Miss me, but let me go

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MISS ME, BUT LET ME GO


Nei giorni a venire emerse gradualmente ciò che era accaduto a Giorgio. Aveva lasciato lo studio alla solita ora e aveva deciso di tornare a casa a piedi nonostante il mal tempo. Gli autobus erano pienissimi e non era riuscito a chiamare un taxi.

Lungo la strada si era fermato a un bancomat per ritirare un po' di contanti.

I testimoni dissero alla polizia che Giorgio aveva visto un uomo derubare un giovane ragazzo che era appena uscito dallo sportello di una banca.

Era intervenuto e aveva cercato di bloccare l'uomo a terra, ma il ladro era troppo forte per lui e dopo poco Giorgio si era ritrovato al suolo.

Poi il ladro aveva tirato fuori una pistola e gli aveva sparato a distanza ravvicinata.

Giorgio non avrebbe avuto nessuna possibilità di sopravvivere.

La polizia era arrivata, chiamata da un passante, e aveva arrestato l'uomo.

Aveva rubato solo cinquanta euro.

Giorgio era morto per cinquanta euro.

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Giovanni uscì dall'ospedale il giorno dopo la morte di Giorgio.

I suoi amici lo portarono nell'appartamento di Federico e Luca dove sarebbe rimasto nel tempo a venire. Tutti erano intorpiditi e in lutto per l'improvvisa e inutile morte di Giorgio e, per questo, si unirono più di quanto non l'avessero mai fatto.

Sembravano trovare conforto gli uni negli altri, eppure Giovanni era freddo e distaccato.

Non aveva pianto e aveva a malapena parlato da quando aveva ascoltato la terribile notizia e i suoi amici potevano vedere quanto in profondità dovesse essere penetrato il lutto in lui.

Ovviamente i genitori di Giorgio erano stati avvisati della sua morte e adesso stavano facendo i preparativi per il funerale.

Giovanni non era nello stato di fare qualcosa.

Sembrava essersi ridotto dalla notizia e non mangiava bene ormai da due giorni.

A Fabio non era stato ancora detto cosa fosse accaduto a suo padre, era troppo piccolo per capirlo.

Sapeva però che papà Giovanni era turbato e questo, ovviamente, turbava anche lui.

Federico pensava che Fabio avrebbe potuto regalare a Giovanni un po' di conforto, ma per i primi giorni dopo il fattaccio fu Matteo a stare dietro al bambino, visto che Giovanni non era in grado di fare nulla.

Fabio era agitato e chiedeva sempre di suo padre e così insieme decisero che sarebbe stato meglio riunirlo con Giovanni, sperando che il bambino sarebbe riuscito a rompere il suo stato di mutismo.

Matteo glielo aveva riportato tre giorni dopo la morte di Giorgio e, mentre lui e Federico stavano parlando, Giovanni era uscito dalla stanza di Daniele, dove stava temporaneamente vivendo.

Appena Fabio lo vide si fiondò su di lui e lo pregò di prenderlo in braccio.

Giovanni lo fece silenziosamente, tenne il piccolo ometto vicino al suo petto e gli accarezzò i capelli.

Poi le lacrime iniziarono a cadere e, mentre Giovanni piangeva, lo faceva anche Fabio perché non aveva mai visto il suo papà piangere e quindi era spaventato.

Sarai mai mio? // CamperkillerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora