[Gildarts]

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[Narratore: Gildarts]

Erano passati cinque anni da quando avevo adottato Lucy, non avevamo più parlato di ciò che le era successo dopo il processo di George.Sfortunatamente il figlio era scappato senza lasciare tracce, lei non lo sapeva, e non sapevo come dirglielo.

Era una bambina silenziosa, non usciva quasi mai di casa, diceva che preferiva suonare insieme a Cana. I voti scolastici erano nella media, ma i professori dicevano che non socializzava con gli altri compagni, questo mi preoccupò ma vederla sorridere in casa mi tranquillizzava.
Mi rassicurava anche il fatto che non tornasse con qualche livido, o qualche materiale in cattivo stato.

Gli anni passarono, aveva tredici anni quando notai dei cambiamenti nel suo comportamento. La scuola non era ancora iniziata, avevo già parlato con il preside e il resto degli insegnati, siccome sono suo padre, non potrei essere il suo professore, ma volevo tenerla d'occhio e vedere come interagiva con il resto dei compagni. Decidemmo di tenere per noi il fatto che fosse mia figlia, volevo evitarle domande riguardo al suo cognome, gli adolescenti oggi giorno non sanno farsi i fatti loro.

All'inizio dell'anno scolastico si ammalò e rimase a casa con la febbre per una settimana.

Io andavo al lavoro regolarmente, uscivo di casa presto e camminavo fino alla scuola, ma ogni giorno avevo come l'impressione che qualcuno mi seguisse, soprattutto al ritorno. Non gli diedi tanto peso e decisi di andare avanti con la mia vita.

Il raffreddore di Lucy era passato ed era pronta per andare a scuola. Quel lunedì mattina andai a scuola molto presto, uno dei professori mi aveva chiesto un favore, così lasciai un biglietto sul tavolo e me ne andai.

Quando l'orario scolastico cominciò notai che mancava Lucy, così alla fine della giornata ritornai il più presto possibile a casa. Le luci erano tutte spente, si sentivano solo dei singhiozzi provenire dalla sua stanza. Corsi da lei trovandola in un angolino.

- Lucy, ascoltami, sono io Gildarts_ lei alzò lo sguardo_ dimmi cosa è successo_

-Lui...era lì_ sussurò_ ELIOT ERA LÌ!_ urlò tra le lacrime, tremava, era terrorizzata.

Dopo qualche ora si addormentò. I giorni successivi si rinchiuse in camera sua, non mangiava, non parlava...Chiamai Cana, era l'unica che poteva fare qualcosa.

Eliot fu ritrovato mesi dopo mentre cercava di uscire dal paese, fu condannato a dieci anni di prigione, visto che oltre Lucy aveva stuprato altre due ragazze.

Non fu fino a qualche mese dopo che Lucy riuscì ad uscire di casa senza scoppiare a piangere. A scuola veniva costantemente nel mio ufficio e mi abbracciava, il suo volto era neutro e si manteneva lontano da tutti. Mi disse che vedeva il suo volto in tutte le persone.

Dopo qualche mese notai alcuni lividi, mi disse che era caduta. Vederla ricoperta di bende, cerotti e altro era diventato un'abitudine, e per quanto provassi a parlare con lei non ottenevo niente. E per quanto mi sfozassi non ero mai riuscito a trovare il colpevole di ciò.

Solo adesso riesco a capire ciò che cercava di nascondere, tutti i pettegolezzi, tutti gli insulti, tutti i colpi, mi fanno sentire inutile, sono inutile.

Non sono riuscito a proteggerla quando ne aveva bisogno.

||𝚂𝚙𝚛𝚒𝚗𝚐 𝚍𝚊𝚢|| [Nalu]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora