Eren

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Eren's Pov
Domenica mattina è unica.
Domenica puoi restare a dormire più a lungo degli altri giorni, domenica mattina puoi fare ciò che vuoi senza preoccuparti, cosa che non si può dire degli altri giorni, però questa domenica mattina è unica non per questo. Perché al mio risveglio la finestra era spalancata e un ragazzo con occhi gelidi e sguardo tenebroso si è presentato nella mia stanza. Alla mia domanda <<Che ci fai qui?>> mi ha semplicemente detto <<La finestra era chiusa e l'ho scassinata un po'>>.
Dopo poco si è spostato vicino a me e si è steso sul mio letto, <<Perché mi hai evitato in questi giorni?>> chiede ed io ingoio la saliva e mi faccio rosso in volto <<Mi dispiace se non lo fatto ma non ho potuto farne a meno. Mikasa e  gli altri avevano bisogno del mio aiuto, perdonami se ti ho offeso non era assolutamente mia intenzione->> non finisco di parlare che mi bacia <<Se è per questo non preoccuparti pensavo non ti importasse più di me. Sai non essendo fidanzati ufficialmente credevo che ti fossi stancato di me>> dice ed io mi alzo a sedere sul letto <<Credevi davvero che io fossi così? Non ti avrei mai concesso di baciarmi se le mie intenzioni non erano buone>> dico e quasi mi viene da piangere per la rabbia <<Hey no! Non ti conosco come ti può conoscere un altro, non so nulla di te e tu tanto meno di me. Non ci conosciamo per nulla Eren!>> dice quasi urlando ed io ringrazio l'architetto di questa casa per aver creato le stanze insonorizzate.
<<Non hai il permesso di giudicarmi!>> dico anche io quasi urlando <<Okay va bene. Mi dispiace ma non puoi pretendere che non l'abbia potuto pensare. Andiamo quante persone lo fanno e non te ne accorgi>> dice e lo guardo ancora più sconvolto <<Levi ma ti ascolti quando parli?! Se è per questo nemmeno tu mi hai cercato>> confesso e lui rimane zitto <<Non volevo disturbarti>> formula la frase due o tre minuti dopo <<Ma oggi lo hai fatto>> parlo indicando la finestra ormai rotta <<Non sapevo come parlarti, mi vergognavo a bussare e non sapevo se mi facessero salire. E poi volevo dimostrarti che non voglio vederti solo davanti le persone ma anche quando ci sei solo tu>> parlando gira il capo in basso per la vergogna di ciò che ha detto. Annuisco e mi alzo definitivamente aprendo la porta del bagno e lavandomi i denti e la faccia. Mi guardo allo specchio e i miei occhi sono rossi di rabbia e sospiro per colmarmi <<Tutto okay?>> mi chiede ed io annuisco e mi irrigidisco quando sento le sue mani che mi circondano la vita e la sua fronte che appoggia sulla mia schiena magra. <<Mi dispiace se ho detto cose che non dovevo dire>> inizia ed io annuisco <<Non preoccuparti, ti ho presentato a mio padre come mio fidanzato>> dico e lo sento annuire <<Va bene, è okay>> dice per poi confermare il suo gesto.
<<Vuoi pranzare da me?>> gli chiedo e lui slega le mani dai miei fianchi facendomi respirare meglio, <<Sei sicuro? Sai non sono il classico ragazzo educato e gentile>> chiede ed io annuisco ridendo <<Ed è questo che mi ha colpito di te>> dico e lui annuisce. <<Mi fa piacere, dirò a papà mi mettere un piatto in più a tavola>> mi bacia la fronte ed io arrosisco <<Ci vediamo dopo, vado a prepararmi>> dice ed io annuisce. Esce dalla stessa finestra che ha rotto ed io mi appoggio al mio letto e mi accarezzo la fronte che lui ha baciato.
Sempre a pensare a lui stai?
«Andiamo, erano giorni che lo volevi qui. E poi mi ha reso felice»
Dimenticavo che ti affezioni con poco
«Sono innominato di lui da tipo inizio anno ed averlo veramente per me è una delle mie più grandi soddisfazioni»
Eren non è veramente tuo e nemmeno tu sei suo. E non dico fisicamente ma per adesso siete solo persone che si stanno frequentando, non farti strane idee.
Lui non potrà essere la tua felicità per sempre
«Come puoi dire questo di lui?»
Non lo conosci Eren, ti sei innamorato di una persona che non conosci. È vero può sempre nascere qualcosa tra voi due, ma adesso no.
Ripenso alle parole della mia coscienza, nonché la parte più ragionevole di me stesso.
Non ha tutti i torti anzi  lei non sbaglia, non l'ha mai fatto.

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