Home Alone

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CUORI IN TEMPESTA

Home Alone

È il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante.
(Antoine de Saint-Exupery)

C'è una mia compagna di classe che si chiama Fosca.

Fosca è una ragazza alquanto particolare: veste sempre di nero, si taglia i capelli da sola in quello che può essere definito uno stile da emo, si trucca gli occhi con tanta, troppa, matita scura, e indossa catene, tante catene, borchie e quasi sempre degli stivali così alti che mi chiedo sempre come faccia a salire le quattro rampe di scale che conducono nella nostra aula senza rompersi il femore.

Fosca è una persona alquanto taciturna e schiva, sempre pronta a dispensare frasi tristi e deprimenti a chiunque ne abbia bisogno.

C'è una frase che ama particolarmente dire, ed è questa: " Se le cose sembrano finalmente andare per il verso giusto, c'è qualcosa di cui non stai tenendo conto." Dice sempre, per citarla, che questa perla di saggezza non è di sua invenzione, purtroppo, bensì è uno degli esempi di quella sacrosanta cosa che è la legge di Murphy.

Generalmente ama rallegrarci la vita con questa citazione nei periodi in cui i prof sembrano più tranquilli e accondiscendenti nei nostri confronti. Puntualmente, ovviamente, dopo averla detta succede sempre qualcosa che dà conferma alle sue parole.

Ma bando alle ciance, probabilmente vi starete chiedendo perché stia rievocando questo ricordo in questo momento. Ebbene, per rispondervi devo raccontarvi tutto dal principio.

Questa mattina ho notato fin da subito qualcosa di diverso.

In cucina non ho trovato né il nonno né Pietro. Al loro posto ho trovato sul tavolo della cucina-apparecchiato con meno leccornie rispetto agli altri giorni,- un calendario e un grade cerchio rosso a circondare la data di oggi, affiancato da una piccola canna da pesca e da un pesciolino disegnati.

Dopo aver controllato se fossero presenti nel vigneto e aver appurato la loro assenza anche lì, ho deciso di mantenere la calma e di fare colazione.

Quando ho finito di lavare la mia tazza, finalmente il nonno si è fatto vivo. È uscito dalla sua camera tutto trafelato, con le guance arrossate e i capelli leggermente arruffati, e si è limitato a dirmi, in tutta fretta, che la giornata sarebbe stata abbastanza movimentata. Tutto qui. Poi se n'è andato.

Mi ha dimostrato cosa intendesse con "giornata abbastanza movimentata" nel corso delle ore successive in cui è arrivato, con una settimana di ritardo a detta del nonno, un camion per caricare e scaricare delle casse di vino da parte di alcune ditte con cui lui lavora e nel momento in cui Pietro ci ha detto che oggi avremmo dovuto lavorare con l'irroratrice a spalla, uno strumento per irrorare alcuni trattamenti per evitare che la vite si ammali.

Ammetto che gran parte del lavoro è stato fatto da Giordana. È lui infatti che ha aiutato il nonno e Pietro a caricare e a scaricare le casse di vino (e sembravano molto pesanti, posso garantirlo), ed è sempre lui che ha tenuto per più tempo sulle spalle l'irroratrice.

Anch'io ho avuto il mio bel da fare, ma sicuramente il tipaccio si è affaticato maggiormente. Lo ha dimostrato nell'ora di pranzo in cui non ha fatto altro che alternare momenti in cui si portava la forchetta alle labbra con una tale lentezza che sembrava stesse sollevando un macigno di un quintale invece che una stoviglia leggera qualche grammo, e toccarsi i polsi e le spalle come se gli fossero doloranti.

Il tutto ha colpito la mia attenzione solo per il semplice fatto che siede di fronte a me a tavola. Non per altro.

Ma ritorniamo a noi. Murphy diceva che se le cose sembrano andare bene, c'è sicuramente qualcosa che non abbiamo considerato, no?

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