Tutta colpa di Bach

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CUORI IN TEMPESTA

Tutta colpa di Bach

"Un incontro di sguardi è uno scambio di emozioni, una relazione di luce o di ombra che va oltre il visibile e racconta in silenzio qualcosa di noi. "- E. Breda

Avete mai provato la sensazione di avere un angioletto su una spalla, e un diavoletto sull'altra a dirvi cose completamente opposte l'una dall'altra, in un momento di dubbio amletico? Io sì. In questo momento. Mi sento esattamente nella condizione di avere un angelo e un diavolo a suggerirmi cose diverse nella mia mente.

Siamo tornati da circa un'ora dalla nostra passeggiata. Il nonno e Pietro sono in salotto a guardare una telenovela messicana , il tipaccio si è chiuso nella sua camera e io sono nella mia, a mangiucchiarmi le pellicine attorno alle unghie e fare su e giù per la stanza per capire se sia più opportuno che ascolti la voce che mi sta dicendo di farmi gli affari miei e di ignorare qualsiasi cosa riguardi Giordana, o quella vocina diabolica che mi sta suggerendo di andare a dare una sbirciatina all'account Youtube del tipaccio. Non che mi interessi minimamente cosa suoni lui e la sua band, ma da quando ho saputo che ci sono persino delle "fan" che vanno loro dietro, ammetto che è nata in me molta curiosità.

Sbuffo, poi mi avvicino alla mia borsa uscendone il cellulare e le cuffiette. Al diavolo le paranoie,- menomale che non c'è don Gabriele a sentirmi imprecare,- ma per questa volta cederò alla curiosità!

Mi siedo sul mio letto, infilo le cuffie nelle orecchie e faccio le dovute ricerche su Youtube. Premuto il tasto di ricerca, mi escono molti risultati legati ai "Pink Floyd". Sapevo già, infatti, che "Coming back to life" non è solo il nome della band di Giordana, ma soprattutto il nome di un singolo della famosa band sopracitata.

Finalmente però, dopo aver spulciato per almeno quattro pagine, trovo la cover band dello zuccone. Clicco sul loro canale. Mi si apre in automatico un loro video presentazione. Si presentano dicendo quanto grande sia la loro passione per la musica, e quanto si divertano a fare cover di canzoni di band contemporanee e più vintage, ma anche di solisti. Infine concludono dicendo i loro nomi in italiano e nella loro variante inglese, scelta fatta per internazionalizzare la loro musica. Ascolto infatti di un Pietro diventato Peter, di un Michele diventato Mike, di un Alessandro diventato Axl e ovviamente dello zuccone che si fa chiamare Jack. Fanno il video vestiti tutti in una maniera simile, con gilè neri e cravatte rosse, in quello che probabilmente è un garage . Circa ventimila persone sono iscritti al loro canale. Quando il video finisce, leggo un po' di commenti, perlopiù di ragazzine dagli ormoni impazziti che si soffermano più sull'apparenza estetica dei quattro ragazzi, che sulla loro musica. Per fortuna però ci sono anche commenti di persone che si complimentano per la bravura della band nel rifare in maniera personale le canzoni più belle del panorama musicale mondiale.

Scorro con il dito verso il basso, notando una trentina di cover in totale e alcuni pezzi suonati solo da Giordana con la chitarra o con il violoncello. Ammetto che sono più interessata ad ascoltare questi ultimi. Non per chissà quale mio interesse nelle sue capacità musicali, ma semplicemente perché sono anni che lo sento strimpellare con i suoi strumenti nella sua camera, ma non sono mai andata ad un suo concerto e non ho mai ascoltato un pezzo interamente suonato da lui. Mi chiedo se i diversi anni di scuola musicale che ha frequentato gli siano serviti a qualcosa. Ricordo che quando eravamo bambini mi diceva sempre di voler diventare un famoso musicista da grande.

Poi trovo un video intitolato "Prelude from Bach's Cello Suite No. 1- Jack dei C.B.T.L" e così ci clicco su.

Il tipaccio è seduto su una comune sedia, al centro di una stanza arredata con un divano scarlatto e qualche altra cianfrusaglia poco intravedibile. Tutto è piuttosto buio, ma dei faretti posti agli angoli della camera lo illuminano. Ha un violoncello che sfiora le ginocchia delle gambe, divaricate, e in parte appoggiato al suo petto. Stringe nella mano destra un archetto, o almeno credo si chiami così, e la sinistra posata sulle corde. Prima di iniziare guarda per un attimo la telecamera che lo sta inquadrando, facendo un lieve sorriso che gli fa brillare gli occhi verdi. Poi, inizia.

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