Narratore.
Nessuno avrebbe mai pensato che una giornata come quella potesse rivelarsi così carica di emozioni e rivelazioni.
Peter si era ricongiunto con la madre di suo figlio e, anche se non lo sapeva, con suo figlio stesso, che lo aspettava nell'altra stanza. Il grande capo branco, si era "abbassato" alla ragazza chiedendogli scusa, con delle scuse che si meritava. Aveva pensato per mesi e mesi, ogni singolo giorno a cos'avrebbe potuto dire alla ragazza il giorno in cui se la sarebbe trovata davanti e, nonostante le immagini che avevano passato la testa dell'uomo erano molte, un'unica cosa era stata giusta fare. Esattamente quella.
Derek, aveva davanti a se nuovamente la sua anima gemella e la bambina con cui era cresciuto come un gemello, l'emozione era così forte che pensava di non regger tutto ciò, riusciva solo a squadrarla in ogni suo particolare assicurandosi che fosse vera, deglutendo di tanto in tanto. Ma rimaneva fermo, come pietra, come una statua.
Denise accettò immediatamente le scuse di Peter.
«Siamo stati tutti stupidi in questa storia... nessuno si salva.» – Il suo sguardo alla fine della frase si posò su Derek, uno sguardo che non voleva essere accusatorio, ma il ragazzo l'accusò come un pugno. Il senso di colpa non era mai andavo via, ma su questo erano uguali. Altrimenti non sarebbero state anime gemelle.
«Questa casa di chi è? Come sei riuscita a sopravvivere così tanto tempo? Stai bene? Il bambino?» – Peter fece così tante domande che sembrò quasi un bambino, ma la ragazza con pazienza le raccontò tutto.Richiamarono Tyler, Aiden ed Ethan e facendoli sedere nel tavolino iniziò a raccontare la storia.
Partì dal principio, dalla sfuriata con Derek ed il motivo, per assicurarsi che tutti sapessero la stessa versione dal suo punto di vista, le raccontò della fuga e dell'incontro con Jonatan e della sua ospitalità, gli raccontò del branco e dei gemelli, della storia che si celava dietro quel piccolo branco, degli allenamenti che aveva fatto ogni giorno e di quanto fossero efficaci ed adatti a lei, tant'è che li seguiva ancora, raccontò ogni cosa. Del rapporto che aveva con Clara e Kevin, di quanto fossero dolci, che si era trovata bene in quel branco. Raccontò tutto, eccetto di Drew, e del bambino che era appena nato.«Non mi torna una cosa...» – Fu Ethan a parlare, una volta che la ragazza finì.
«Come hai fatto a nasconderti a Derek?» – La frase la finì il suo gemello, Aiden.
«Io... beh...»Nonostante il forte imbarazzo, raccontò anche quella parte della storia, omettendo molti dettagli, raccontò di Drew. E mentre raccontava, poteva sentire di nuovo il legame con Derek, capì che non era mai svanito davvero e che non poteva paragonarsi a nessun altro. Nessuno poteva sostituirlo.
La ragazza fece appena in tempo a finire la storia, quando Drew si presentò alla porta, facendo sobbalzare tutti quanti. Clara e Kevin, dall'altra parte della casa, sentendo il fratellone arrivare dopo così tanto tempo corsero fuori dai loro nascondigli ancora con il neonato in braccio, correndogli incontro.
«Chi sono loro?» – Gli occhi rossi del ragazzo fecero sobbalzare Peter che, alzandosi, mostrò i suoi. Non notò però un particolare, Clara teneva in braccio suo figlio.
Denise notò quanto potesse peggiorare la situazione, non parse troppo tempo così a prendere il braccio il suo bambino cercando poi di catturare l'attenzione dei due.
«Drew loro... loro sono il mio vecchio branco. Derek ha sentito il legame, riattivandosi mi hanno trovata.» – Alle parole della ragazza il ragazzo si calmò.
«Io sono Drew. Scusate la reazione, ma devo proteggerli.»I convenevoli furono abbandonati non appena i due Alfa notarono il bambino che teneva in braccio.
«È nato? Mentre io non c'ero?» – Il dispiacere nella voce di Drew non fece scomporre Denise, che con un grosso sorriso annuì.
«Questa mattina, non gli ho ancora dato un nome. Me la sono cavata bene, anche Clara e Kevin mi hanno dato una mano.» – Sorrise ai bambini facendogli l'occhiolino.
«Lui... è... mio...» – Si voltò immediatamente verso Peter e tutto il resto del branco, si sentì un mostro per non averli resi ancora partecipi, soprattutto lui. Le lacrime nel viso di Peter la fecero sentir male, gli sguardi curiosi ed agitati degli altri ragazzi a fecero agitare ancor di più.Senza dire niente, la ragazza, appoggiò il bambino che stava piangendo già da un po', sulle sue braccia e si calmò immediatamente.
Osservò così padre e figlio assieme, ed aveva capito qual era la cosa giusta da fare.Spazio autrice:
Ciao Lupette!
Spero che vi piaccia questo capitolo, a me non convince molto... fatemi sapere con dei mi piace e commenti!
Ho una brutta notizia da darvi:
Ci siamo, con mio grande dispiacere, vi annuncio che il prossimo capitolo sarà l'ultimo. Spero con tutto il cuore che vi piaccia, e che vi sia piaciuta questa storia. Ci sarà una grossa grossa sorpresa che non vi aspettate!Lavoro da tanti anni a questa storia, e mi dispiace scrivere il capitolo finale, sapere che non ci sarà più nessun nuovo capitolo, e mi mancherà ognuna di voi ed ogni vostro commento - ma spero di ritrovarvi nelle mie nuove storie! Ma prima o dopo sarebbe dovuto succedere, e da un lato ne sono felice, sono riuscita a portare a termine un lavoro durato tanti anni, magari un giorno ci sarà un Sequel.
A presto.
xx
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Il filo rosso del destino.
WerewolfNella storia sono usati solo i personaggi presenti in Teen Wolf, ma non la trama. Copertina by: @_MaryCake_ COMPLETA. «La leggenda del filo rosso, la conosci?» - Scossi la testa. «È una leggenda che lega le anime gemelle. Un indistruttibile filo r...