Nonappena il mio cervello ebbe chiara la situazione tremai, avevo pochissimo tempo per prendere una decisione, per parlare e dire tutta la verità al mio branco ma la valanga di cose non dette sembrava correre verso di me ad una velocità che non mi aspettavo, cosa potevo fare? Temporeggiare sembrava la decisione più comoda, ma dovevo darmi una mossa.
Inalai più aria possibile da dare al mio cervello così magari inizierà a funzionare meglio sentii la solita voce ringhiarmi addosso. La mia lupa.
Nonostante Lydia mi avesse dato il buon - si fa per dire, consiglio di ascoltarla, io più passava il tempo e più sentivo di odiarla.
Nonostante noi siamo la stessa cosa? Nonostante io sono te? E tu me?
Sì.«Ma non doveva sviluppare a vent'anni Derek?» – Domandò Tyler. Giusta osservazione, come mai la fine del suo sviluppo aveva anticipato di così tanto?
«Semplice, quando ci sono due lupi vicini d'età ed uno sviluppa, succede anche all'altro.» – Mi diede fastidio la tranquillità con cui lo affermò Peter, forse non era il caso di avvisare un po' prima?
E perché dovrebbe avvisare? In fondo mica sa tutto quello che sai tu, cara mia.
Giusto.I giorni passarono in fretta mentre ogni membro del branco aveva l'attenzione concentrata su me e Derek, a quanto pare eravamo dinamite pronta ad esplodere. Gli allenamenti di Peter non erano mai stato più intensi e, per la prima volta, stavo iniziando ad odiare ogni membro del mio branco.
La mia lupa non mi dava pace sputandomi quelli che lei chiamava consigli - ed a me sembravano molto di più ordini, Peter ed i suoi allenamenti, e tutti gli altri che ci trattano come bambini capricciosi, e la solita domanda che mi frullava in testa: dovevo parlarne a Peter della lettera? L'unica nota positiva è che il lupo di Derek sembrava ancora addormentato.Entrai in quella che ormai era diventata la mia stanza con il pigiama addosso, la doccia era la cosa più bella che mi era capitata in quella giornata, mi accorsi di Peter una volta seduta nel mio letto. Era intento a guardarsi la televisione.
Dovevo dirglielo.«Peter?» – La voce incerta uscì dalla mia gola.
«Denise?» – Non si voltò nemmeno per guardarmi, i suoi occhi rimasero puntati sulla televisione.
«Devo parlarti.» – Ed ora? Da dove inizio? Mi alzai di scatto dal mio letto e, posizionandomi davanti al televisore lo spensi.
«Che fai?» – Il suo corpo si irrigidì mentre si sollevò con il busto, sentii un ringhio provenire dal suo petto.
«Odio quando non mi guardano mentre parlo» – la mia risposta non sembrava tranquillizzare molto l'alpha che avevo davanti «per favore, è importante.» – Continuai osservandolo e, sembrava essersi rilassato, almeno un pochino.
«Dimmi.» – Mi sedetti nel letto al suo fianco a gambe incrociate, forse era una delle prime volte che mi esprimevo così con lui.
«È una storia lunga, ma cercherò di fartela breve» – sospirai giocando con le mani, non era una cosa semplice da dire, sopratutto quando nemmeno io avevo capito molto di tutta la situazione «vedi, si tratta di una lettera che mi diede Talia tanto tempo fa.» – Vidi Peter accigliarsi, non gli piaceva quando si nominava la sorella ed il perché era comprensibile.
«Era la lettera che mia madre scrisse prima di consegnare sia me che essa a Talia, e dopo anni ho avuto il coraggio di leggerla, anche se con il senno di poi avrei preferito non averla mai aperta.»
«È così brutta?» – Ci scherzò sopra, forse per alleggerire la tensione che anche lui provava.
«Sì. Hai mai sentito parlare del branco Diaz?»
«Del Texas? Certo. Chi non ne ha sentito parlare? Molto potenti e rispettati, finché un giorno li hanno boicottati. Ci sono voluti tutti i branchi dell'intero Texas per farlo, un solo membro da solo di quel branco spaventerebbe anche oggi che non sono più al potere qualsiasi branco. Peccato, o per fortuna, che non esista più nemmeno un Diaz in tutta l'America ancora in vita.» – Alzò le spalle con una semplicità che mi lasciò disarmata.
«È qui che ti sbagli, Peter» mi leccai le labbra ormai secche prendendo un altro respiro «il mio vero nome è Lilith, non Denise.»
«Davvero? Preferisci essere chiamat...» – Non lo lasciai finire.
«Sarò sempre Denise, nonostante il mio nome originale sia un altro. Questo non è il punto. Il mio vero nome è Lilith Diaz.» – Lo dissi tutto in un fiato e l'espressione che fece il mio Alpha era la cosa più divertente di tutta la giornata.
«Tua madre è... Reana?» – Annuii. «Non deve saperlo nessuno, non dovrei saperlo nemmeno io. Ma ti ringrazio di avermelo detto, ciò vuol dire che mi riconosci come tuo Alpha a tutti gli effetti. Non lo diremo a nessuno, okay?»
«Grazie Peter, ma il punto non è questo ma un altro. Anzi, altri. Mia madre è un Alpha e mutaforma, ed anche io lo sono, tu mi dovrai aiutare in questo. Ci riuscirai?» – Nonostante non avessi avuto molto tempo a cui pensare a questo particolare, era molto importante e non da sottovalutare.
«Sì, so come addestrarti. Appena possibile cambieremo il tuo allenamento e riuscirò a farti dominare benissimo questo tratto. È buono a sapersi, almeno possiamo sfruttarlo a nostro vantaggio per ogni cosa, ed evitare che succedano catastrofi.» – Mi rispose con razionalità, era vero; se non l'avessi saputo, trasformandomi avrei potuto fare una strage, come la mia famiglia era abituata, a quanto pare. «Quindi sei una mutaforma, essendo figlia di Reana sei Alpha ed hai un potenziale che farebbe tramare le gambe a chiunque. Dovremmo lavorare tantissimo, lo sai vero?» – Potei solo annuire, aveva ragione.
«Peter c'è anche un'altra cosa...» presi fiato. «io sono l'unica della mia famiglia in vita, e per mandare avanti la stirpe dovrei accoppiarmi e figliare con un Alpha, il mio Alpha» – cercai di interpretare le sue espressioni, ma senza successo «è stato il suo ultimo desiderio prima di morire e sai cosa potrebbe accadere se non lo eseguo. Ed oltre tutto, qualche giorno fa ho conosciuto la mia lupa, ed ho scoperto chi è il mio compagno.» – Finalmente riuscii ad intuire un po' di curiosità nello sguardo dell'Alpha che avevo davanti.
«È Derek.»
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Il filo rosso del destino.
WerewolfNella storia sono usati solo i personaggi presenti in Teen Wolf, ma non la trama. Copertina by: @_MaryCake_ COMPLETA. «La leggenda del filo rosso, la conosci?» - Scossi la testa. «È una leggenda che lega le anime gemelle. Un indistruttibile filo r...