Solo, senza amore

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SOLO, SENZA AMORE


Natale arrivò un'altra volta e, come l'anno precedente, il gruppo di amici festeggiò insieme. Quell'anno ovviamente era presente anche Daniele, nonostante non sapesse realmente ciò che stava accadendo, proprio come Fabio l'anno prima.

Ora però Fabio aveva quasi due anni e aveva una minima idea di ciò che stesse succedendo, anche se preferiva ancora la carta regalo e i fiocchi rispetto ai veri e propri doni.

Quel Natale fu reso ancora più speciale da un annuncio a sorpresa di Matteo e Pietro.

-Allora ragazzi abbiamo una cosetta che vorremmo dire a tutti voi- annunciò improvvisamente Matteo a metà della cena.

Tutti alzarono lo sguardo in attesa mentre aspettavano che Matteo e Pietro rivelassero la novità.

-E' solo che abbiamo deciso di trasferirci insieme. Abbiamo pensato che fosse finalmente giunto il momento di andare avanti con la nostra relazione così entrambi vivremo nel mio appartamento-

-Oh, Matte, è fantastico. Sono così felice per tutti e due... congratulazioni!- disse Giovanni prima di alzarsi e di abbracciare il suo amico e poi, all'improvviso, tutti si stavano stringendo in abbracci e si stavano congratulando con Matteo e Pietro per la loro nuova avventura.

Mentre la confusione intorno al tavolo continuava, Andrea si ritrovò improvvisamente tra le braccia di Giovanni.

L'emozione lo colse e lo oppresse a sorpresa quando sentì il suo tocco, il corpo del moro sul suo, quando annusò il suo profumo, che lo obbligò a spingerlo via e a correre via dalla stanza.

Fuggì nell'appartamento in cui viveva da solo e sbatté la porta. Poi si appoggiò su di essa, respirando pesantemente.

Si sentì improvvisamente spaventato che i suoi sentimenti per Giovanni fossero così forti e, secondo lui, così ovvi.

Promise a sé stesso che li avrebbe mantenuti nascosti in modo migliore anche se sapeva che un giorno o l'altro qualcuno li avrebbe scoperti.

Ovviamente lui e Giovanni si erano già abbracciati e toccati in precedenza, molte volte tra l'altro, ma questo fatto non l'aveva mai toccato così fortemente.

Nello stesso momento anche Giovanni era ugualmente confuso e si stava chiedendo cosa avesse fatto scappare via così velocemente Andrea. Corse attraverso il pianerottolo e bussò alla sua porta.

-Andre, Andre, stai bene?- lo chiamò.

Lui lo sentì e lentamente si girò e aprì la porta per affrontarlo.

Il cuore di Andrea mancò un battito alla vista del suo viso e passò un minuto prima che riuscisse a dire qualcosa.

-Andre, qual è il problema? Sei malato?-

-Io, ehm no, cioè... sì, sì. E' solo che mi sento un po' febbricitante. Non volevo vomitarti addosso- mentì.

Andrea odiava mentirgli e vedere il suo volto preoccupato rese tutto ancora peggiore.

-Probabilmente è qualcosa che ho mangiato... sì, starò bene tra poco-

-Vuoi che ti porti qualcosa?-

-Eh, no, grazie, starò bene. Credo che mi sdraierò per un po'-

-Oh, bene, okay. Siamo dall'altro lato del pianerottolo, se hai bisogno di qualcosa-

-Sì grazie. Sei il migliore, Giova-

Detto questo si girò lentamente e chiuse la porta mente Giovanni tornava nell'altro appartamento.

Sarai mai mio? // CamperkillerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora