Sei un enigma per me

3.5K 209 97
                                    




       

CUORI IN TEMPESTA

Sei un enigma per me

Non esiste separazione definitiva finché esiste il ricordo.
(Isabel Allende)

La prima cosa che faccio non appena ritorno in cucina è pulire il casino che ha creato il tipaccio poco fa.

Provvedo, come prima cosa, a rimuovere i cocci del piatto rotto dal pavimento. Ci metto qualche minuto per spazzare ogni angolo della stanza. Quando qualcosa va in frantumi ci sono sempre delle piccole schegge, quasi invisibili all'occhio umano, che si nascondono in ogni posto.

Poi mi occupo di lavare la cucina e infine la padella e la pentola. Nel lavandino ci sono i rimasugli dalla cena che voleva cuocersi Giordana: alcuni bastoncini di pesce e qualche maccherone annerito.

Quando finisco, mi accorgo che si sono fatte le nove e mezza.

Decido che per oggi la cucina è stata usata anche abbastanza e che quindi è meglio se prepari qualcosa di fresco, che non abbia bisogno di essere cotto.

Apro il frigo e trovo, come aveva anticipato il nonno, alcuni ingredienti per fare dell'insalata.

Prendo così l'occorrente e dopo aver sciacquato i pomodori e la testa di lattuga, inizio a tagliare tutto.

Dopo l'insalata preparo dei tramezzini al tonno.

Li taglio abbastanza piccoli e schiaccio il tonno per bene.

Non ne faccio molti e quando finisco di sistemarli su un piccolo cestino che trovo nella dispensa, passo alla frutta.

Nel frattempo inizio a canticchiare. Mi è sempre piaciuto farlo, anche se sono stonata come una campana. Opto per Grace Kelly di Mika. Ho bisogno di cantare una canzone allegra. In più mia madre mi ha sempre detto che sono brava a cantare in falsetto. In realtà non lo sono affatto, è solo che la mia voce è ancora un po' da bambina  e quindi mi è più facile "assottigliarla".

Alterno un po' di "falsetto", e qualche fischiettio quando non so le parole.

Muovo la testa a ritmo e mi lascio scappare qualche risata. Mi ha sempre divertito cantare da sola, provando a imitare le voci dei vari cantanti.

Ma mi fermo quando sento una risata.

-Non sapevo nascondessi delle doti canore...

Sobbalzo e mi fermo dal tagliare una pesca.

Mi volto e trovo Giordana. È in piedi sull'ultimo scalino delle scale. Ha le mani nelle tasche dei jeans ed è appoggiato al muro con la schiena.

Il solo risentire la sua voce fa tornare la mia mente a poco fa, quando mi ha ringraziato chiamandomi per nome. Sono ancora sorpresa.

Mi chiedo da quanto tempo stia lì. Non l'ho sentito neanche arrivare. La sola idea che possa avermi fissato per tutto questo tempo, senza che neanche me ne accorgessi, mi imbarazza e non poco.

-Ah-ha, divertente!- faccio stizzita, sentendo le mie guance prendere fuoco.

Ovviamente deve sempre cogliermi nei momenti meno opportuni.

-Scusami, ma il tuo irresistibile canto mi ha richiamato... un po' come quello delle sirene, hai presente?- ridacchia.

Gli lancio un'occhiataccia.

Lui, di risposta,prova a nascondere un sorrisetto beffardo e poi mi si avvicina.

-Ti serve una mano?- continua.

Cuori In TempestaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora