Capitolo 19

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Negli ultimi giorni provavo una marea d' emozioni, la felicità del matrimonio ma anche la paura di perdere Sasuke. Ogni giorno controllavo la cassetta delle lettere nella speranza che la lettera non arrivasse mai, ma era quasi impossibile.
Sasuke era un ottimo candidato, sia per la sua Intelligenza, sia per la forza fisica e sicuramente se avesse ricevuto la lettera, non sarebbe stato un cadetto qualunque.
In quei giorni non andammo a lavoro, con il consenso di mio padre, cercammo in tutti i modi di goderci i nostri ultimi giorni insieme.
Era ormai il primo febbraio e quel giorno decidemmo di andar a far un picnic.
Mi guardai allo specchio e notai che il vestito rosso a righe bianche mi fasciava perfettamente la vita, per poi aprirsi in una grande gonna a ruota. Quel giorno decisi di mettere un rossetto rosso scarlatto ed una passata di mascara sulle ciglia, anche se non ero molto amante dei rossetti appariscenti...Sasuke lo apprezzava molto, anche se si lamentava ogni volta perché gli lasciavo segno di rossetto ovunque appena lo baciavo.
Anche se in quella giornata non splendeva il sole, non volevo sprecare i nostri ultimi momenti insieme, anche se Sasuke non ne era molto convinto;

- Sakura sei sicura di voler uscire? Oggi pioverà sicuramente...
- Sasuke questi sono gli ultimi giorni insieme, a costo che piova...

Ci dirigemmo in una parte isolata della città, dove c'era una collina con un grande albero di ciliegio.
Amavo i fiori di ciliegio, ed porto anche il loro nome.
Ero stanca anche se avevo percorso qualche metro su quella ripida collina, e pregavo Sasuke di aspettarmi;
- Sasuke ti prego aspettami, questa salita è ripidissima...

-Non dirmi che ti sei già stancata? Quando avrei sessant'anni dovrò portarti con la sedia a rotelle?

-Sessant'anni ...

-Cosa c'è? Cosa ti ha turba?

-Hai immaginato noi due sessant'anni...

Quel pensiero mi fece piangere, Sasuke si immaginava un futuro tra quarant'anni, insieme...

-Sakura lo so che hai paura per la guerra, ed anche io tanta...anzi troppa. Però non voglio passare gli ultimi momenti insieme, pensando a cosa brutte.

Le mie lacrime scendevano insieme alla piaggia.
Sentivo le lacrime mischiarsi con la pioggia e bagnarmi lentamente.

-Hai visto ? Piangendo hai fatto piovere.

Mi disse sorridendo.
Cercai di sfoggiare il sorriso più grande del mondo, anche se dentro stavo morendo.

La pioggia ormai cadeva senza sosta e per ripararci, ci recammo sotto quell' immenso albero di ciliegio sulla collina.
I nostri i vestiti era fradici, come i nostri capelli.

-Sasuke per te quanto ci vorrà finché finisca di piovere?

-Credo almeno 2 ore...dovremmo occupare il tempo in un altro modo.
Mi disse in tono provocante.

-Non dirmi che stai pensando quello che sto pensando!

-Dipende cosa stai pensando, ci sono tanti modi per passare il tempo.

-Ma sei un pervertito!

Gli risposi in tono quasi arrabbiato, tirandogli un colpetto sulla spalla.
Ma lui mi blocco la mano, avvicinandomi con tutto il corpo al suo, per poi abbracciarmi.

-Sei troppo Bella quando ti arrabbi...

-Solo quando mi arrabbio?

-Sei sempre bella...

E mi diede un bacio sulle labbra.
Sentivo il sapore salino delle mie labbra.
Non disse parola e non rallentò la stretta per cinque minuti buoni, durante i quali mi diede più baci di quanto, potrei giurarlo, non ne avesse mai dati in tutto il resto della sua vita.. Quando ci staccammo ero sono di fronte al suo volto, ed iniziai a sbottonargli lentamente la camicia lasciandola scivolare a terra. Mi alzò da terra afferrandomi dai glutei, e mi spinse contro l'albero, provandomi uno strillo soffocato. Alzò le mie braccia sopra la testa e me le immobilizzò contro l'albero tenendole per i polsi con una mano. Con l'altra, mi sollevò la gonna. Trattenni il respiro ma non lo respinsi, così con l'altra mano iniziò a sbottonarsi i pantaloni. Affondò il volto nel mio collo, il respiro era sempre più corto e veloce.
Non era così che avevo programmato il pomeriggio. Ma se non altro era grata che non poter rimaner incinta facendo sesso in piedi.
SASUKE
Per una frazione di secondo mi domandai se, baciandola, avrei spezzato l'incantesimo tra di noi, quell' incantesimo che ci illudeva che la guerra non esistesse, che non sarei mai andato via lasciandola sola non so per quanto tempo, ma era troppo tardi per tornare indietro. E quando le nostre labbra si incontrarono, fui certo che avrei potuto vivere cent'anni e visitare tutti i paesi del mondo se solo fossi tornato sano e salvo della guerra, ma niente avrebbe eguagliato l'intensità di quell'istante in cui baciavo la ragazza dei miei sogni, mia moglie...pensando che il nostro amore sarebbe durato per sempre.
Nel momento esatto in cui iniziai a baciarla non riuscii più a trattenermi. Lo sapevo che non era il luogo adatto per far l'amore, ma non riuscivo a sopportare il pensiero di non prenderla in quel momento e sapevo benissimo che non mi avrebbe detto di no.

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