Levi&Eren

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Levi's Pov
Lunedì mattina uguale  incubo.
Già ieri è stato orribile, il pranzo si è concluso bene ma le domande del dottor  Jaeger si sono rivelate abbastanza scomode e senza un filo logico.
Mi ha chiesto che scuola frequentassi, chi erano i miei genitori, e come andassi a scuole. Fin qui è okay, ci sta, ma le domande sul mio piatto preferito, animale ed anche colore credo che siano abbastanza da non essere commentate.
Mi vesto, mi preparo e appena sto per mettermi le scarpe il campanello della porta suona ed io dopo aver finito la apro ritrovandomi davanti a me Eren con la sorella <<Scusa se non ti ho avvertito, ma poiché abitiamo nello stesso quartiere mi sembrava carino venirti a prendere>> dice abbassando lo sguardo su i suoi piedi <<Grazie mi ha fatto molto piacere che tu sia venuto. Prendo il borsone e vi raggiungo>> dico felicissimo e corro in cucina prendendo ciò che dovevo prendere.
Li raggiungo e chiudo la porta a chiave e ci dirigiamo verso i loro compagni, faccio una cosa insaspetatta per entrambi, intreccio le nostre mani. Le sue più affusolate e coprenti rispetto alle mie che sono più piccole e meno affusolate rispetto alle sue.
Arriviamo davanti a gli altri ragazzi della comitiva di Eren <<Tu devi essere Levi?>> dice un ragazzo abbastanza bassino e senza cuoio capelluto <<E tu sei? >> <<Piacere Connie>> dice sorridendomi ampiamente  ed io mi limito ad annuire, noto che fine la mano ad una ragazza con i capelli marroncini e occhi grandi colore nocciola  <<Piacere io sono Sasha>>  dice quest'ultima alzandomi una mano come saluto <<Eren sai dov'è finito Mikasa?>> chiede un ragazzo alto con, se posso dire la faccia da cavallo, << Jean mi spiace dirti che Mikasa è impegnata>> parla Eren con tono un po' dispiaciuto <<D-davvero?>> chiede balbettando <<Okay, io ciò provato>> dice rassegnato e vedo un altro ragazzo con le lentiggini andargli incontro <<Hey Jean perché questa faccia?>> gli chiede e lui nega << Marco non preoccparti, è tutto okay>>, guardo Eren e lo chiamo e lui si gira sorridendomi <<Io andrei in classe ci sentiamo dopo okay?>> gli confesso e lui annuisce. Quando sto per andarmene senza farmi accorgere gli bacio la fronte e corro verso la mia classe.

Eren's Pov
Appena finiamo l'ultima lezione emetto un  sospiro di sollievo. Non vedo l'ora di vederlo, così di scatto mi alzo e corro verso l'uscita della classe. Nei corridoi ci sono tutti i ragazzi che stanno uscendo ed io lo vedo scendere le scale, avente due libri in mano, e parlare con i due suoi amici. Inizio a camminare più velocemente verso di lui ma vengo interrotto da una granita gelida in pieno volto <<Hey frocio>> mi salutano sorridendo i ragazzi del club di football <<Dove corri così velocemente? Dal tuo fidanzatino?>> continua un altro mentre io mi asciugo gli occhi con la manica della camicia dell'uniforme <<Oh avete sentito ragazzi!>> urla uno più grosso e tutti nel corridoio si girano <<Eren Jaeger Si E fidanzato!>>. Sento tutti ridere ed io abbasso il capo cercando con tutto me stesso di non piangere <<Hey pezzo di merda!>> sento una voce molto familiare e vedo uno dei ragazzi di football mantenersi il naso <<Ackermann cosa cazzo ti prende?>> dice con un linguaggio da vero prepotente e sporco << Braun
cosa ti prende a te! Come ti sei permesso di fare una cosa del genere? E tu Hoover?Non avvicinatevi mai più sono stato chiara?!>>  dice con voce rauca e perfida e loro annuiscono e se ne vanno blaterando qualcosa <<Hey Eren Tutto okay?>> mi chiede preoccupato ed io annuisco <<Ci sono abituato non preoccuparti>> mi bacia la fronte e mi accompagna verso il bagno dei maschi <<Sono così desolato, quei deficienti non ti daranno più fastidio>> dice mentre prende la carta e mi pulisce <<Credo dovrei andare a casa e cambiarmi>> sto per dire e lui mi prende le mani <<Puoi venire da me se vuoi>> mi chiede ed io un po', in realtà abbastanza, rosso in volto annuisco.
Usciamo da scuola mano nella mano con tutti che ci guardano.
Sento le gote scaldarsi e rimaniamo in silenzio finché dopo poco Levi non lo spezza <<Quel Jin o Jean è infatuato da Mikasa>> chiede ed rido fortemente al nome che gli ha dato <<Infatuato è dire poco. Ma purtroppo lei non ricambia>> gli rispondo <<E di Bodt? Credo si fosse dichiarato>> chiedo ed io nego <<Ma aspetta come lo sai?>> gli rispondo con una domanda e lui mi sorride <<L'ho visto che piangeva l'altro giorno e mi ha confessato che Jean era finito ancora una volta a deluderlo>> dice ed arriviamo davanti casa sua, entriamo nel viale e appena siamo davanti alla porta e lui la apre con la chiave <<Bhe è molto facile da capire. Jean è bisessuale, ma Marco non lo accetta, ha avuto più fidanzati che ragazze ma il suo scopo è puntato su Mikasa, anche se lei ama un altro>> gli racconto e lui ridacchia divertito <<Bel caratterino Jean. Fare soffrire così fortemente una persona senza nemmeno farlo apposta. Oppure è solo una finta>> ipotizza ma io lo fermo sul nascere <<No, Jean non è il tipo di persona. È talmente idiota a volta che non lo fa nemmeno con cattiveria alle volte>> dico mentre vedo che lui si avvicina a me <<E tu?>> dice mentre prende le mie braccia e le fa appoggiare attorno al suo collo baciandomi poco dopo <<Io sono fortunato perché ho te>> <<ed io ho te>> continua a baciarmi fino ad arrivare al collo ed io lo chiamo per farlo smettere e lui mi prende in braccio.
Emetto un sospiro strozzato e mentre ci dirigiamo nella sua camera <<Non voglio fare nulla che tu non voglia. Rilassati piccolo mio>> dice ed io seguo il suo consiglio.
Appoggia una mano sul mio stomaco e lo accarezza mentre mi bacia dolcemente la mandibola <<Eren sei mio>> afferma con fermezza mentre poi mi mette la mano sotto alla mia camicia per poi salire sopra e toccarmi il petto <<Levi>> gemo il suo nome mentre lui mi bacia <<Non voglio farti nulla amore>> mi toglie definitivamente la camicia e rimango in canottiera mentre lui è ancora vestito <<È meglio che tu ti faccia una bella doccia>> mi accarezza i capelli <<Vieni - dice alzandosi e venendo seguito da me - ci sono i vestiti per la casa, dice aprendo un mobile simile ad un armadio e prende un pantalone delle tuta e una maglietta a maniche corte <<Sono quelli più grandi che ho>> dice e se ne va baciandomi la guancia chiudendo la porta.
Non posso crederci.
Mi è piaciuto più del dovuto e questo è decisamente strano.
Oppure è strano il fatto che ti sia emozionato con così poco
«Non è quello. Non lo so spiegare bene, ma non è quello»
Mi dirigo verso la doccia e mi ci immergo dentro, dopo essermi svestito, e mi rilasso.

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