Capitolo 6

54 4 0
                                    

Finalmente questa giornata è finita. È stata noiosa, tranne per economia aziendale e il pranzo. Per il resto non ho ascoltato un accidente...
beh mio caro, come sempre no!? Mi sorprendo come tu non sia mai stato bocciato..
Ah ah ah! Divertente...
Mi allontano dai miei amici, senza ascoltare cosa stanno dicendo e vado verso la mia moto.
"Ehi bro a che ora stasera!?" Urla Lucas per farsi sentire. Mi giro e lo osservo scettico... stasera? È per cosa? "Per cosa!?" Chiedo avvicinandomi a lui per capire cosa mi sono perso. "Cazzo Nathan ma ci sei con la testa!? È da un ora che parliamo di uscire stasera!" Urla lui scuotendo la testa. Lo guardo corrucciando la fronte. Sto per chiedere di cosa stanno parlando ma la sua risata mi precede "Ohhh ma sei proprio fuso eh!? Scommetto che non hai ascoltato un cazzo! Devi dirmi com'è stare con la testa fra le nuvole per due intere ore.- scuote la testa sfinito- comunque stasera andiamo al solito... hanno detto che sono arrivate delle modelle in città, delle fighe che probabilmente non immagini e che vorranno divertirsi... e noi volevamo divertirci con loro. Quindi, te lo richiedo: a che ora vieni stasera?" Riepiloga infine il tutto. "Ehm... Lucas, se ti devo proprio dire la verità non è che io abbia molta voglia di divertirmi." Rispondo grattandomi la testa. Lui mi fissa sbalordito, con gli occhi sgranati e la bocca aperta che quasi tocca terra.
Wow sono sbalordito!! Sei serio!? Perché non ci credo... ma proprio per niente.
"Lucas sono serio!! Non guardarmi così!" Lo sgrido per poi girarmi dall'altra parte e procedere di nuovo verso la mia moto. " oh oh!! Calma! Cos'hai!?" Corre dietro di me Lucas e mi gira con forza. Lo guardo sfinito mentre lui mi guarda come se stessi per morire. Non ha tutti i torti.... sicuro di star bene!?
"Ohh ma l'hai finita!? Non sto per morire ok!?" Mi stacco da lui. E finalmente mi trovo vicino alla mia moto. "Se eri mestruato bastava dirlo ehh! Non c'è bisogno di farne una storia! Non ho voglia di andarci stasera perché l'ultima volta che siamo stati in disco sono andato a letto alle quattro del mattino e, anche se mi sono ritrovato con una figa che ci sapeva fare, dovevo andare a lavoro. E sai ci devo andare anche adesso e stasera sarò distrutto..." Concludo cercando di giustificarmi. Cosa che non ho mai fatto però ha ragione a preoccuparsi. "Ehi bro va bene! Okay! Non c'è bisogno che ti scaldi..." mica calmo mettendomi una mano sulla spalla. Gli sorrido e gli tirò un pugno sulla spalla. "Comunque sembri tu quello mestruato eh!" Ride allontanandosi da me. "Si certo, molto divertente!- rido io, intanto sedendomi sulla moto e prendendo il casco- comunque starò con quelle modelle tutto il giorno... chi lo sa che magari concludo prima di voi." Vedo Lucas che mi trucida con lo sguardo.
Ah ecco! Sembrava strano!
"Coglione! Credevo stessi male! Mi ero preoccupato coglione, pezzo di merda e stronzo!" Urla lui, ma ormai ho messo in moto e mi allontano velocemente.
Ho ancora 1 ora prima che inizi il set fotografico e, se devo proprio dirla tutta, non mi fa né caldo né freddo. Sfreccio sulle strade di New York, che ormai stanno diventando sempre più trafficate. Prima di andare a lavoro vado a casa per potermi cambiare e mettere qualcosa di più sexy.
Arrivato vedo sulla cassetta della posta delle lettere. Le prendo velocemente e salgo le scale due a due. Prendo le chiavi e di fretta entro lanciando la posta sul tavolo. La leggerò più tardi... vado in camera e indosso una camicia di Gucci, abbinandoci pantaloni, cintura e scarpe lucide nere. Sistemo leggermente i capelli e lavo i denti. Sono fissato con l'igiene orale... mi da fastidio non lavarmi i denti. Blah!
Riprendo le chiavi e torno fuori. Bella la mia routine: sveglia, doccia, cibo, scuola, lavoro, sesso, cibo, disco, alcool, sesso e tutto daccapo. Ho una vita meravigliosa!
Dopo una ventina di minuti finalmente sono a lavoro, senza maglietta, che sto posando con una rossa niente male. Ha un bel lato B mentre il lato A non è proprio il massimo ma ve bene lo stesso. Dopo neanche dieci minuti ho posato con tre bionda, una bruna e due rosse. Finalmente abbiamo finito e Jace mi sta fissando in un modo strano. Aiuto! Mi dirigo verso il cibo e le bibite per poter mettere qualcosa sotto i denti, cosa che non accade di solito e fisso una ciambella al cioccolato. La brunetta ha lo stesso colore dei capelli... ma che sto dicendo!? Oddio!!! Ma io non sono normale!!
Una delle ragazze rosse si avvicina a me, con modo provocante e ho già capito dove vuole andare a parare ma... non ne ho voglia. Strano, ma vero e questa volta per davvero. Mi giro e anche le altre ragazze mi stanno fissando... almeno potrebbero far finta del contrario no!? Beh certo che no! Vado verso la sedia dove ho messo i miei vestiti e, una volta indossati, esco da questo luogo che mi sta asfissiando. Non ce la faccio più a stare qua. Controllo ci aver preso tutto e, una volta sicuro, esco da qua e me ne allontano il più possibile. Ho bisogno di aria, di qualcosa che riesca a farmi uscire da questo limbo che mi sta consumando e che mi divora lentamente. Cammino, camino verso una meta che solo il mio corpo conosce, una meta a me sconosciuta per il momento perché... beh perché non so cosa faccio. Non lo so mai. Agisco d'impulso, come se non avessi niente da perdere, perché ormai ho perso tutto e non posso tornare indietro e sinceramente non voglio. Il mio sguardo basso, rivolto al suolo, che ha catturato la mia più completa attenzione, sta scomparendo. Rimango interdetto per ciò, ma non smetto ne di camminare ne di guardare verso il basso fin quando non vado a sbattere. Un urletto strozzato è un tonfo. Inizio a chiedere scusa senza spostare il mio sguardo dal terreno, chiedo perdono come Se quella persona dovesse perdonare tutte le stronzate che ho commesso nella mia vita ma... non deve.
"Ehi!? Calmo ok!? Non succede niente.." quella voce. Il mio sguardo si sposta verso quella figura a terra che mi rivolge un leggero sorriso, come di comprensione, pena, senza alcuna malizia. I suoi occhi sono attaccati ai miei e mi ritorna in mente la ciambella di prima. Due semplici ciambelle al cioccolato mi fissano. Ma sei serio!? Si, e le trovo le cose più belle e preziose che io abbia mai visto. Le porgo la mano, che lei accetta volentieri e la tiro su, senza troppa fatica. Mi sorride, un sorriso vero, e mi ringrazia scusandosi anche lei. "Davvero non ti avevo visto." Le dico infine osservando le sue mani. Sono leggermente sporche, ma nessuna sbucciatura. Fiù!! Già...
"Ti fanno male le mani?" Ma che... no cazzo! Perché !? Ma che domanda è!?
Mi guarda e le sue guance si tingono leggermente di rosso per l'imbarazzo, i suoi occhi si aprono leggermente a causa dello stupore e prende subito il labbro tra i denti. Cazzo! "Ehm... cioè mi-mi dispiace se ti ho fatto male, ecco. Non voglio averti sulla coscienza" mi giustifico leggermente. Lei mi guarda un attimo e poi si mette a ridere, anche di gusto, ma la sua risata è dolce e morbida. Come fa una risata ad essere morbida!? Non lo so la la sua lo è! Basta!!
"Ehhh... no-n ti.. ti preoccupare-intanto si asciuga le lacrime agli occhi- sto bene, non devi tenermi sulla coscienza." Intanto cerca di calmarsie mi rivolge un sorriso dolce, calmo e, sopratutto, sincero. Faccio un sospiro di sollievo e faccio finta di asciugarmi il sudore dalla fronte, azione che la fa scoppiare a ridere. Ha una risata tanto contagiosa che mi metto a ridere di gusta anche io. Ridiamo talmente tanto che ormai mi fa male la pancia e ci mettiamo a sedere sulla 'nostra' panchina, quella del nostro primo incontro, quella dove vado sempre quando sono giù. E adesso la sto condividendo, per la prima volta.
"Oddio!!! Uhhh.... non ho mai riso tanto in vita mia!" Ridacchia ancora asciugandosi, di nuovo, le lacrime agli occhi. "Ed è una cosa brutta!?" Rido di nuovo io, ma lei mi fulmina con lo sguardo, ma poi ricomincia più forte di prima. "Siii! Cioè... no... nono!" Biascica tra le risate. "Ma è un si o un no!?" La guardi meglio occhi, mente le sue risate riecheggiano nell'aria. "Cioè... è una cosa bella, ma è strano che uno come te... come te.... beh... parli con una come me! Ecco" Dice fiera. "E perché?! Cosa c'è di così strano?" Chiedo curioso, avvicinandomi a lei."Beh perché tu... tu sei tu!! E io sono... io" "e?! Il problema? Potrò parlare con persone diverse no!?" Sono curioso. Perché uno come me non dovrebbe parlare? Forse perché, come tu sai benissimo, lei non è la solita ragazza con cui esci per una scopata? Ah...
"Beh perché io... sono una" ma la interrompo bruscamente. "Senti a me piace fare amicizia ok!? Quindi, nuova amica diversa dalle altre, ci vedremo in giro. Adesso devo andare, ciao." Mi alzo e le rivolgo un sorriso sincero. Non sei stato un po' sbrigativo? Uff! Capirà! Giusto!?!?
Beh...
"Ok... ci vediamo in giro Nathan Anderson. Ricordatelo!" Urla lei.
Vistooooo! Non ha problemi! Okok scusa! Il tuo nome....
Cosa?? Lei...
Già! È vero!
"Ehi!? Brunetta?? Ciambella al cioccolato!? Come cazzo ti chiami?" Cerco di avere la sua attenzione, ma in fine l'attenzione di tutto il parco è rivolto verso di me... ops. "Come mi hai chiamata!? Ciambella al-al cioccolato!? Oddio!!!" E scoppia in un'altra risata. Ma quando ride? Si ma dai!!! L'hai chiamata ciambella!!! Cos'altro volevi!? Okok scusa! "Ohhh non sapevo come chiamarti!! Rispondiii!" Sembro un bambino. Ma che mi prende!? "Sembri un bimbo piccolo sai!?- mi canzona lei- comunque il mio nome è Alyssa" sorride e mi fa ciao con la mano. Si gira dall'altra parte e se ne va, cosa che faccio subito dopo io.
Torno a casa che sono quasi le 5:30 pm e mi butto sul divano, accendo la tv e faccio un po' di zapping tra i svariati canali, fino a quando non mi ricordo delle lettere. Saranno le solite bollette da pagare, ma decido quindi di controllare. Bolletta, bolletta, messaggio di lavoro, pubblicità, lettera di mia sorella, bol... asp cosa!? Mia sorella!? Lettera?! Cooosa!?
Cosa sarà successo di così brutto!?

BOYFRIENDS Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora