[13]

1.4K 97 9
                                    

[Narratore: onniscente]

-"Mi manchi"
Dicendo questo mi fai sentire ancora di più la tua mancanza.
Mi manchi,
anche se sto guardando le tue foto.
Mi manchi,il tempo è così crudele...lo odio.
Ora è così difficile...anche solo vederci-

Aprì lentamente gli occhi, senza voglia, in questi giorni era la cosa che più odiava,le faceva male svegliarsi e sapere che non era al suo fianco. Non poter vedere il suo sorriso, ascoltare la sua voce, sentire il suo calore quando l'abbracciava...

Sentì gli occhi pizzicare, come ogni volta che iniziava a pensare a lui. Li chiuse ancora una volta, ma il suo corpo in una pozza color cremisi fu l'unica cosa che le tornò in mente. Riaprì le sue iridi marroni, ormai cristallizzate e pianse, avvolta dal buio e la solitudine della sua stanza.Nella buia stanza si sentivano solo i singhiozzi incontrollabili della bionda, che ripeteva come un mantra "è solo colpa mia". Un altro attacco d'ansia.
Il settimo nella settimana.

-È solo inverno qui,anche in Agosto.
Il mio cuore insegue il tempo
solo sullo Snowpiercer.
Prendendoti per mano
voglio andare dall'altra parte del mondo per porre fine a questo inverno.
Quanto ancora dobbiamo veder nevicare per far sì che arrivino i giorni di primavera,amico?-

Le ore passarono, la stanza era ritornata in un silenzio sepolcrale. Lentamente si alzò dal letto, barcollante, dopotutto non mangiava da una settimana, e uscì dalla stanza. La casa era vuota, Gildarts se n'era già andato, lo lesse sul foglio che le aveva lasciato sul tavolo.

Lucy ritornò in camera per cambiarsi, quando fu pronta uscì lasciando un biglietto sul tavolo. Si diresse alla stazione e prese un biglietto per Hargeon, prima di vederlo doveva fare una cosa, una cosa molto importante. Il viaggio fu abbastanza lungo, durante tutto il tragitto non staccò gli occhi dal paesaggio che diventava sempre più famigliare.

Scese dal treno e camminò per le strade che una volta erano state parte della sua vita. Si fermò davanti alla casa in cui dieci anni fa il tempo sembrò fermarsi in un freddo inverno, si avvicinò alla porta sigillata con la striscia gialla della polizia, senza pensarci la strappò addentrandosi nel luogo che racchiudeva ricordi meravigliosi quanto orribili.

Girovagava per quel luogo deserto ormai da anni,ma si fermò quando sentì gli occhi pizzicare, a terra c'era ancora la macchia di sangue. Distolse lo sguardo verso le scale dirigendosi verso la stanza più importante di tutte.

Con le dita accarezzò il piano a coda pieno di polvere, come il resto della casa d'altronde, i ricordi delle giornate di pioggia passante insieme ai suoi genitori in quella stanza cantando, ridendo, suonando...

- Mi mancano quelle giornate, mi manchi tu, mi manca papà... mi manca svegliarmi ogni mattina con la tua dolce voce mamma, o aiutare papà nel negozio. Mi mancano le giornate d'inverno passate ad osservare la neve_

-Fluttuano nell'aria come un granello di polvere, se fossi la neve che cade potrei arrivare da te un po' più in fretta.
I fiocchi di neve cadono, allontanandosi sempre di più..mi manchi...mi manchi...
Quanto ancora devo aspettare?
Per quante notti devo ancora stere sveglio?
Quando potrò vederti?
Quando potrò incontrarti?-

- Non sai quanto mi manchi...mamma_ disse con voce rotta.

-"Non sai quanto ci manchi a noi, Luce"-

La bionda alzò di scatto la testa voltandosi in direzione alla voce, per vedere se non era una sua allucinazione. Forse lo era, perché dietro di lei si trovava in piedi Lyla Heartphilia, una donna dai lunghi capelli dorati e gli occhi celesti come il cielo limpido, e la pelle bianca latte. La donna, dalla apparenza angelica, era circondata da una luce divina.

-Mamma...sei tu?_

-" Sono qui Luce"- la donna allungò le braccia invitando sua figlia ad abbracciarla, cosa che fece.

Lucy pianse, pianse come quella sera, quando strinse fra le sue piccole braccia il corpo senza vita di chi gliela aveva donata.

- Mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace_ ripeteva ancora e ancora_ è tutta colpa mia, se solo ti fossi nascosta con me o ti avessi seguita... Non avrei rovinato la vita degli altri e tu...saresti ancora al mio fianco_

-" Non hai rovinato la vita di nessuno tesoro"_

- Si invece, tu,Levy, Juvia, Gildarts...Natsu... tutto è stato per colpa mia_

-" Non è mai stata colpa tua, quella sera non hai premuto tu il grilletto, non sei venuta tu a rubare, e ti ho detto di nasconderti perché entrambi volevamo vederti crescere"- Lyla le accarezzò la testa- " tu sei una parte di noi, sei quello che più abbiamo amato, amiamo e ameremo per il resto dell'eternità"-

- Ma Levy, Juvia e Natsu..._

-" Tu non hai fatto niente tesoro, non è stata colpa tua ciò che è successo con Eliot e George, tu eri solo una bambina e loro non avevano nessun diritto. Sai, Cecile mi ha chiesto di abbracciarti anche per lei"-

-Cecile..._

-" E per quanto riguarda Levy non è colpa tua, la gente sa solo parlare e criticare, e quando non ha niente di meglio da fare rovina la vita degli altri, perché sono deboli, ma non sono riusciti a farti crollare, anche se ti hanno rotta dentro"- Lyla afferrò il volto, ormai in lacrime, di sua figlia- " Ma una persona è riuscita piano piano ad aggiustarti e ricostruire quello di cui rimanevano solo frammenti"-

- Allora perché sento che non è così?_

-"Perché anche quella persona si sta spezzando"- Lyla le regalò un sorriso pieno di tristezza- "so che ti manca, è rimasto nonostante tutto, ora tocca a te. Sai cosa fare, diglielo"-

- Che senso ha dirglielo se non mi può ascoltare?_

- "Diglielo, fidati di me"- Lyla guardò la sua mano la quale si stava trasformando piano piano in frammenti di luce- "Lucy ascoltami, non mi rimane molto tempo, vai da lui e diglielo, le parole ti usciranno spontanee"-

-No, non lasciarmi, rimani ancora con me_ rispose la ragazza agitata_ resta qui,un altro po'. Resta qui finché l'inverno che ho dentro non sarà finito, finché non arrivi la primavera e veda sbocciare nuovamente i fiori_ parlottava Lucy con gli occhi pieni di lacrime.

- "Lu...devo andare, mi hanno solo permesso di incontrarti per qualche minuto, ma non possono fare altro"- la donna ormai era già scomparsa a metà- " Ma ricorda sempre, anche se non ti vedo...anche se sto lontana da te...sempre ti starò osservando. Veglieró sempre su di te."- Lyla sorrise per l'ultima volta a sua figlia -"addio...Luce"-

-MAMMA!_ urlò abbracciando la donna che però scomparve facendo sì che la ragazza cadesse, piangendo, circondata da una pioggia di luce.

||𝚂𝚙𝚛𝚒𝚗𝚐 𝚍𝚊𝚢|| [Nalu]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora