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[Narratore: onnisciente]

L'ospedale era un caos, soprattutto nel reparto di emergenze, ma non era l'unico sottosopra. Dalla stanza del rosato entravano ed uscivano infermiere e dottori da almeno un'ora, tutto ciò preoccupava i presenti.

- Sei sicura di averlo sentito?_ chiese ancora una volta Zeref.

-È la decima volta che me lo chiedi, ti giuro che l'ho sentito_ rispose Lisanna, a testa bassa, stava cominciando a dubitare di ciò che aveva sentito.

L'albina guardò la porta della stanza, era stata lei a chiamare il dottore dopo aver sentito Natsu parlare. Era talmente scioccata da non sapere se tutto ciò era vero o era talmente triste da allucinare con la voce del suo amico. Mirajane era seduta al suo fianco, non voleva dire niente finché non avessero avuto almeno una notizia, e per finire Zeref, lui si trovava camminando avanti e dietro mordendosi le unghie, se ciò che le aveva detto Lisanna era vero allora suo cugino finalmente stava bene.

Così un'altra mezz'ora passò in silenzio, fino a quando una delle infermiere chiese al moro di entrare, che il dottore doveva parlare con lui. Zeref si precipitò nella stanza.

Altre due settimane passarono, la scuola non era più la stessa, non c'era più il chiacchiericcio tipico, le risate a prima mattina, i richiami continui per il troppo casino, niente

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Altre due settimane passarono, la scuola non era più la stessa, non c'era più il chiacchiericcio tipico, le risate a prima mattina, i richiami continui per il troppo casino, niente. Certe volte Juvia si chiedeva fin dove avevano colpito tutte le rivelazioni, chi davvero si era pentito delle sue azioni, chi davvero aveva capito il peso delle loro parole. Suo cugino si trovava fra i tanti, sapeva che era in contratto con la piccola turchina e che al festival erano insieme, ma fin dove sapeva era un mistero.

Anche Cana non era più la stessa, ogni volta che andava a casa aveva lo sguardo perso su sua sorella, sapeva che non stava bene, ma non riusciva a capire il perché. Sicuramente era successo qualcosa durante il festival.

E per finire Lucy, sembrava come se si fosse tolta un gran peso di dosso, il suo sguardo non era più così spento, ma c'era ancora qualcosa che la tormentava e questo a Juvia la spaventava.

Quello era un altro di quei giorni spenti alla Fairy Tail, lei era seduta al suo posto accanto a lei era seduto il suo fidanzato che la fissava preoccupato.

-Sei sicura di star bene?_ le chiese Gray.

-Si, credo..._ rispose lei guardando fuori dalla finestra_ vorrei solo essere più utile_

-Stai facendo il possibile, non hai una bacchetta magica, non puoi sempre risolvere i problemi di tutti_ il moro le accarezzò una guancia_ adesso tocca a loro risolvere il resto, tu hai già fatto abbastanza_

-Grazie Gray_ rispose lei accennando un sorriso.

- Io devo andare, la prossima classe inizia fra poco_ disse spettinando i capelli della ragazza.

Lei non aggiunse altro e cominciò a preparare i libri della prossima classe, con addosso lo sguardo dei suoi compagni di classe, dal festival si comportavano così, e lei era arrivata al limite.

- Se avete qualcosa da dirmi fatelo, avanti, sono qui!_ disse sbattendo una mano sul banco, i suoi compagni la guardarono stupiti, per poi guardarsi tra di loro.

- È... è tutto vero? Lucy è davvero figlia del professore?_ chiese una delle ragazze.

- Si, è sua figlia_

-Ma tutto ciò che si diceva..._

-Niente di tutto ciò era vero_ disse fastidiata_ invece di inventare cose sulla gente, fatevi una vita e non rovinate quella degli altri!_ passò il suo sguardo su ognuno dei presenti_ Chi aveva davvero motivi per odiarla faccia un passo avanti_ nessuno si mosse_ nessuno vero? Come mi aspettavo... siete solo dei codardi e delle vipere_ disse con disprezzo_ Lucy non ha bisogno delle vostre false scuse_ e detto ciò si sedette.

Il professore entrò in classe poco dopo è cominciò la lezione, ma aveva ancora quella sensazione di essere osservata, e fu così per il resto delle ore. Camminava a passo lento verso l'uscita per cambiarsi le scarpe e andare dalla bionda, non sopportava più tutta l'attenzione che stava ricevendo.

- Loxar_ la ragazza dai capelli blu alzò la testa.

- Prof.Clive, ha bisogno di qualcosa?_ chiese con gentilezza Juvia.

- Dai questo a Lucy_ disse porgendole delle buste_ sono da parte della Prof.Moulin, io non torno a casa oggi_

- Non c'è problema, ci vediamo domani_ e con quello abbandonò la struttura scolastica.

- Non c'è problema, ci vediamo domani_ e con quello abbandonò la struttura scolastica

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-Cana?_ la chiamò Lucy. Adesso era lei preoccupata per sua sorella. Era da parecchi giorni che si rinchiudeva nella sua stanza ed usciva solo quando c'era Juvia, ma neanche in quel momento stava bene.

-Entra..._ la bionda fece come detto. Cana era stesa sul letto guardando il tetto_ io... l'ho vista_ Lucy la guardò stranita_ al festival, era in compagnia di un ragazzo dai capelli neri, ero andata a cercarti nell'ufficio di papà, ma tu non c'eri_ piano piano riusciva a capire_ quando quel ragazzo ha detto il suo nome sono rimasta paralizzata, pensavo "la mia sorellina sta soffrendo ed è solo colpa sua" , e in quel momento avevo voglia di urlarle contro, ma la voce non usciva, quindi sono scappata_ durante il racconto alcune lacrime scapparono dagli occhi nocciola della maggiore_ e poi... la vidi piangere, là nella porta della palestra, coprendosi la bocca per non far uscire i singhiozzi_ entrambe rimasero in silenzio.

-Andiamo via Cana_ disse la bionda rompendo il silenzio_entrambe abbiamo bisogno di allontanarci da questo posto_ disse distogliendo lo sguardo da sua sorella_ abbiamo troppi ricordi...orribili... e sono proprio quelli che non ci fanno andare avanti. Non importa quanto io cerchi di nuotare in superficie, il mare mi riporterà sempre negli abissi_ rimase in silenzio ancora una volta_ ti prego Cana... sto annegando_ sussurò con voce spezzata mentre una lacrima solcava una una delle guance.

La castana si alzò di scatto stringendo fra le sue braccia la sua sorellina, entrambe in lacrime. Tutti quei ricordi le stavano facendo male ad entrambe, non importa quante cose felici avevano vissuto, il loro passato era sempre lì, pronto ad attormentarle quando finalmente la loro vita prendeva una buona piega.









Ok, lo so è passato troppo tempo da quando ho aggiornato, ma ho una buona ragione, credo.
Prima di tutto molto spesso ho quello che si chiama "blocco dello scrittore" o capita che mi vengano tante idee ma io non sappia come metterle insieme.
E secondo ho ricominciato la scuola e non ho molto tempo per scrivere.
Vi chiedo scusa davvero, cercherò di fare del mio meglio per non far passare così tanto tempo, non vi prometto un capitolo per la prossima settimana, ma spero di averlo pronto per la fine di Novembre.
Ok, credo sia tutto.

Min-

||𝚂𝚙𝚛𝚒𝚗𝚐 𝚍𝚊𝚢|| [Nalu]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora