Capitolo 20

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Capitolo venti

James pov's

Appena mi staccai dalle sue labbra, diventarono rosse e le sue guancie si colorarono di un rosa pesca. Teneva i suoi occhi color ghiaccio chiusi per la vergogna.

E' cosí bella.

Accarezzo i suoi capelli lisci e morbidi giusto per tranquillizzarla e farle capire che non adrei oltre.
Attimi di silenzio, assoluto silenzio.

"Perché l'hai fatto?" finalmente parla.

I suoi occhi sono ancora chiusi.

Non risposi subito, volevo vedere i suoi occhi guardarmi.

"Cosa?" domando

Quando si arrabbia diventa ancora più rossa.

Apre gli occhi e mi richiede
"Perché l'hai fatto?"

"Se eri davvero fidanzata con quel clown mi avresti fermato" sorrido aspettando la sua reazione.

Non avevo mai creduto alla storia di qualche rapporto tra Jessica e quel tizio. Semplicemente perchè Jess è negata a raccontare bugie.

"Sei un bastardo"

"Questo bastardo l'hai appena baciato"

"Ti odio" continua

Si alza dal mio letto e corre verso la porta per poi uscire lasciandomi solo nel mio letto

Sorrisi da solo pensando a cosa avevo fatto pochi minuti prima.

Ho baciato veramente l'amore più grande della mia vita o era solo un sogno?

Mi guardo nuovamente allo specchio

"Chi e' che ha baciato Jessica Williams? Sei tu bello, sei tu!

Dopo avrer fatto una doccia rifrescante ricordandomi del bacio e sorridendo senza accorgermene per la prima volta.

Uscii dal bagno lasciando il torso nudo e l' asciugamano nella vita.

"James! esci subito!" urlò mio padre da dietro la porta di legno.

Una sorta di angoscia si padrona dentro di me.

Non ho mai avuto un rapporto amorevole con mio padre. Nonostante sia suo figlio maggiore non l'ho mai sentito dire 'ti voglio bene o stai tranquillo ci sono io qui per te'.

Mentre con Zack e Alicia e' completamente diverso.
Hanno sempre ricevuto regali per natale, al loro compleanno, hanno sentito dire dal loro padre la frase 'ti voglio bene'.

Mentre io sono quello che si porta a letto tutte le ragazze della scuola, che fuma, che si droga.

Stai tranqui, sei già drogato di tuo.

Forse hai ragione.

Quando si parla di te ho sempre ragione.

"James se non apri spacco questa porta"

Attraverso la stanza per andare ad aprire la porta della mia stanza, non perché avevo paura di mio padre
ma per la porta. Non avevo voglia di dormire vedendo ogni notte il corridoio e immaginarmi i mostri che non bussano prima di entrare.

"Dov'è Jennifer?" chiede furioso avvicinandosi a me

"Lo sai che il mercoledì viene la psicologa" aumento il volume della mia voce
"Non hai mai chiesto della sua salute o da quale psicologo deve andare.
Ti importa solo della tua fallita azienda e dei tuoi benefici materiali"

Il suo viso diventò ancora più rosso e le sue pupille cominciavano a restringersi

"Nessuno mi parla cosí. Sono uno dei imprenditori più conosciuti a Londra"

"Non me ne frega un cazzo del tuo denaro, sei una persona falsa per quanto ricco vorresti essere rimarrai un codardo" lo sfido con queste parole guardandolo dritto negli occhi

"Lo sai che posso cacciarti da casa mia da un momento all'altro"

"E tu sai che non ci riuscirai. Non conosci ancora tuo figlio George Lucas Brown?" lo sfido avvicinandomi a lui.
I nostri respiri si confondevano e i suoi occhi color ghiaccio guardavano i miei.

Fisicamente non ci assomigliamo per niente.

Io ho dei occhi molto scuri ivece lui molto chiari.
Nonostante la sua età e i suoi capelli corti e bianchi il suo carattere e' sempre stato un carattere molto forte.

I suoi beni materiali fanno molto effetto alle persone che lo circondano ma non a me.

Appena mi lanciò uno sguardo fulminoso si girò e aprì la porta

"E tu che ci fai qui nella casa Brown?" urla 'mio padre'

"E-ecco i-io s-stavo v-volevo e-cco"

L'uomo davanti a me prese per il braccio la ragazza in questione e la buttò nel mio letto

"Sei una di quelle ragazze!
Vorresti andare a letto con mio figlio? Quanto ti paga per stare con lui cinque minuti? Rispondi!" urlava mio padre tenendola per il braccio.

Perché Jessica era dietro la porta. Ci stava ascoltando?

"Non ti permetto di parlarmi cosí" gridò a sua volta Jessica
"Quando Alicia mi aveva detto che sei un' uomo vigliacco non credevo cosí tanto" Jessica guarda dalla testa ai piedi mio padre con un'esspressione schifata

Si alza dal letto e gira attorno a lui

"Mia figlia sa bene che suo padre è un'uomo magnifico"
Si difende

"Tua figlia non è per niente contenta di suo padre. Vicino a lei vuole un padre non un'uomo che parla continuamente del suo lavoro. Un padre."

Mi stupisco di Alicia.
Nonostante lei abbia molti amici da una vita e mazza è riuscita ad aprirsi con Jessica e parlargli di questo argomento delicato.

Ora la guardo bene. E mi innamoro sempre di più.

"Chi sei? Alicia a chi confida queste scemenze?"

"Tua figlia confida le sue più grandi paure con la figlia di John Williams. Jessica Williams"

Il suo viso diventò pallido e le sue gambe iniziarono a tremare

"T-tu s-sei l-la t-tu sei lei?
Sei la figlia di uno degli imprenditori di Londra"

"Già. Sono lei. Se non vuoi finire nei giornali per avermi urlato e dato della puttana fai il bravo con Alicia" lo avvisa

Dopo quelle parole uscì dalla stanza e lasciandoci senza parole.

Sono fiero di averla baciata.
Ti amo.






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