Sasuke;
Il giorno dopo fui chiamato nell'ufficio del signore Haruno per decidere sul da farsi.
Appena entrai notai Sakura accanto al padre.
Aveva un abito nero lungo fino al ginocchio e i capelli raccolti in una treccia morbida, e le labbra contornate da un rossetto rosso .
In signor Haruno aveva uno sguardo indecifrabile, quasi glaciale.
E con il capo mi face segno di sedermi sulla poltrona davanti alla scrivania di ciliegio, troppo grande per un ufficio del genere.-Ragazzo come ti avevo già detto la tua azione non passerà inosservata...
Lo interruppe Sakura;
-Padre il suo nome è Sasuke...
-Bene Sasuke, finora quali sono state le tue competenze all'interno della fabbrica?
-Finora ho lavora solo come semplice operaio nel reparto munizioni e missili aerei...
-Mh...non credo che tu sappia leggere o scrivere, giusto?
-In realtà no...mi sono diplomato alla Gonzaga College High School...
Le loro facce in quel momento erano impagabili, era già raro trovavate qualcuno che sapesse leggere e scrivere, ma un ragazzo che fosse diplomato era impensabile...
-E come mai lavori qui se hai finito gli studi?
Mi chiese il signore Haruno con tono severo.-Mio padre si suicidò poco prima che mi diplomassi. E poiché in quel momento avevamo bisogno di denaro...io e mio fratello...cioè io...mi accontentatai di qualsiasi lavoro che si presentasse davanti, come questo.
Sakura continuò a fissarmi per tutto il tempo, e appena i nostri sguardi si incrociarono , abbasso lo sguardo verso il pavimento istintivamente. Non avevo ragione di mentire, inventandomi lodi inesistenti.
-Ragazzo mi piaci...sei bravo con i conti?
-Si!
Dissi con tono fermo.-Benissimo perché da oggi in poi sarai il nostro contabile, sperando che non ti arrivi subito la lettera...
-Signore...di che lettera sta parlando?
-Il richiamo alle armi. In un momento del genere dovresti immaginare l'arrivo della lettera...
In quel momento mi sentii mancare la terra sotto i piedi.
Con tutte le cose che erano accadute non avevo preso in considerazione la possibilità d'essere chiamato in guerra.
Sakura continuò a guardarmi con uno sguardo inimmaginabile.
Ma non potevo farmi veder impaurito, quindi cercai di ritornar in me.-Signor Haruno è un dover la guerra per la patria. Se arriverà la lettera per me sarà un onore, non un dispiacere.
-Ragazzo mi piace il tuo spirito.
E mi diede una pacca sulla spalla.
-Sakura tesoro, fagli vedere le proprie mansioni...vedrò se ripartire o meno.
-Padre non si preoccupi...riuscirò a cavarmela...
-Ma tesoro, non voglio lasciarti di nuovo da sola...non dopo quello che è successo...
E abbracciò la figlia. Io non avevo mai avuto un rapporto del genere con mio padre, neppure con mia madre. Eravamo le classiche persone che non dimostravano il proprio affetto e i propri sentimenti.
-Padre non ti deve preoccupare per me, questo viaggio è troppo importante per la fabbrica, e poi con me ci sarà Sasuke...
-Va bene tesoro mio...
Fece una lunga pausa per poi dirigersi nei miei confronti e fissandomi negli occhi disse;
-Sasuke se accade qualcosa a mia figlia, farò scoppiare una guerra nei tuoi confronti...e ci siamo capiti!
Il signor Haruno ci salutò nuovamente per poi dirigersi verso l'uscita.
Rimanemmo in silenzio per un bel po' di tempo, ed iniziava a crearsi una situazione alquanto imbarazzante.-Sakura quali sono le mie mansioni?
Le chiesi.-Eh in pratica...tu...e..io...tu dovresti...cioè ...
Era così nervosa che non riusciva neppure a terminare la frase.
-Sakura tutto bene? Tu sento un po' irrequieta...
-Si solo...sono ancora un po' scossa da ieri...
Non potevo non biasimarla.
Mi portò in una stanza vicino all'ufficio del padre.
Era enorme,ma no come l'ufficio del signor Haruno, le pareti erano bianche ed appese sulle preti vari quadri che raffiguravano pezzi d' armi e dei vari presidenti, in somma un ufficio abbastanza patriottico.-Questo è il tuo studio, ti prego non dire sulla sulla ossessione di mio padre sul patriottismo. Comunque le tue mansioni sono abbastanza "semplici". Dovrai calcolare le entrate e le uscite della fabbrica, ordinare i materiali e gestire le spedizioni.
Nulla di più " semplice" pensai nella mia mente.
-Ehm...va bene...
Le risposi.Sakura si stava dirigendo verso l'uscita, quando la bloccai dal polso.
-Sakura io prima volevo chiederti una cosa...stasera sei libera?
Non so cosa mi passo per la mente in quel momento, ma non volevo rimanere con le mani in mano.
-Mi stai chiedendo un appuntamento?
-Se così lo vuoi chiamare...
Si giro senza guardarmi, per poi dirmi;-Alle 19 da Konoha...
- tsk, va bene
STAI LEGGENDO
the letter
RomanceDue realtà differenti, una situazione di crisi e guerra. Un amore complicato e troppe di difficoltà. Sasuke e Sakura due anime tormentate dal loro destino.