Capitolo quattordici
Jessica's pov
"Prendo il viola o il rosa?" chiedo a quella testa di rapa
"Non è lo stesso colore?"
Cos'è ora è anche daltonico?
"Non è lo stesso colore James! Il viola è viola e il rosa è il rosa!" sgrido il ragazzo davanti a me
"Perchè siamo qui?" mi chiede
Non avevo detto a James perchè siamo qua, ma lo lascierò con questo punto interrogativo facendo semplicemente la stronza.
Alzo i due barattoli in aria
"Rosa o viola?"So che avrá voglia di darmi un pugno, ma è più forte di me.
Prendo il barattolo con la vernice viola malva e vado alla cassa lasciando James alle spalle.
"Prendo questo" dico alla ragazza davanti a me.
Era una signorina abbastanza alta, capelli biondi e gli occhi di color cioccolato."Sono cinquanta sterline" mi comunica la ragazza.
Gli porgo la mia carta di credito.James era vicino a me che mi lanciava delle occhiataccie
Della serie: quando usciremo da questo negozio ti faccio fuori.Si avvicinò delicatamente alla biondina.
Ma che cazzo vuole fare?
"Sei la cassiera più carina che io abbia mai visto" le dice piano.
La ragazza diventa subito rossa al commento, portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Quando dicevano che le bionde sono stupide non si sbagliavano.
"James muoviti che il tuo ragazzo ti aspetta"
Stavo trattenendo con tutte le mie forze una risata.La testa di rapa si gira alla mia direzione
"Il mio ragazzo?" chiede confuso
"Giá, sappiamo tutti che Ferdinando è innamorato pazzo di te"
Mi stupisco da sola. Ho una fantasia coi nomi da far invidiare.
La cassiera da quattro soldi improvvisamente cambia esspressione. Zoccola.
Prendo il barattolo di vernice e trascino James prendendolo dal suo orecchio destro.
Arrivati al parcheggio dove c'era la sua auto, lascio l'orecchio del coglione
"Sei la cassiera più carina che io abbia mai visto" scimmiotto la sua voce
"Mi stai prendendo per il culo?"
Ero arrabbiata. Molto."Tu mi hai fatto passare per gay!" si difende lui
"Non lo sei?"
"No che non lo sono! E questo tu lo sai benissimo!" si avvicina a me
"Ormai quel che è fatto è fatto" rispondo con tutta la calma che ho in questo momento
Si seguono attimi di silenzio guardandoci intorno
"Gelosa Williams?" interrompe il ghiaggio.
Un ghigno malizioso si forma nelle sue labbra. Idiota."Pfff io di te? non mi fare ridere"
"Io penso di si"
"Pensi male"
Saliamo sulla sua auto.
È una Renault Apin nera.
Da dentro era fin troppo pulita.Sai la gente normale tratta cosí le loro auto.
"Dove andiamo?" chiede d'un tratto James
"A casa tua" dico con estrema calma.
"Casa mia?"
"Giá"
"Allora ci divertiremo" dice entusiasta James
Gli do una sberla alla nuca
"Sei scema! guarda che sto guidando"
"Bastava che stassi zitto" gli informo della nuova novitá.
James e zitto, non possono essere nella stessa frase.Arrivati davanti alla villa, James parcheggia la sua auto nel suo giardino enorme.
Avevo intenzione di scendere dall'inferno ma una presa mi trattiene.
Mi giro verso di lui e guardo la sua mano che che tiene il mio polso."Togli la tua idiota mano dal mio polso" lo informo con tono cattivo.
"Dimmi cosa vuoi fare e ti lascierò il polso"
Mi tolgo dalla sua presa.
"Volevo dare un colore alla camera di tua madre"
"Mia madre? T-tu conosci m-mia madre?"
"Si, l'ultima volta che ero a casa tua Alicia mi ha presentata vostra madre.
Avevo visto che la camera aveva solo pareti bianche, quindi ho deciso di darle un pò di colore"Prendo il barattolo di vernice in mano e mi incammino verso la villa.
Il salotto era sempre pulito e ordinato come l'avevo lasciato io.
Se non fosse per Katy sicuramente il nostro salotto sarebbe un porcile.
Patatine sparse nel divano, torte al cioccolato per terra, e una mucca nell'altro divano seduta assieme a me guardando la televisione.
Sorrido solo all'immagine che mi si è creata nella mia inutile testa.
"Stai lí impalata?" mi domanda James
Era ormai nelle salito nelle scale.
Mi muovo appena sento la sua voce.
James bussa la porta prima di entrare.
Anche se non capisco perchè bussa se la madre non risponde? Bho."Permesso" dico piano sulla soglia della porta.
La donna era sempre nella stessa posizione.Impalata su quella maledetta poltrona a guardare il suo solito muro.
"Ciao mamma! guarda chi ti ho portata?" le dice il figlio.
La donna mi guarda dalla testa ai piedi e riguarda il dannato muro.
"Vado a prendere i pennelli dal garage. Vado e vengo"
Corre James.
Idiota.La madre guarda il barattolo enorme che ho appena appoggiato nel pavimento.
"È vernice" dico "La camera è priva di colori, quindi ho deciso di comprarti della vernice. È color malva! ti piace?"
Mi sorride. Mi sorride? è la prima volta che vedo un sorriso cosí dolce crearsi nella sue labbra, mi piace come mi ha sorriso. È diverso da quello di James.
Ma mi piace.Ricambio il sorriso.
"Eccomi qua!" urla James con in mano due pennelli.
"James ma sei fuori? non puoi sbucare dal nulla e urlare!"
"E tu non puoi dire a gente sconosciuta che sono gay!"
"Se non avessi detto a quella cassiera da due soldi che eri gay, adesso avreste ben cinque bambini"
James mi fa la liguaccia e io ricambio.
Mi accorgo solo dopo che la donna è nella stessa stanza e che ci sta ascoltando.
Bene. Figura di merda? fatta.Passiamo l'intero pomeriggio a verniciare una parete davanti alla stanza.
Tra sorrisi condivisi tra me e la madre, le litigate tra me e James e il rossore che mi si crea nel mio viso quando James mi fa un complimento.
Il pomeriggio passato con James e sua madre è stato divertente."Jess" mi chiama la testa di rapa
"Che vuoi? non vedi che sono occupata?"
"Sei tu la ragazza più carina che io abbia mai visto, e non la bambolina della cassa" dice piano per non farsi sentire dalla madre.
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Battito Selvaggio
ChickLitTra Jessica e James c'è solo odio. Frequentano l'ultimo anno della High school. Jessica con un passato da dimenticare. James il classico ragazzo popolare della scuola, con mille ragazze tra i piedi, e chissá se anche lui ha una vita facile. Tra i...