Un lieto evento e... una brutta notizia

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UN LIETO EVENTO E... UNA BRUTTA NOTIZIA


Dopo l'anniversario della morte di Giorgio il gruppo di amici andò avanti con le loro vite, come sempre. L'estate si avvicinava, così come il compleanno dei gemelli, ma prima di questo Luca e Federico annunciarono di aspettare di nuovo un figlio.

Federico era felice di essere ancora incinto, nonostante i dubbi che l'avevano assalito, e il bambino sarebbe dovuto nascere verso la fine di novembre.

Tutti i ragazzi si rallegrarono all'idea di un'altra aggiunta nella loro famiglia allargata.

Quell'estate fu molto diversa da quella dell'anno precedente. Gli amici trascorsero molto tempo insieme, fecero dei picnic al parco nei fine settimana o prepararono dei barbecue sul terrazzo del loro palazzo.

La relazione di Giovanni e Andrea diventava sempre più forte e sembrava che Andrea trascorresse più tempo a casa del compagno che nel suo appartamento. Quando Luca lo andava a trovare per registrare insieme o per farsi una partita a fifa, nove volte su dieci non lo trovava.

E così passò velocemente l'estate e l'autunno arrivò presto.

Una sera Giovanni e Andrea erano accoccolati sul divano dell'appartamento del moro. I gemelli e Fabio erano a letto e Andrea stava ripassando le battute che avrebbe dovuto recitare il giorno dopo.

-Andre, posso chiederti una cosa?- domandò improvvisamente Giovanni.

-Certo Giova, puoi chiedermi tutto ciò che vuoi. Cosa c'è?-

-Oh, niente, stavo solo pensando che forse dovrei trovarmi un lavoro. Voglio dire, i gemelli sono abbastanza grandi da non aver sempre bisogno di me e dovrei davvero guadagnare regolarmente. Al momento sto vivendo solo con i soldi che ho ricevuto dopo la morte di Giorgio, ma sarebbe meglio risparmiarne un po' per il futuro. Cosa ne pensi?-

-Però tu non vuoi davvero tornare al lavoro, vero?-

-No, ma devo farlo. Voglio dire, sì, preferirei di lunga stare qui con i bambini tutto il giorno, ma Andre, ho bisogno di soldi. Il fatto è che quando Federico avrà il bambino, avrà bisogno di qualcuno che lo tenga quando tornerà al lavoro. Mi piacerebbe molto farlo, amo alla follia i bambini-

-Cosa ne dici se ti aiuto io con i soldi? Voglio dire, sto guadagnando alla grande-

-Grazie Andre, ma davvero, non posso. Non posso dipendere da te. Non sarebbe giusto-

-Giova, ti prego, lascia che faccia questo per te... per noi. Hai decisamente bisogno di aiuto e io non vedo l'ora di dartelo-

-Andre, non ho voglia di fare la carità! Non voglio dipendere da te- rispose il moro arrabbiato.

-Lo so, lo so, non intendevo questo- disse Andrea, ferito -Pensavo solo che, visto che ora stiamo insieme... mi dispiace-

-No, dispiace a me- replicò Giovanni -Mi sbagliavo, mi piacerebbe molto che tu mi aiutassi, è solo che non voglio sentirmi dipendente da te. Voglio dire... e se ti accadesse qualcosa e non potessi più stare dietro a tutti noi? Devo pensare ai bambini-

-Lo so, ma ti prego, lascia che per adesso ti aiuti io e poi, quando i bambini saranno un po' più grandi, ti sarà più facile trovare un lavoro-

-Va bene- cedette con un lieve sorriso.

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Il pomeriggio seguente Giovanni andò a casa di Federico come faceva spesso e, quando arrivò, trovò lì anche Matteo e Francesco.

Sarai mai mio? // CamperkillerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora