Farsi male

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Si sente soffocare in casa e quindi ha deciso di uscire e provare a prendere una boccata di aria fresca, sperando di liberare giusto un pò la mente. Non ha in mente un posto dove andare, ma i suoi piedi sembrano averlo un punto e senza che lui se ne renda conto e senza volerlo, si ritrova dentro un bar. Il bar. Si guarda intorno, prendendo un grosso respiro, si dirige a passo indeciso e un pò spaventato al banco. Conta le sedie, perché si ricorda benissimo dove si trovava quella sera. Si siede alzando la mano per chiamare il cameriere.

-Che cosa ti servo?

-Un wisky e cola.

Si volta verso la sedia a sinistra...

Fa cadere il bicchiere rovesciando tutto sul banco di legno, la vodka cade a filo per terra, mentre Eddie si lascia scappare un lamento, sbatte la testa contro il banco emettendo uno strano suono, come se stesse per piangere.

-La cosa si può anche risolvere.-dice una voce quasi simile a quella di...

Alza di scatto la testa e guarda la strana ragazza seduta di fianco a lui. La ragazza gli sorride come se riuscisse a comprenderlo.

-Rischio.

Intanto il barman gli mette il bicchiere davanti. Eddie osserva il bicchiere quasi come se fosse la prima volta che ne vede uno. Prende in mano il bicchiere, tremante, ispira piano dalla bocca come se stesse per compiere un gesto mortale, attacca il bicchiere alle labbra e beve un sorso trovando così il vecchio Eddie. Quello dell'autodistruzione.

Una mano si posa sulla sua spalla e uno schiocco di dita lo ferma. Si volta e vede il suo sorriso di rimprovero e con la mano libera gli fa cenno di mettere giù quel bicchiere, poi muovo il dito in segno di negazione.

-Ti ho detto che sarò io ad ucciderti, non l'alcool.

Si riscuote da quella visione e mette giù il bicchiere rimasto a metà. Paga la bevanda ed esce quasi di corsa, ritrovandosi sul marciapiede del suo vecchio appartamento.

-Grazie per il passaggio.

-Di niente.

Scende sbattendo la portiera e si avvicina al portone, ma poi torna indietro bussando contro il finestrino, lei tira giù e lui infila dentro la testa.

-Come ti chiami?

Lei ride.-Isabella. Ma per gli amici sono solo Bella.

-E io sono tuo amico?

Lei lo fissa un momento, come per giudicare se é all'altezza di questo grande passo. Sorride e poi ride:-Si. Siamo amici, Eddie.

Inizia a correre. Corre e corre. Anche quando non ha più fiato e sente il bisogno di fermarsi, lui continua e il bruciore che sente al petto lo fa sentir bene. Lo fa sentire male, come si é sentita lei e lui l'ha semplicemente ignorata. Chiude gli occhi per non vedere altri luoghi, per non invocare altri ricordi. Inciampa sui suoi stessi piedi e finisce a terra, rotola per qualche metro, una botta lo ferma e tutto si fa nero.


Che cosa é successo a Eddie? Si sarà fatto male?

In my memoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora