Epilogo.

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Denise.

Urlai a squarcia gola.
Tutta la forza che avevo la concentrai su quell'urlo, come fosse un'ancora di salvezza. La luce si accese immediatamente.

Ero completamente zuppa di sudore e stavo piangendo. Oltre che urlando. Non pensai però a quanto fossi ridicola in quella condizioni, non provai nemmeno vergogna nel sapere Peter che mi stava guardando guardando, mi sentii solo molto scombussolata.

Ero frastornata, confusa e dolorante anche se non nel senso fisico. Mi voltai così verso Peter, potevo notare dal suo volto quanto stanco fosse.

«Cosa succede? Mi hai fatto prendere un colpo! Ed avrai svegliato tutti quanti!» – Appoggiò la testa al cuscino non appena capì che non era successo nulla di grave.
«Peter... io...» – Ero ancora così scioccata che non riuscivo a parlare. Lo vidi massaggiarsi le tempie e sedersi composto così da avvicinarsi a me.
«Cosa succede, sweetheart?» – La sua grossa mano si posò sui miei capelli e prese ad accarezzarli, un gesto stupido che fece placare il mio cuore dal martellare così forte dentro al mio petto. Ripresi a respirare regolarmente.
«Mi sono fatta un... sogno? Ma sembrava così vero... c'eri tu, c'era Derek... c'eravate tutti... Derek era il mio mate.» – Nel pronunciare quella frase mi sentii strana, e solo allora capii quanto potesse essere davvero un sogno. «Avevo letto una lettera, lasciata da mia madre...» – Non me ne resi nemmeno conto, ma avevo appoggiato la testa sul suo petto. «La mia vera madre, la lettera che mi consegnò Talia anni fa. La mia vera madre faceva parte del temuto branco del Texas, e mi costringeva a mettermi con il mio Alfa, cioè te.» – Alzai lo sguardo verso l'uomo che stava sogghignando a tale frase. «Per aiutarmi mi hai messa incinta, ma le cose da lì si sono davvero complicate. Ho litigato con la mia Lupa scoprendo che Derek era il mio Mate, ho litigato coì tanto con lui che alla fine sono scappata, ho incontrato un altro branco e...»

Raccontai per filo e per segno la storia al mio Alfa, ancora traumatizzata, il distacco dal sogno alla realtà non era mai stato così brusco, per questo non mi lasciai scappare nemmeno un dettaglio. Sentii sulla mia pelle ogni cosa che era successa, ogni minima cosa ed emozione, ma sapevo che non era vera. Mai mi era capitata una cosa così, e non sapevo nemmeno se poterlo chiamare davvero sogno. Poteva una cosa così realistica essere in realtà falsa?
Mi sorpresi di come l'uomo ascoltò ogni mia parola incuriosito, stava cercando di calmarmi con dolci carezze e mi sorpresi che la repulsione che avevo avuto fino al giorno prima – la stessa che avevo avuto nel scoprire che se fossi stata una mutaforma o Alfa avrei dovuto stare con lui - era scomparsa.
Tra le sue braccia mi sentivo nel mio posto, mi sentivo a casa.

«Non era esattamente un sogno, piccola.» – Mi sorpresi nel sentire da Peter così tanta dolcezza, ma ero più incuriosita dalla sua frase. Piegai leggermente la testa invitandolo poi a continuare il discorso.
«Lo avevo immaginato, ci ho sofferto troppo e sono tutt'ora ancora traumatizzata e spaventata. Ma cos'è?» – Mi torturai il labbro inferiore a forza di morderlo.
«Il primo contatto con il proprio Lupo è sempre traumatizzante. Io, se devo essere onesto, feci la pipì a letto.» – Iniziò a ridere sommesso, ma non afferrai il suo concetto.
«Il primo contatto...? Cosa?» – L'uomo si ricompose subito, accarezzò il dorso della mia mano continuando poi a parlare.
«Sei sviluppata, il primo contatto che hai con il tuo lupo è tramite sogno. Riesce a farti fare un incubo che non scorderai facilmente, ti rimarrà sulla pelle come se l'avessi davvero vissuto. Ci metterai giorni a riprenderti ed a capire che la tua vita è questa ed a stento riconoscerai il giorno precedente qual era. È un messaggio, ti porta messaggi.» – Ero letteralmente ipnotizzata dal suo sguardo ed incantata dalla sua voce, il mio corpo non resisteva nell'avvicinarsi sempre di più. E mi sembrò molto strano quanto naturale. «Il tuo Lupo vuole avvisarti che non puoi scappare dalla tua strada, dal tuo destino, e che tutto ciò che farai per evitarlo sarà vano. Ti vuole far capire che il tuo Mate è per te, e devi starci a tutti i costi, non importa cosa o perché, ma è destinato a te. Punto.» – La sua voce dura mi fece eccitare, arrossì al sol pensiero.
«La mia lupa vuole quindi dirmi di non allontanarmi da Derek? Io lo vedo solo come un fratello...» – Mi lamentai dandomi subito dopo della scema, dovevo ringraziare il cielo se non era successo nulla di ciò che mi ero sognata. Facevo parte del mio branco e non l'avevo mai abbandonato, non avevo figli così presto, non avevo deluso così tante persone... compresa me stessa.
Peter scosse energicamente la testa.
«Non è Derek il tuo Mate. Non sogni mai che il tuo vero Mate è il tuo Mate nel sogno. Sogni qualcun altro al suo posto, ma alla fine non ci stai mai. Capito il senso?» – Mi guardò cercando una risposta, ma dovetti scuotere la testa, lui in tutta risposta sbuffò. «Nel tuo sogno Derek era il tuo Mate, ma tu hai fatto un figlio con me. Io, a diciotto anni, sognai che la mia Mate fosse Camilla, un'Omega che faceva il mio stesso corso di Allenamento a scuola, ma alla fine andai con te a letto, più volte e successe un casino.» – Il mio corpo tremò letteralmente sotto di me.
«Con me? Ma non è possibile... avevo solo qualche mese.» – Inarcai un sopracciglio facendolo ridere.
«Ti sognai, e sì avevi solo qualche mese, ma nel mio sogno avevi la mia stessa età.» – Sentii le sue mani accarezzarmi ovunque, e mi beai di ogni millimetro ove la sua pelle sfiorava la mia.
«Questo vuol dire che...» – Solo allora realizzai ciò che mi voleva dire.
«Chiedilo alla tua lupa.»

E così feci, chiusi gli occhi e mi concentrai visualizzandola per la prima vera volta ponendogli il quesito, ma non vi fu nessuna risposta da lei. Sentì poi le mie labbra sulle sue.

Lo stavo baciando, e mi sentì tremendamente bene.
Di qualunque cosa erano fatte le anime, la mia e la sua erano fatte della stessa cosa. E pensai a quanto fosse vero, al filo rosso del destino. Non sapevo da dove venivo e non avrei mai cercato una risposta, ma ero finita esattamente dove dovevo essere: con lui. Cosa me ne poteva fregare delle mie origini se ero arrivata ugualmente a casa?

Spazio autrice:
Tadan!
Finito.
Con tristezza e felicità, entusiasmo, stanchezza, angoscia, vi annuncio che questo è l'ultimo capitolo lupette! 🐺
Abbiamo raggiunto la fine.
Sono sicura che nessuno si aspettava questo finale, e devo dire la verità... nemmeno io! Ho deciso tutto ora (02:51 di notte del 17/10/18) ma nessuna fine mi sembrava azzeccata come questa, mi sembrava stupido far metter lei con Derek ed ancora di più con Peter, dopo tutto quello che le era successo. Questa fine invece mi piace molto! Anche se forse è molto usata, ne sono felice.
Non sono sicura di fare un Sequel oppure di lasciare tutto così all'immaginazione, ma spero che questo non sia un addio con voi. Passate dalle mie storie!
Un grosso scusa a chi desiderava vederla assieme a Derek.

Grazie ad ogni mi piace.
Grazie ad ogni commento.
Grazie ad ogni critica costruttiva.
Grazie a tutte voi.
Grazie a ele_h69 che anni fa mi aveva dato spunto per questa storia, se non fosse stato per lei nemmeno l'avrei cominciata. Ele, probabilmente nemmeno te lo ricordi, ma la storia dopo tre anni l'ho finita!
Grazie a voi.
E grazie anche a me.

A presto.

Il filo rosso del destino. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora