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Mi sveglio di soprassalto, rotolando giù dal letto e sbattendo la fronte contro il pavimento con un tonfo.
<<Ahia, che male>> sibilo fra i denti.
Che strano sogno! Al pensiero sento ancora il sapore delle lacrime sulle mie labbra, l'odore ferroso del sangue sulla mi pelle e il profondo bruciore provato a causa della lamiera.
Sono confusa, come sempre ad ogni risveglio, mi domando se i miei sogni abbiano qualche nesso con la realtà. Lui era presente, inspiegabilmente come suo solito, ma i dubbi aumentano man mano che i giorni passano, che quelle misteriose immagini vengono proiettate nella mia mente senza sosta.
<<Crystal?>>
Ryan entra nella mia stanza, facendomi sospirare dallo sconforto: mi ero completamente scordata di lui, delle ultime vicende.
<<Ma dove sei?>> solleva la voce, cercandomi per la stanza con tono preoccupato.
<<Sono qui>> mormoro stanca, sentendo meno forze rispetto a quando ho posato la testa sul cuscino. Alle volte penso che dormire scaturisca in me l'effetto contrario: invece che sentirmi meglio, rilassata e piena di energia, mi sento più stanca e debole di prima.
<<Che ci fai per terra?>> domanda, senza nascondere un sorrisetto derisorio.
<<Volevo vedere se il pavimento fosse morbido, quindi mi sono sdraiata qui- fingo serietà, sollevando poi lo sguardo verso di lui estenuata -secondo te?>> sollevo la voce: detesto chi po e domande stupide e scontate.
<<Sono caduta dal letto mentre dormivo>> aggiungo, nel notare l'incomprensione permanere nel suo volto.

<<Non riuscivi a dormire?>> domanda, sedendosi sul materasso forse nel tentativo di rimediare.
<<Ho fatto un incubo>>
<<Ti va di raccontarlo?>>
<<Un uomo voleva farmi del male, non riuscivo a vederlo bene, so solo che mi terrorizzava ed ero come consapevole di non potere niente in confronto a lui>> sussurro, devastata da quel pensiero.
Non mi sono mai sentita così: la mia magia mi ha sempre portato a credere di potermi difendere sempre, in ogni luogo, contro qualsiasi creatura.
<<Ero davvero spaventata, mi sentivo alle strette: se fossi davvero l'Elemento che cerchi, avrei manifestato quei poteri durante la notte, ma questa camera mi sembra intatta>> borbotto, sollevando il mento per guardarmi intorno, ancora avvolta dalle coperte sul pavimento.
<<Non è così semplice, ci vuole più tempo Crystal e soprattutto piena fiducia nelle tue capacità>> mi rimprovera, guardando la parete difronte a se con aria assorta.
<<Non ti credo, non posso essere davvero io- scuoto la testa - poi tutto questo è assurdo, ogni volta sogno quel ragazzo>> sollevo la voce, lasciando trapelare parte della mia rabbia.
Lo sogno sempre, eppure non conosco il suo viso, la sua vita, la sua storia, non so niente di lui. Mi trovo ad un punto morto.
Più lo vedo, meno lo conosco, più mi confonde.
<<Non riesco a togliermi i suoi occhi dalla mente, lo sogno da troppo tempo, eppure non ho idea di chi possa essere>> mi confido, sapendo che questo non può avere niente a che vedere con il mio segreto.

Ryan aggrotta la fronte, tastando il letto, facendomi cenno di sedermi al suo fianco.
<<È lui che ti ha fatto del male?>> mi domanda.
<<No, anzi penso che mi abbia aiutato... sono così confusa>> ripeto per l'ennesima volta, mordendomi il labbro con forza.
<<Riguardo quell'uomo c'è qualche dettaglio che hai scordato di citare? Ti ha detto o fatto qualcosa?>>
<<Mi voleva>> arriccio il naso, domandandomi chi possa essere.
<<Hai detto che ti ha fatto del male>> mormora, ricevendo il mio consenso <<Come?>>
<<Penso discendesse dall'Aria, ma potrei essermi lasciata trascinare dai pensieri dopo ciò che mi hai detto>> rispondo, osservando la sua mascella contrarsi.
<<Sangue>> sussurra, fissando un punto impreciso.
<<Che?>>
Abbasso lo sguardo verso il punto in questione, ritrovandomi ad osservare il mio braccio con sconcerto.
<<Stai perdendo sangue dal braccio, come hai potuto non notarlo?>> grida, uscendo dalla mia camera e facendomi cenno di seguirlo.
<<Nel mio sogno ricordo che mi sono fatta male al braccio, ma non credo sia possibile, forse ero sonnambula>> penso a voce alta, sedendomi sul bordo della vasca con le gambe tremanti.

Ryan afferra un kit di pronto soccorso da un mobiletto sotto il lavandino, disinfettando lentamente la mia ferita.
<<Se è chi penso che io sia è possibile e la prima cosa da fare è trovare gli altri al più presto>> sospira, prendendo un ago con agitazione.
<<C-cosa devi fare?>> ritraggo subito il braccio con sguardo terrorizzato.
<<Più avanti le tue ferite guariranno da sole, ma per ora devo metterti i punti>> mi spiega pazientemente, avvicinando quel pericoloso ago verso di me.
<<Come abbiamo fatto a non accorgercene?>> domanda ed io sussulto a contatto con quell'aggeggio assassino.
<<Devi proprio mettermi i punti? È un graffietto>> lo prego, tentando inutilmente di fargli cambiare idea.
Ho passato di peggio, eppure un semplice ago riesce a farmi tremare come una bambina. È davvero umiliante lo ammetto, quindi tento di recuperare il briciolo di dignità che mi rimane e fingere che non mi stia cucendo come una maglietta.
<<Stai perdendo troppo sangue Crystal, la ferita è davvero profonda, come hai fatto a non rendertene conto?>> ripete per l'ennesima volta.
Compio un grande sforzo per non urlargli addosso o strappargli il cuore dal petto, decidendo piuttosto di stringere fra le mani il bordo della vasca.

<<So che mi aiuti solo per portare avanti la tua causa, ma prova ad essere più delicato accidenti, non sono un pezzo di stoffa>> mi lamento stizzita, quando finalmente finisce di torturarmi.
Lui solleva gli occhi al cielo, prendendo un batuffolo di cotone per eliminare il sangue rimasto.
<<Ora devi riposarti, domani sarà una giornata pesante, dovremo cominciare la ricerca del prossimo Elemento>> mormora con tono fraterno, come se ad un tratto fosse dispiaciuto.
<<C'è un modo per non
sognare?>> gli domando con una punta di ironia.
<<Le creature con questa capacità, possono avere accesso ai tuoi sogni solo se glielo concedi>>
<<Ma io non ho concesso niente a nessuno>> replico, mettendomi in piedi con le lacrime ormai seccate sul mio volto.
<<Non è così semplice>> scuote il capo, porgendomi un antidolorifico.

Annuisco, afferrando il medicinale e tornando sul letto, coprendomi fin sopra la testa, attenta a non far pressione in alcun modo sulla ferita.
Non voglio fare sogni, penso, attendendo che l'antidolorifico faccia effetto e, dopo poco, mi addormento.

Spazio Autrice:
Ciao, spero che la storia vi stia piacendo nonostante abbia ancora pochi capitoli.
Se avete qualche idea, o qualche critica siete liberi di esprimervi, a me farebbe tanto piacere.
Ricordo sempre che potete farlo nei commenti o nei messaggi privati.
So che siete ancora pochi a causa dei soli otto capitoli da cui è formato questo libro, ma per me è comunque importante scriverlo.
E inoltre, se avete bisogno di parlare o di qualsiasi cosa io sono disponibile.
Non sto ad annoiarvi ulteriormente, perciò ci vediamo al prossimo capitolo.
-Asia.

Elements: I PresceltiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora