Capitolo 13

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Erano due giorni che io e Justin non ci parlavamo, due giorni che lui dormiva sul divano e non nel nostro letto, senza nemmeno un bacio. Io sicuramente non sarei andata a parlargli, doveva venire lui a chiedermi scusa e fare il primo passo.

Adesso ero nella mia camera, precisamente nella cabina armadio e finalmente mi ero decisa di riordinarla. Era veramente un casino, i vestiti sia miei che di Justin erano messi tutti a caso e aspettavano di essere messi nei loro rispettivi cassetti. Iniziai con i vestiti, le giacche, i pantaloni, le magliette e tutto quello che era mio. Dopo una buona ora iniziai a mettere in ordine la roba di Justin. Quando poi mi ritrovai davanti le felpe non resistetti. Iniziai a provarle tutte e avevano il suo profumo che a me piaceva da impazzire.

Io: "eih piccolo come sta la mamma con le felpe del papà?" come al solito iniziai a parlare con Luke, ma venimmo interrotti perché sentii qualcuno che bussò alla porta della camera.

Io: "avanti" sentii la porta aprirsi e poi vidi Justin.

"Oh si sará finalmente deciso a mettere l'orgoglio da parte per venirmi a parlare e chiedermi scusa o sarà venuto per un motivo stupido?" Pensai.

Io: "cosa vuoi?"

J: "volev- eih perché hai la mia felpa?"

Io: "perché è comoda. Adesso mi dici cosa vuoi?"

J: "volevo chuederti scusa, sai per come mi sono comportato. Non volevo farti del male e nemmeno farti soffrire. Li sai quanto ci tengo a te e non ce la facevo più a ignorarti, ho bisogno di baciarti, abbracciarti e coccolarti sempre, ho bisogno di parlare con te, di guardarti negli occhi. Ti chiedo scusa, scusa e ancora scusa. Per farmi perdonare ancora di più e per farti una sorpresa ti ho comprato una cosa. So che non servono a niente gli oggetti ma è un piccolo regalo che volevo farti già da un po' e così ne ho approfittato" tirò fuori dai pantaloni una piccola scatolina e me la porse. La presi e la aprii rimanendo a bocca aperta.

Io: "Justin ma è bellissimo"
Mi aveva regalato un anello bellissimo con un diamantino sopra.

J: "ti piace?"

Io: "è bellissimo. Mi piace tantissimo, grazie" senza pensarci lo baciai non vedendo l'ora di ripoggiare le mie labbra sulle sue dopo questi hiormi che sembravano infiniti. Quando ci staccammo lo abbracciai e mi avvicinai al suo erecchio per sussurargli quello che penso lui si aspettava.

Io: "sei perdonato"

J: "veramente?"

Io: "si. Ti amo troppo per non perdorti"

J: "ti amo anche io e mi dispiace ancora per essermi comportato come uno stronzo"

Io: "non pensiamoci più"

J: "ti amo"

Io: "anche io, troppo"

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