Battito Selvaggio

Capitolo 21

Capitolo ventuno

Jessica pov's

Dopo essere tornata a casa dalla casa Brown mi sono accomodata nel 'mio divano'
accanto a Katy che stava guardando un programma di cucina nella televisione.

"Sei venuta tardi hai fatto ripetizioni?"

"Già"

Minuti di silenzio guardando la signora che insegnava come bollire la pasta.

Prendete la pasta, si lo so è molto difficile ma credo in voi. Dopodiché rovesciate la pasta nell'acqua bollente.
Ed ecco fatto, aspettate pochi minuti e la vostra pasta è pronta!!

Che programma idiota.

Katy prese il telecomando dal tavolino davanti a noi e spense la televisione

"La pasta!" dico indicando la tele

"Cosa succede?" mi domanda Katy guardandomi

"Niente" incrocio le braccia e guardo il muro

"Jess"

"Va bene" mi guardo a destra e sinistra "papá c'è?"

"Nono non c'è"

Respiro. Respiro profondamente. Ripensando a cosa mi era accaduto

"Ho baciato James Brown sul suo letto" dico alla velocitá della luce chiudendo gli occhi

O mio Dio. L'ho detto.
Ho detto a Katy del mio primo bacio. Primo giorno di scuola, primo compagno di banco, primo brutto voto a scuola, prima migliore amica e mogliore amico, ora c'é il mio primo bacio.

Apro gli occhi e vedo un sorriso a trentadue denti.

No.

Si alzò sul divano e cominciò a saltare di qua e di la

"Jessica e James stanno insieme, sono fidanzati.." continuò cosí per cinque minuti, ma non vedendomi felice si siede accanto a me.

"Cosa succede ora?" dice scocciata dal mio comportamento.

"Dopo essere scappata dall'accaduto non trovavo la via d'uscita della casa Brown. Quindi ritornai nella stanza di James ma ritrovai il padre discutere con il figlio. In modo in cui lo guardava è insolito. Lo guardava con cattiveria" feci una pausa e guardai il muro bianco davanti a me. "Si accorse della mia presenza e mi ha dato della puttana"

Mi accorgo che Katy diventò rossa come la maglia che indosso

"É un vigliacco. Ma le ho detto di tutti i colori e dopo quell'arcobaleno di colori ho detto che sono la figlia di Johm Williams e il colore della sua faccia diventò bianca"

Katy mi diede un bacio sulla fronte "se l'ho merita quello stronzo nessuno può insultare Jessica Williams".

"Quindi eri a casa loro? oltre al bacio..."

"No" mi misi le mani nelle orecchie "oltre al bacio sono scappata"

Gli squilli del mio cellulare interrompero la nostra discussione. Menomale.

"Ehy Harry!"

E' da tanto che non sento quella chioma riccia.

"Devo parlarti" aveva una voce strana.

"Stai bene?"

"Sisi ma voglio parlarti di una questione importante"

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"E' da tanto tempo che volevo parlarti ma non ci sono mai riuscito.
Ora sono fiero di quello che sono, mi piaccio. All'inizio ho trovato un'immensa difficoltà ad accettarmi" si guarda allo specchio davanti a noi e si rivolge a me con un sorriso.

"Non capivo cosa mi stava succedendo" continua

Non capivo cosa volesse dirmi. Non riuscivo a seguirlo.

Eravamo in camera mia da più di mezzora. Più di mezzora che non capivo una cippa. Forse James quando mi ha baciata mi ha trasmesso la sua ignoranza

"Jess sono omosessuale" mi dice guardandomi negli occhi

Rimasi in silenzio aspettando che mi dicesse che era uno scherzo.

"T-tu s-sei tu.." balbettai incapace di parlare e incapace di comprendere cosa stava succedendo

"Si,sono gay" dice sembrando contento

Il mio migliore amico è gay?
Ma quando? Dove? Cosa?!

"I tuoi genitori lo sanno? cioè sanno cosa sei?"

Harry abbassa il suo sguardo
"No, i miei genitori sobo omofobi"

Oddio.
Povero Harry non è facile avere genitori che sono contro di te, contro chi sei.

"Stai tranquillo, risolveremo tutto. Saranno fieri del loro Harry. Saranno fieri di avere un figlio che si accetta tutti i giorni guardandosi allo speccchio. Sono fiera di te"
Gli presi la mano

"Quindi il fatto che sono gay non influisce sulla nostra amicizia?" mi chiede preocupato

"Assolutamente no. Sii fiero di quello che sei e la nostra amicizia sarà sempre più forte. Gli amici si devono confidare tutto e capire l'altro, non ricordi 'uno per tutti, tutti per uno'"

Mi sorrise e mi abbracciò

"Grazie" mi sussurra "grazie per esserci sempre"