.5

12.5K 775 90
                                    

<<Sapevo che non mi avresti creduto>>
Ryan sospira sconsolato, quando, presa dalla paura, salgo sopra il tavolo con un coltello in mano.
<<Sto cominciando a pensare che tu sia entrato per violentarmi>>
<<Ma a chi salterebbe in mente anche solo di sfiorare una pazza come te?>> ribatte sulle difese, sollevando le mani per l'ennesima volta, come ad intimarmi a mantenere la calma.
<<Quello che ho detto è vero>> continua, con un tono di voce più quieto, forse nel tentativo disperato di incantarmi.
<<Non ne dubito, so chi siete e non permetterò che mi mettiate le mani addosso>> sostengo, con le gambe tremolanti.
Mi sforzo di non pensare a quelle immagini, al dolore trascorso, che ancora oggi mi consuma lentamente, portandosi via ogni parte di me. Brucia così impetuosamente sulla mia pelle, che il solo pensiero scatena in me timore. Mi ritrovo a sperare con tutto il cuore che non abbia nulla a che vedere con il mio passato, che non conosca il mio vero nome, la mia storia.

<<Non ho davvero idea di cosa tu stia parlando, ed è impossibile che tu sappia qualcosa riguardo gli Elementi, credo piuttosto che l'agitazione ti stia portando alla confusione. Ti ho chiesto di ascoltarmi fino in fondo, ma non lo stai facendo, non mi hai lasciato finire di parlare>> sbuffa, stendendosi sul divano come se niente fosse.
Mi crede forse così stupida, da non essere a conoscenza di loro?
O forse, forse pensa davvero che io provenga da questo mondo e sia all'oscuro di tutto.
<<Fai come se fossi a casa tua, mi raccomando>> mormoro sarcastica.
Recupero la mia razionalità solo quando i suoi pensieri raggiungono la mia mente come il sole a ciel sereno, quindi scendo dal tavolo, sistemando il coltello al suo posto e avvicinandomi cautamente a lui.

Prendo posto su una poltrona singola posta difronte a Ryan, decisa a scoprire fino in fondo cosa sia venuto a fare e promettendomi di stare attenta a non rivelare qualcosa sul mio conto.
<<Ti ascolto>>
<<Davvero?>> domanda sorpreso, facendomi annuire debolente in risposta.
<<Come ti ho già detto mi chiamo Ryan e sono il custode degli Elementi. Contrariamente a ciò che sostengono gli umani, gli Elementi sono sei, non quattro>> inizia immediata parlare, forse temendo che da un momento all'altro possa cambiare idea e saltargli addosso.
Impiego una grande dose di pazienza per non sollevare gli occhi al cielo nel sentire, per l'ennesima volta, una storia che conosco alla perfezione.
<<E quali sarebbero questi sei Elementi?>> chiedo, lasciando trapelare la mia ironia, ma decidendo comunque di portare avanti questa farsa, fingendo di non sapere nulla.
<<Acqua, Fuoco, Aria, Terra, Luce e Buio>> mi risponde soddisfatto.

<<Come ti ho già accennato, io discendo da Aria e Fuoco. I Discendenti sono creature con natura legata da uno degli Elementi; è raro discendere da due di essi, ma come puoi notare dal mio caso, non è impossibile. I Discendenti hanno il compito di lodare e condurre alla gloria l'Elemento da cui provengono; gli Elementi invece, sono considerati da noi vere e proprie divinità>> si prende un attimo di pausa, per guardarmi attentamente negli occhi e appurare che io lo stia ascoltando.
Sembra stupito dall'attenzione che gli rivolgo, inconsapevole del fatto che questa è dovuta unicamente ad un mio sincero interesse, riguardo cosa una creatura simile voglia da me. Come ha fatto a trovarmi? Sono sempre più convinta che si sia sbagliato: niente mi lega ad una simile dimensione, gli Elementi hanno a che vedere con me solo per quanto riguarda il mio amore per la natura incontaminata, ma per il resto la mia magia non subisce alcun controllo da questi.
<<I Discendenti esistono da tempi immemori e hanno origine su Salia, il mondo da cui provengo. Da millenni si prendono cura delle dimensioni, nell'attesa dei prescelti: questi si sono incarnati sedici anni fa su questa Terra, con la memoria dormiente, la magia ancora sepolta nei tempi, in attesa di rinascere>>
Io non centro niente con questa storia, non provengo da Salia e il mio mondo non ha niente a che vedere con il suo. La confusione non fa che aumentare man mano che il discorso procede, facendomi però provare uno sconosciuto senso di gratitudine.
<<Dopo lunghe ricerche, posso sostenere di averne finalmente trovato uno.>>

Elements: I PresceltiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora