Ciao a tutti, ricordatevi di lasciare un like e un commento per farmi sapere cosa ne pensate della storia.
-Asia.
*<<Perché non possiamo teletrasportarci direttamente là?>>
<<Perché ora siamo in tre ed è più facile che ci scorgano>>
<<Puoi sempre scegliere di teletrasportarti in un posto appartato>>
<<Com'è successo con te?>> mi ricorda, facendomi rabbrividire dalla rabbia.
"Dovrei rinchiuderti in riformatorio per tentato omicidio come minimo" pensa, ricordando quei momenti.
<<Ti ricordo che sei stato tu ad entrare in casa mia come un maniaco>> sbotto, incapace di trattenermi.
<<Non leggermi la mente>>
<<Non riesco a controllarlo>> dico, stavolta con sincerità, stringendo i pugni nel sentire il familiare brivido nelle mie vene, ormai estremamente doloroso, segno del tentativo da parte della mia magia di venire fuori.<<Dove si trova l'altro Elemento?>> domanda Dylan, osservandomi di sottecchi nell'aver notato la mia espressione addolorata.
<<A San Francisco, in California>>
<<E come ci arriviamo?>> chiedo io, trattenendomi a stento dal crollare nuovamente tra le braccia di Morfeo.
<<Con l'aereo, testa bacata>> mi risponde esasperato, facendomi aggrottare la fronte sconcertata. Ma che problemi ha?Testa bacata?
<<Devo prenotare i biglietti per il volo, voi aspettatemi qui in hotel>> aggiunge, prendendo il suo zaino e recandosi verso l'uscita con una tessera elettronica fra le dita.Realizzo solo adesso di trovarmi in un'albergo, inspirando il profumo tanto caratteristico di questi ambienti e tastando il morbido cuscino bianco, per poi posarci il capo con un sorriso appagato fra le labbra.
<<Dimmi un po' di te>> Dylan mi costringe a distogliere lo sguardo dalle pareti color crema ed io, in risposta, inarco il sopracciglio.
<<Non guardarmi in quel modo, non ho alcuna intenzione di provarci con te. Certo, sei molto bella, ma sento che saremo grandi amici>> aggiunge. Non avevo minimamente pensato che avesse doppi fini, ma la sua frase mi lascia con l'amaro in bocca: è la seconda volta in due giorni che la sento.
<<Ma perché?>> sbotto, leggermente offesa. Non che io desideri il contrario, ma sentire questa frase da due persone diverse in così poco tempo diventa preoccupante.
<<Anche Ryan me l'ha detto. Sento io stessa che non saremo altro che amici, ma mi domando perché sentiate l'urgente bisogno di dirmelo>> spiego, con un broncio più che evidente.<<Non è per offenderti, è solo che nel guardarti sento questo, non te lo so spiegare>> si gratta la fronte confuso, sdraiandosi al mio fianco con lo sguardo puntato verso il soffitto e le mani posate sul ventre <<E' buffo, sento come se fossimo già amici e ci conoscessimo da una vita, eppure non ho memoria di te>>
<<Anche io, ma cerco di non pensarci, è davvero strano>> commento, assumendo la sua stessa posizione.
<<Forse perchè Ryan potrebbe, e dico potrebbe, in un certo qual modo, seppur inspiegabile e completamente privo di logica avere ragione>> mi fa notare.
<<Sostiene che ci conosciamo da millenni, come si può dimenticare una cosa simile?>>
<<E' possibile per un trauma dimenticare chi per noi è importante, ma è invece impossibile scordare ciò che senti per quella persona, la memoria visiva può andarsene, le emozioni e l'affetto no>> ragiona a voce alta.
E' come se una parte di me sapesse, sento quasi di star accogliendo questo pensiero, quest'eventualità, nonostante la reputi ancora insensata, perchè per qualche strano motivo sembra trovare posto in me.
<<Supponendo che questo sia vero, eravamo anime senza corpo. E' così strano da pensare e riuscirei a comprendere il desiderio di possederne uno, di ricorrere all'incarnazione. Insomma, pensa a quanto sia triste provare amore verso qualcuno, sapendo di non avere mai e dico mai la possibilità in futuro di potersi abbracciare>> penso a voce alta. Mi accorgo troppo tardi di aver detto una frase troppo specifica, senza sapere io stessa la ragione per la quale l'ho pronunciata. Amore? Potersi abbracciare? Ho espresso questo pensiero con una tale scioltezza e sembra così familiare, quasi ripetitivo, come se avessi formulato questa frase tante di quelle volte da non poterne davvero più. Sento di conoscere questa sensazione, quella di non avere la possibilità di abbracciare, toccare o baciare poichè priva di un corpo. Sento quel desiderio irrefrenabile di farlo, quasi come se l'avessi provato a lungo con eterna agonia.
Sento innumerevoli brividi attraversare il mio corpo nel percepire queste emozioni come dei ricordi.
<<Dev'essere davvero triste>> commenta Dylan, annuendo con sguardo pensieroso.All'improvviso, un dolore acuto alle tempie, seguito da immagini fin'ora sconosciute, mi costringe a spalancare gli occhi.
Mai un giorno in cui posso stare tranquilla.
<<Che ti succede?>>Vedo scie di luce, oscurità, un prato fiorito sotto di noi e il Fuoco.
Vedo gli Elementi dinanzi a me e colgo tutte le loro emozioni, come se con il solo sguardo riuscissi a percepire ogni sfaccettatura della loro anima.
Sembra un ricordo.
Un ricordo felice.
Ricordo di sentire il vento accarezzarmi dolcemente, con un tocco quasi amichevole, fraterno e abbasso lo sguardo su di me.
Ciò che vedo, è azzurro, limpido e puro. Provo a muovermi e vedo l'Acqua seguire il mio stesso movimento, danzando in un'onda sinuosa.
Resto ammaliata dai riflessi che la Luce e il Buio creano su di me.
Ed è solo allora che comprendo di essere io.La mia mente si svuota, rendendomi assente, mentre Ryan entra nella camera confuso dalle nostre espressioni.
<<Che succede?>> ci domanda, alternando lo sguardo da me a lui in cerca di spiegazioni.
<<E' da dieci minuti che fissa il vuoto con gli occhi sbarrati, pare impossessata>> gli risponde Dylan.<<In principio Dio creò il cielo e la terra.
La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso, e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.
Dio disse: «Sia la luce!».
E la luce fu.
Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre, e chiamò la luce giorno e le tenebre notte.
E fu sera e fu mattina: primo giorno.
Dio disse: «Sia il firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque».
Dio fece il firmamento e separò le acque, che sono sotto il firmamento, dalle acque, che son sopra il firmamento. E così avvenne.
Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno.
Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo, si raccolgano in un solo luogo e appaia l'asciutto». E così avvenne.
Dio chiamò l'asciutto terra e la massa delle acque mare.
E Dio vide che era cosa buona.>> pronuncio con voce ferma e sicura.
Vedo lo stupore nei loro occhi, e il senso di pesantezza si affievolisce fino a svanire del tutto, lasciando posto ad un'immenso vuoto.
<<Come cazzo faccio a saperlo?>> grido poi nervosa, lasciandomi scappare un'imprecazione dalle labbra e sollevandomi dal letto di scatto.
Cammino avanti e indietro per la stanza sotto i loro sguardi confusi.
<<Credo che sia un passo della Bibbia>> tenta poi Dylan, dopo un attimo di esitazione.
<<Non ho mai letto una Bibbia in vita mia, non è la mia religione, come ho fatto a pronunciare quelle parole?>> spalanco gli occhi, rabbrividendo esterrefatta.
Spero di non cominciare a recitare il Vangelo a memoria durante la notte, è davvero spaventoso e inquietante.<<Prima di reincarnarci, avevamo contatti fra noi attraverso le nostre anime?>> domanda Dylan a Ryan e quest'ultimo annuisce.
<<Siete sempre stati molto legati, e avete avuto dei contatti sia fisici tramite il vostro Elemento, sia tramite le vostre anime>> risponde, ma io non do troppa attenzione alle loro parole, essendo ancora sconvolta da quanto accaduto. Sono pazza e ho bisogno di un esorcista, non c'è altra spiegazione.<<Ti prego, dimmi che non farò il rosario durante la notte>> lo scongiuro, scatenando le risate di entrambi con la espressione sinceramente spaventata.
<<Sono seria, stupidi>> li rimprovero <<Credo di aver avuto anche un ricordo, ho visto tutti gli Elementi>> aggiungo pensierosa.
<<Sei sicura di quello che dici?>> chiede Ryan con aria sollevata.
<<Ho percepito un legame davvero profondo nei confronti di ognuno, ma in modo differente>> mormoro <<Ricordo di aver sentito il vento accarezzarmi amichevolmente, quasi come una sorella, la Terra sotto di me creava un'ambiente sicuro, tale da non farmi sentire sola, la Luce illuminava con conforto e gioia la mia purezza, il Fuoco mi osservava con sfida e rivalità, ma è come se sapessi che nonostante questo non mi avrebbe mai voltato le spalle, ed infine c'era il Buio. Non riesco a descrivere perfettamente ciò che ho provato nel vederlo, direi: mistero, forza e determinazione, ma allo stesso tempo è come se avessi percepito paura in lui. Paura di non essere abbastanza, paura di essere escluso e di rimanere solo. La paura di essere tradito, odiato dagli altri e allontanato. È come se sentissi il bisogno di avvicinarmi e fargli capire che mai sarebbe stato solo come pensava, ma non ho compiuto un solo passo nella sua direzione. Sono rimasta lì immobile, difronte a tutti loro, l'uno accanto all'altro. Ho sentito la sua bontà, il suo grande cuore, il legame profondo che aveva nei miei confronti. Ho sentito ogni singola bella emozione che cercava invano di nascondere anche a me. Avrei voluto dirgli che non era cattivo, inutile o solo come pensava. Avrei voluto abbracciarlo>>
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Elements: I Prescelti
FantasyINIZIO: 01/06/19 FINE:29/12/21 Ringrazio @Koaluch per la copertina! *Crystal è una ragazza di sedici anni, con un carattere un po' pazzo ed esuberante. Ogni notte, dalla sua tenera età, è vittima di terribili incubi colmi di sangue, grida, dolore e...