivo anch'io, e noto che stringe con forza il volante.
Non ha senso che sia incazzato, perché se Bethany fosse incinta di lui, beh... sarebbe anche responsabilità sua.
Cerco di scacciare via quell'ipotesi, e aspetto di sentire cosa ha da dire.
Arriviamo a casa e scendo di macchina prima di lui, precedendolo anche mentre saliamo.
Prendo le scale, perché la situazione nell'ascensore sarebbe un po' imbarazzante.
Quando arriviamo davanti alla porta dell'appartamento, non mi permetto di aprirlo io, perché mi torna ancora male.
Quindi lascio che lui mi passi avanti e apra la porta, facendomi però entrare prima me.
Passo avanti, e sento chiudere la porta dietro di me.
Poi mi giro verso di lui, perché voglio togliermi subito questo dente.
«Ti ascolto.» dico.
Lui sospira. «Lucy, io quella notte ho usato il preservativo. Cazzo, certo che l'ho usato. Ti pare che io sia così irresponsabile? Scusami se te lo ricordo, sai che non mi piace, però ecco... di ragazze me ne sono scopate tante. So come funziona, so quali sono i rischi.
Una volta addirittura mi si ruppe il profilattico, e sai quanto è raro che succeda, in ogni caso me ne accorsi.
Ti assicuro che questo non è il caso. Non è successo niente, lo so per certo. Io sono tranquillo, tranquillissimo anzi, perché non può essere mio. E poi lo sai Bethany con quanti ragazzi scopa.
Comunque, io per primo voglio che lei faccia il test di paternità, lo voglio davvero. Perché io non ho figli. Non vorrò mai averli, cazzo, figurati se la rischio a ventuno anni.» mi guarda, con il suo solito sguardo molto convinto. Vorrei rispondere ma so che ha qualcosa da aggiungere.
«Sono incazzato. Lo sono eccome, ma solo perché ogni volta, qualsiasi sia il motivo, finiamo per litigare io e te. E odio litigare con te. E non dire che dobbiamo chiudere "questa cosa che chiamiamo relazione", non dirlo nemmeno per scherzo Lucy. La nostra è una relazione a tutti gli effetti, con qualche problema è vero, ma porca miseria, ti amo. Ti amo, Lucy Bunks. E devi fidarti di me. Non ho nessun figlio con nessuna ragazza.»
Sospiro, e lo guardo. Effettivamente sembra tranquillo, e da una parte mi fido di lui. Nonostante con me una volta si sia scordato il preservativo, allo stesso tempo so che ha un occhio di riguardo per certe cose.
Per quanto mi dia noia sapere che rischia di avere un figlio a causa di un rapporto che ha avuto con una ragazza che odio, quando praticamente stava ancora con me perché non ci eravamo esplicitamente lasciati, allo stesso tempo so che sicuramente sarà stato attento. E poi, è vero che Bethany ha tanti rapporti sessuali con un ragazzo diverso ogni giorno.
Sospiro, di nuovo.
«Posso chiederti una cosa?» mi chiede Lucas.
Lo guardo e annuisco.
«Se... se fosse mio... ecco, mi lasceresti?»
Lo guardo e spalanco gli occhi. Mi si contorce lo stomaco al solo pensiero. Annuisco. Non potrei mai stare con un ragazzo che amo, sapendo che ha un figlio con una ragazza che odio e che per di più è nato da un rapporto avuto durante la mia relazione con quello stesso ragazzo.
Lui deglutisce. «D'accordo. Ti fidi di me se ti dico che non è mio?»
Alzo le spalle. Pensavo di avere molte cose da dire, invece sono come... rassegnata. E forse è la cosa peggiore.
Lucas si avvicina lentamente a me, e poi mi abbraccia.
Rimango inizialmente con le braccia lungo i fianchi, poi ricambio l'abbraccio e mi appoggio al suo petto.
Sono stanca di arrabbiarmi continuamente, e attualmente non ho nemmeno voglia di pensare al bambino di Bethany.
Vorrei solo vivere la mia vita di coppia tranquillamente, senza un problema che incombe sempre su me e Lucas.
«Guardami.» mi dice Lucas, staccandosi da me quanto basta per guardarmi in faccia.
Non devo avere un'espressione troppo allegra perché lui sbuffa. «Stai tranquilla, ti prego. Fidati di me, almeno questa volta.»
Annuisco. «Mi fido, Lucas. Ma puoi ben capire come questa cosa mi crei parecchia ansia e stress ad ogni modo.»
«Lo so, lo capisco.» dice lui.
Sospiro. «E comunque, scusami per prima. Non avrei dovuto dirti le cose che ti ho detto sugli incontri. Voglio dire... è una tua scelta, e non ti giudicherei mai, lo sai. Solo che prima ero infastidita dall'immagine di te che fai a pugni, insomma...»
Lui mi posa un dito sulle labbra. «D'accordo, non importa. Ora non voglio pensare ai problemi e alle discussioni. Ne riparliamo poi, ok?»
Annuisco impercettibilmente, perché anch'io non ho molta voglia di parlare.
«Vado a farmi una doccia, adesso.» aggiunge lui, dandomi un bacio sulla fronte per poi allontanarsi e dirigersi in bagno.
Vado quindi in camera e mi sdraio sul letto fissando il soffitto, aspettando che Lucas esca dalla doccia.
Sospiro, pensando a quanti problemi abbiamo avuto e quanti forse ancora ne avremo. Mi chiedo come sia possibile essere una coppia del genere.
E se forse non fossimo semplicemente fatti per stare insieme?
L'idea mi terrorizza, ma d'altro canto potrebbe essere così... la storia del probabile bambino, poi, non mi darà pace finché non saprò davvero la verità.
Cerco di non pensarci e mi infilo nel letto, perché la fatica di questa giornata inizia a farsi sentire.
Piano piano cado in un sonno non troppo tranquillo, e non riesco ad aspettare sveglia Lucas, ma forse, da una parte, meglio così.

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