Parte super Larry aw, vi amo.
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Preparare la colazione alle 6.30 di mattina dopo non aver dormito da giorni, sicuramente non la si può definire qualcosa di salutare per un umano, ma per me era tutto normale.
"Amico, hai sbagliato casa"
Mi girai e sgranai gli occhi, ritrovandomi Harry con una scopa in mano, pronto a colpirmi, ma si fermò subito non appena incontrò i miei occhi blu.
Abbassò la scopa, poggiandola poi al muro, per poi chiudere gli occhi e passarsi la mano sul viso, cercando di svegliarsi. Mi morsi il labbro divertito, mentre lui mi guardava malissimo nel suo pigiama pesante. Mi veniva da abbracciarlo e stringerlo a me, era troppo dolce in quel momento. I capelli scombinati, gli occhi addormentati così come il suo cervello, anche se quest'ultimo lo è ventiquattro ore su ventiquattro, ma dettagli.
"Lou" sussurrò avvicinandosi ed io sorrisi, mentre mi riconcentravo sui pancakes sulla padella ormai quasi cotti
"Certo che il tuo sguardo incazzato non si può prendere seriamente di prima mattina, sembri più coglione di quando sei sveglio" risi, e mi bloccai quando allungò le braccia ai miei fianchi, stringendomi a lui, facendomi poggiare la schiena al suo petto.
"Harry?" lo richiamai, mentre lui poggiava il mento sopra la mia spalla, dandomi dei piccoli baci sul collo. Era bollente, aveva il pigiama pesante e sicuramente era uscito da poco dalle coperte, pensando che un ladro fosse entrato in casa.
"Mi sei mancato" sussurrò stringendomi a lui, mentre io spegnevo il fuoco e rimanevo fermo lì, sentendo la sua testa poggiata sulla mia schiena, quasi come per godersi quel momento, ed io ero rimasto totalmente bloccato dalla sua dolcezza improvvisa.
Abbassai lo sguardo, mordendomi leggermente il labbro "Scusami, Harry..." sussurrai sincero, e lui mosse di poco la testa, allacciando meglio le sue braccia ai miei fianchi, congiungendo le proprie mani sulla mia pancia.
"Il letto è stato vuoto, e non succedeva da molto... Mi sei terribilmente mancato, non farlo più, ti prego" sussurrò, lasciandomi il fiato sospeso ed anche una brutta sensazione di colpa addosso.
Non so perché da giorni non dormivo, o addirittura non stavo a casa. Ero confuso, la testa annebbiata dai casini della città... O forse sto dicendo questo, perchè non voglio ammettere di avere il cuore confuso?
Una parte di me, era ancora rimasta all'incontro di Stan, con suo marito... e sua figlia. Quando era venuto in città? Com'è potuto accadere? Perché proprio adesso?
"Harry, io... non te lo posso promettere, scusa" ammisi sincero. Con chi dovevo essere sincero se non con mio marito? Nonostante facesse male, non potevo nasconderlo, e speravo che Harry lo capisse...
Valeva così tanto far soffrire mio marito nella mia confusione?
Bel supereroe di merda.
Mi girò lentamente, per avere il mio viso vicinissimo al suo "Perché?" chiese ed io abbassai lo sguardo, ma lui appoggiò le mani sulle mie guance, costringendomi a guardarlo negli occhi
"Perchè..." sospirai "Sono confuso, da... da tutto" risposi sincero e Harry mi guardò seriamente, non lasciando trasparire nulla
"Tutto... Stan?" chiese ironico, ed io lo guardai mordendomi il labbro "Lo sai che... Io ti ho amato per anni, ti ho sposato, ho fatto di tutto per renderti felice e lui.... neanche si è degnato di venirti incontro e dirti Oh Lou! Sono vivo! Scopami di nuovo" disse, facendomi sospirare per poi notare lui poggiare la sua fronte sulla mia "Dimmi che non stai avendo ripensamenti su di noi"
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Superheroes {Larry Stylinson}
Fanfic- SEQUEL OF SUPERHERO - (wtf, perché l'ho scritto in inglese... vbb) "Non intendo perderli.." "Non é questo il tuo posto, Louis" "Ho combattuto contro il mondo intero per realizzare quello che ho adesso, e non sarai di certo tu a portarmi via tutto"...