CAPITOLO 19

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Lucy's POV
«È stato difficile» mi racconta Abby riguardo Colton, mentre entriamo all'UH. «Insomma, vederlo lì davanti a me dopo anni, dopo tutto quello che c'è stato, è stato un po'... strano. Però abbiamo parlato tanto, gli ho raccontato di Nicholas, lui mi ha raccontato di quello che ha fatto in questi anni. E alla fine abbiamo deciso di rimanere in contatto. Nonostante tutto, mi è mancato da morire.»
Annuisco. «È chiaro.»
Mi guardo intorno sperando di non vedere Lucas.
Ho già saltato due giorni di lezioni, non ne voglio saltare altri per colpa di quello stronzo.
Sto ancora inevitabilmente a pezzi, e non ho voglia di fare niente, tantomeno seguire delle lezioni.
Ma non posso saltare altri giorni di università.
«Ne riparliamo dopo.» dico ad Abby poi salutandola e dividendomi da lei.
Spero vivamente di non incontrare Lucas perché non ho la minima voglia di vederlo o di parlarci.
Mi dirigo nell'aula di letteratura, dove incontro Brandon.
«Ciao, Lucy.» mi dice col suo sorriso perfetto.
Ricambio salutandolo con la mano e facendo un sorriso tirato, poi vado a sedermi più avanti a lui.
Non ho voglia di parlare con nessuno, nemmeno Brandon, nonostante mi dispiaccia e sia un po' che non lo vedo.
Dopo poco, Anne viene a sedersi accanto a me, ma io cerco di ignorarla. Forse sono esagerata, ma non lo decido io. Sono ancora un po' arrabbiata con lei, almeno per il momento.
Finita la lezione di letteratura, esco dall'aula e incontro Abby per andare alle nostre prossime lezioni.
Mentre camminiamo per il corridoio, qualcuno mi afferra per il polso e vengo spinta dentro una stanza semi buia, che poi capisco essere un'aula vuota.
Lucas si para davanti alla porta per evitare che io esca, e mi metto a braccia conserte, frustrata. Allo stesso tempo però, sono preoccupata perché so come risponde il mio corpo a quello di Lucas, e non devo cedere per nessun motivo al mondo.
Anche perché, in testa ho bene impressa la scena di lui con Bethany.
La sola immagine mi fa venire voglia di prenderlo a pugni e uscire subito da questa maledetta aula.
«Lucas, fammi uscire.» impongo.
«No, Lucy. Mi devi ascoltare.» dice lui, con il fiato corto.
Evidentemente ha fatto una corsa per raggiungermi.
«Non ho nulla da ascoltare, Lucas.» ribatto.
Lui si avvicina e posa le mani sui miei fianchi, appoggiando la sua fronte sulla mia.
Un brivido mi attraversa tutto il corpo, ma mi ripeto di non cedere e rimanere "lucida".
«Io ti amo, Lucy. Cazzo, dai più importanza a una cosa durata una notte piuttosto che a tutti i mesi di relazione. E poi Lucy io ero incazzato, nella mia mente te mi avevi lasciato e dovevo fare qualcosa che ti facesse stare male tanto quanto stavo male io.» dice lui, ma io non voglio ascoltare mezza parola di quello che dice.
«Ci sei riuscito, a farmi stare male.» rispondo con voce tremante.
«Lo so, Lucy, cazzo, lo so. Me ne sono pentito subito, non è nemmeno stata una cosa lontanamente... decente.» commenta lui.
«Ah sì? Davvero, Lucas, mi stai facendo il resoconto della scopata tra te e Bethany?» sbotto.
La rabbia si fa spazio dentro di me e rischio di spaccare qualcosa se non esco di qui.
Faccio per divincolarmi dalla presa di Lucas, ma lui la stringe e mi fa girare, finendo con l'intrappolarmi tra lui e il muro.
Si avvicina a una distanza pericolosa, che mi fa andare in tachicardia.
«Lucy, non sto facendo nessun resoconto. Sto solo dicendo che ero incazzato, mi avevi lasciato, non ha avuto nessun significato e che è stata un'ulteriore dimostrazione che io amo te e che voglio te, nessun'altra. Voglio te, Lucy. Ti voglio, in ogni aspetto.» Lucas si abbassa e mi lascia un bacio sul collo.
Stronzo. Lo sa che quello è il mio punto debole. Ma non demordo.
«Sentiti, Lucy. La tua bocca dice una cosa, il tuo corpo un'altra.» sussurra lui, sempre a contatto con il mio collo.
«Lucas, lasciami stare.» dico tirandogli una spinta per allontanarlo.
Lui mi blocca per il polso. «Ti lascio stare solo per adesso, Lucy. Non ti libererai di me facilmente.»
Così dicendo lascia la presa su di me, e io apro velocemente la porta dell'aula.
Mi dirigo a passo svelto verso quella di biologia, sperando che la lezione non sia ancora iniziata.
Nel corridoio, trovo Abby che mi stava aspettando.
«Che ti ha detto?» mi chiede la mia amica.
«Le solite cose.» rispondo.
«E te?»
«E io cosa? Ovviamente non ho detto niente se non di lasciarmi stare. Non ho ceduto, Abby.» rispondo ovvia.
«È questione di tempo, tanto.» commenta lei.
«Che cosa?»
«Che torniate insieme. Se vuoi scommettiamo.» Abby fa l'occhiolino.
Cosa? Ma è seria? Rimango un po' interdetta.
«Scusami un attimo, questo sarebbe un modo per dire che sono una disperata che cede facilmente alle adulazioni di un tizio?» domando alzando le sopracciglia.
Abby scuote la testa. «No. Te non sei una disperata e lui non è un tizio. Siete solo due persone che si amano e che troveranno un'altra scusa per tornare insieme. Non è un'offesa, Lucy. È una cosa bella.»
Rimango in silenzio ragionando sulle sue parole.
«Beh, anche tu e Nicholas avete una cosa bella. Molto più di quella mia e di Lucas.» osservo.
Abby annuisce, titubante. «Sai Lucy, ho paura che Colton adesso mi destabilizzi un po' e metta in dubbio la relazione tra me e Nicholas.»
Spalanco gli occhi. «No, Abby. Non succederà. Colton era Colton prima che tu incontrassi Nicholas. E Nicholas non ti ha abbandonata per anni. Non farti venire nemmeno il minimo dubbio su chi tra i due sia quello giusto per te.»
Abby annuisce, e non rispondo poiché siamo davanti alla mia aula, per cui saluto la mia amica ed entro nell'aula pronta alla lezione di biologia, che non seguo minimamente.
Sono più impegnata a pensare alle parole di Abby su me e Lucas, su ciò che mi ha detto Lucas e su ciò che provo io.
Sono incazzata con lui? Sì. Sto male? Sì. Lo amo? Sì, cazzo. Purtroppo lo amo e non posso farci niente.
Dovrei passarci sopra, solo perché effettivamente è vero che io lo avevo lasciato? Se non lo avessi "lasciato", avrebbe fatto lo stesso ciò che ha fatto? Oppure stava male solo perché pensava che io lo avessi lasciato?
E poi, effettivamente, mi ha dato tante volte modo di fidarmi di lui.
Quindi è un tradimento il suo, oppure no?
Siete solo due persone che si amano e che troveranno un'altra scusa per tornare insieme.
Mi chiedo se sia davvero così.

Lucas' POV
«Non so più che fare.» sbuffo, mentre sono nel cortile dell'Università a fumare con Nicholas.
«Non sai più che fare? Sul serio, Lucas? Non hai ancora fatto niente.» mi dice lui.
Lo guardo incredulo. «Ma se prima le ho det...»
«Amico, mettiti in testa che con le ragazze non basta parlarci. Le parole sono belle, sì, ma loro vogliono i fatti.» mi dice Nicholas.
«Come faccio a farle avere i fatti, se non stiamo nemmeno insieme?» sbotto.
«Che ne so, fatti trovare sotto il suo dormitorio con un mazzo di rose.» alza le spalle.
Per poco non mi metto a ridere. «Mazzo di rose? Nicholas, stai parlando con...»
«Lucas Stewart, sì. E sai che ti dico? Per Lucas Stewart funziona come funziona per tutti noi comuni mortali.» Nicholas fa un ultimo tiro prima di gettare a terra il mozzicone di sigaretta.
«Non c'è nient'altro che io possa fare? Non so, qualsiasi altra cosa, ma non un mazzo di rose cazzo.» dico esasperato.
«Non lo so, non mi è mai successo. Usa l'ingegno.» Nicholas si picchietta la tempia con un dito.
Getto anch'io a terra il mozzicone di sigaretta e sbuffo nuovamente.
Sembra davvero una situazione senza soluzione.
«Dovrò farla arrivare all'esaurimento.» osservo. «Però non mi piace, così. Nel senso, non voglio obbligarla a fare niente. Ho paura che se la stresso troppo, ceda solo per esasperazione.»
«Sinceramente, Lucy non mi pare il tipo che cede solo per esasperazione. Comunque, se è questo ciò che ti preoccupa, lasciala stare.» dice il mio amico.
«Non sei mica matto! Non posso, altrimenti la perderò per sempre. Devo... lottare. Sì, devo lottare per lei.» affermo convinto.
Nicholas ride e scuote la testa. «Cosa ti ha fatto diventare...»
«Sta' zitto.» gli tiro una botta facendo il finto offeso, ma in realtà rido anch'io.

Per tutto il giorno non faccio altro che pensare a cosa poter fare per riprendermi Lucy.
Ho capito ormai che le parole non bastano, e devo dimostrarle il mio amore con i fatti. Ma come?
Non sono il tipo da rose o cose sdolcinate, ma forse ha ragione Nicholas, anche per me valgono queste cose.
Alla fine Lucy rimane pur sempre una ragazza, nonostante sia diversa da tutte le altre.
Sbuffo rigirandomi sul mio letto. Il mio sguardo cade su due foglietti ripiegati con cura sul mio comodino.
Sono le lettere che Lucy mi ha scritto, prima a Natale e poi al compleanno.
Non le rileggo, altrimenti mi metterei a piangere, e non è il caso.
Devo pensare a cosa fare con quella ragazza testarda ma che allo stesso tempo amo da impazzire.
Non glielo dimostro magari, ma è così. Sono sicuro di poche cose nella mia vita, e amarla è una di quelle.
Devo fare in modo che lei si innamori nuovamente di me.
Così, ho l'illuminazione. Ripetere tutto ciò che ci ha portato ad essere quelli che siamo.

Il giorno dopo sono all'UH prima del previsto.
Lucy ha letteratura come prima lezione, quindi mi dirigo verso l'aula del secondo anno di letteratura, dove Lucy sarà diretta in questo momento.
Tengo in mano i miei tre libri, e aspetto di vederla arrivare.
Quando la vedo in lontananza, è con Anne.
Meglio ancora, la scena è la stessa.
Le vado incontro a passo svelto. Lei sta parlando con Anne, anche se sembra che ci sia un po' di tensione tra loro due.
Le vado incontro, sperando che non si accorga subito di me, e vado a sbatterle addosso, facendo cadere i miei libri.
Lei spalanca gli occhi sui libri per terra, poi alza lo sguardo su di me.
I suoi occhi incontrano i miei, e subito il mio stomaco si contorce. Vorrei baciarla, ma non posso.
Aspetto che lei si chini a raccogliere i libri e a chiedermi scusa come più o meno un anno fa, però si scansa e continua a camminare, sorpassandomi.
«Se vuoi ti do una mano.» dice una ragazza mai vista prima. Sarà sicuramente del primo anno. Non è nemmeno brutta, e se l'avessi vista un anno fa probabilmente me la sarei portata a letto.
«Grazie.» dico, stupendomi io stesso di questa mia insolita gentilezza.
Lei mi raccoglie i libri porgendomeli, poi senza dire altro me ne vado.
Riconquistare Lucy sarà più difficile di quanto pensavo.

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Ciao a tutte, carissime.
Come vedete questo capitolo non è lunghissimo, anzi è abbastanza breve, ma l'ho pubblicato perché in molte mi chiedete di aggiornare.
Perciò, ditemi se la vostra preferenza sono degli aggiornamenti frequenti ma con capitoli più brevi, oppure aggiornamenti un po' meno frequenti ma con capitoli più lunghi.
Per il resto, se vi è piaciuto il capitolo lasciate una stellina e ditemi nei commenti cosa ne pensate!
love you ♥️
xx
CC

Despite Everything 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora