Capitolo 8

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Prima parte leggermente pallosa....

Domani ho l'aereo... devo rivedere mia sorella, salvarla da tutto e tutti.
"No bro, non ci sono ne oggi, ne domani ok!?" Ripeto per la milionesima volta a Lucas che proprio non capisce che devi partire. "Ma come?! Quando! Perché! Ma proprio domani?! Non puoi partireee! Oppure io vengo con te!" È da ore che fa così, precisamente da quando l'ho chiamato e gliel' ho riferito, che sono intrappolato con lui. Ho anche riattaccato, ma poi mi ha chiamato ben 27 volte e infine ho ceduto.
Adesso è da circa quaranta minuti che siamo al telefono e ho provato a spiegargli tutto. Beh... in verità solo che sarei andato a prendere mia sorella. Non voglio raccontare a nessuno, niente della mia vita... com'era prima. Ho deciso di cancellare il mio passato per poter avere un buon presente e futuro. Però mi sono dimenticato di mia sorella... e non ho pensato affatto a lei, almeno quello che poi è successo non era nei miei piani. Me ne sono andato soprattutto per lei, ma ho fatto una stronzata.
"Amico ti vuoi calmare!? Peggio di una ragazza sei... comunque ho deciso di andare a prendere mia sorella dal New Hampshire e la farò vivere a casa mia, andrà all'università e ... niente avrà una vita normale. Va bene adesso !? Ti sei calmato? Perché ci rivedremo fra due giorni, non è che non tornerò mai più!" Sistemo il mio zaino e vado in cucina a preparare dei panini per domani. Sono una persona previdente.... no, io lo sono.
Porca puttana!!! Siamo la stessa persona!!
"Senti ma non può stare dai tuoi? Stava così bene!" Si lagna come un bambino piccolo.... uffa!! Ma chi me l'ha fatto fare? Perché l'ho avvisato adesso e non quando ero arrivato la?!
"Ma ti vuoi calmare?! Cos'è che ti cambia se viene a vivere da me MIA sorella?" Continuo infastidito. Ma qual'e il suo problema?
"Ma.... niente... ceh...- balbetta, ok adesso sono sicuro che mi sta nascondendo qualcosa- non voglio che poi... ceh, tu cambi." Sospira, buttandola lì con una risatina infastidita. "Hai per caso paura che cambi!? Cioè credi che io rimarrò sempre a casa con lei e che poi ti trascuri non andando più a ballare in discoteca?"
Ridacchio a quanto il mio amico sia stupido, ingenuo e... così fantastico. È come un fratello, a cui ho nascosto una parte della mia vita è per questo mi sento terribilmente in colpa. Prima o poi gli racconterò tutto, ma non ora, non posso adesso. "Ehm... mi prenderesti per stupido se ti dicessi che, si è per quello, ma... anche perché... per-perché... beh.-cala il silenzio e poi un sospiro- non voglio perderti, stai già cambiato tanto in questo periodo e non voglio ci siano ulteriori cambiamenti nella nostra vita... cazzo! Sembro gay amico, però mi manchi." Conclude... "amico sembri davvero gay. Non e che mi nascondi qualcosa?!-ridacchio al solo pensiero- comunque non ti preoccupare amico ok!? Rimarrò lo stesso e sai che puoi contare su di me sempre amico!"
Lo rassicuro io alla fine. Finiti i panini e, dopo averli messi via, finalmente sono pronto. "Va bene amico... adesso ti lascio. Ehm...Scusa, non raccontare a nessuno di ciò che-che ti.. ti ho detto. Va bene?" Chiede tremolante. "Ehi amico calma ok! Sei il mio migliore amico, sei il mio bro! Puoi dirmi tutto, non ti giudico e... spero che tu poi faccia la stessa cosa." Chiedo, sperando vivamente che non capisco niente. "Ehi bro! Quando vorrai, finalmente, raccontarmi della tua vita io ci sarò. Non so che cazzo di casini avrai combinato ma... io ci sono e non ti giudicherò." Mi legge nel pensiero questo scemo!? "Ehi ma da quando sei diventato così intelligente?" Chiedo preoccupato. "Ehi!! Sarò pur stupido ma di certo non sono nato ieri e... per quello che ho capito c'entra tua sorella, no?" Continua... "ohi mi sto preoccupando bro! Da quando sei diventato tanto intelligente?" Inizio a preoccuparmi. "Ah ah ah... prendimi pur in giro ma te ne pentirai ehhh!" Ridacchia lui. "Ehi ma guarda che non sto scherzando! Sono serissimo!! Mi sto preoccupando davvero bro!"
Ma io non sto scherzando... bah. Da quando è diventato così intelligente, fa caso ai miei sentimenti ed è diventato così... Oddio non e che è diventato davvero gay??
Ahahah!! Questa è bella! Lucas gay!! Quella testa di cazzo del tuo migliore amico?
T-e-s-t-a d-i c-a-z-z-o. Cos'è che non capisci!? Pensa con il cazzo...
Sei troppo cattivo ma.. non hai tutti i torti.
"Cazzo finiscila! Mi fai sembrare un ciglione gay... non ché abbia qualcosa contro di loro ma... io non lo sono, basta!! Punto è a capo! Adesso ti lascio ma... poi mi dovrai dire tutto. Capito! Ci tengo! Se sono il tuo migliore amico, il tuo bro, allora dovresti dirmi tutto e adesso è arrivato il momento. Ceh non proprio adesso ma... dopo. Oddio!! Ero serio cazzo! Ehm... ceh... uffa! Hai capito no!?" Continua a balbettare. Era serio e lo so, si è solo impappinato alla fine.
"Si, quando tornerò ti racconterò tutto, qualsiasi cosa.-il rumore del mio campanello però mi a capire che qualcuno mi sta cercando, e con insistenza.- Adesso però non posso, devo andare. Ci sentiamo poi, va bene?" Chiedo speranzoso che, uno non abbia sentito il rumore e due, che finalmente mi molli. "Sisi!!! Sento che c'è qualcuno che ti cerca con insistenza... se devi dei soldi alla mafia per, che ne so, droga o roba del genere, te lo dico subito: io non ti conosco, non ti ho mai conosciuto e non so cosa centri in quell'affare.- intanto ridiamo insieme, ma la sua risata è sincera, mentre la mia leggermente si tratta di una risata forzata, chi sarà?- comunque ciao amico, poi dimmi chi era che ti cercava. Perché se non si tratta di un affare di vita o di morte allora posso anche picchiare quella persona. Ciao bro!Poi dimmi anche a che ora avrai l'aereo così ti porto e poi vi verrò a prendere così non lasci la moto la." Ehi un santo! "Grazie cazzo! Non volevo prendere la moto perché non so come farei poi con le valigie di mia sorella e poi non lascerei mai... ASPETTA CAZZO ARRIVO!!! Scusa Lucas. Ti richiamo dopo. Grazie mille bro." Gli attacco in faccia e apro la porta.
Davanti a me, la biondina stra ricca.
"Cosa ci fai qui!?" Chiedo basito... "Beh... mi hanno detto che ti saresti preso due giorni di ferie e... volevo sapere il perché... di questo poco preavviso" si corregge subito dopo. Alzo un sopracciglio scettico, ma decido di farla entrare. "Cosa c'è? Solo perché abbiamo scopato un paio di volte, di certo non vuol dire che adesso ti debba sapere gli affaracci miei." Chiudo la porta dietro di lei, mentre il mio tono di voce è duro. Forse troppo, ma odio i ficcanaso nella mia vita privata. Ci sarà un motivo per cui viene chiamata 'vita privata' no?
"No no ma... sono il tuo capo e prima di darti le ferie, voglio sapere il perché. Di certo non do giorni liberi a caso..." Continua infastidita. "Scusa cosa?! Tu il mio capo? Da quando?- Chiedo divertito. Lei il mio capo?- No perché volevo sapere, da quando il capo si porta a letto i dipendenti." Chiedo sfidandola. Lei subito stringe i pugni e avvicina il suo viso dolce al mio. "Beh sono il tuo capo da quando ti ho dato l'aumento è ti ho promosso.- fa le virgolette con le dita. -E visto che mio padre sta male, è ammalato, ho preso io il comando. Problemi?" Chiede arrabbiata.
"Mi dispiace che tuo padre stia male..." Ops... ho fatto un piccolo casino. "Diciamo che si è sentito male e non ce la fa da solo a dirigere tutto, mentre io sono bravissima." Si pavoneggia lei. "Ceeerto... ci credo" Dico sarcastico, ma lei pare non farci caso... fa caso solo a quello che le interessa... Ehh vabbè, è simpatica dopo tutto. "Lo so, vediiii!" Sclera, mentre io alzo gli occhi al cielo, stremato. Stremato per la sua stranezza è per la nostra bipolarità. Siamo strani, ma ok.
"Comunque, Nathan, come mai hai chiesto dei giorni di ferie... ceh non ci sono problemi, due giorni te li posso dare senza problemi, ma se fossero stati della settimana prossima, per esempio. Mi hai dato poco preavviso e non so se te li posso dare... sanno molto di scusa e dopo averti visto, capisco che di certo non sei malato. Quindi, te lo ripeto di nuovo, perché vuoi questi giorni?" Continua lei seria, molto. Ha cambiato comportamento nell'arco di un millesimo di secondo. Questa qua è pazza, proprio matta da legare. "Okay... il tuo ragionamento non fa una piega. Sono disposto a darti delle spiegazioni." Concludo. Susseguono attimi di silenzio, mentre lei mi fissa incitandomi ad andare avanti. "Allora!? Non ho tempo da perdere io!! Ti vuoi muovere!!" Urla lei spazientita. "No... stavo pensando a una cosa ... ma vai, tu e la tua azienda, da tutti i dipendenti a chiedere del perché delle loro ferie?" Chiedo divertito, cosa che lei non super niente. "No, loro di solito c'è lo dicono il perché, senza dovermi costringere ad andare a casa loro!!! Allora... vuoi darmi queste maledette spiegazioni!?" Urla infastidita, ancora di più, ma la interrompo subito facendola sbattere contro il muro. "Abbassa il volume e la cresta mia cara. Qui sei a casa mia e devi stare sotto le mie regole." La guardo negli occhi, i quali all'inizio sono sorpresi e spaventati, poi traspare un pizzico di malizia è di sicurezza. "Ohh ma davvero?! Peccato... io sono il tuo capo e per questo potrei, non solo farti perdere il lavoro e non fartene trovare più uno, ma anche mandarti in galera." Inizia lei, sfidandomi. "Ah si... ve bene. Fallo pure." Dico indifferente, ma lei non capisce il perché di questo mia sicurezza. Dopo neanche due secondi si trova a testa in giù, sulla mia spalla.
"Bene biondina, adesso ci divertiamo."

Okok... questo è il capitolo dopo sono un po' più divertenti per, come dire, farmi perdonare per i futuri momenti tristi. Bene, spero che il capitolo vi piaccia.

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