Capitolo 7

71 4 7
                                    

Capitolo palloso e probabilmente non ve ne fregherà ma è importante... spero vi piaccia lo stesso.
ATTENZIONE SE SIETE DI BUON UOMORE NON LEGGETE... se avete voglia di deprimervi fate pure.

Lascio le altre lettere sul divano e, velocemente e in modo impetuoso apro la lettera. La sua scrittura famigliare e dolce riempie le pagine. È scritto in un modo veloce, probabilmente scritta di fretta.
'Caro Nathan,
O mio caro fratello adorato, non puoi capire quanto mi manchi. Beh tanto, e lo scopo della lettera è proprio quello di fartelo capire. Ma non solo quello, ce n'è uno più complicato, difficile che ti spiegherò raccontandoti cose che già sai, ma così almeno capirai come mi sento ogni giorno, mentre tu eri felice, in un certo senso. Bene, sono pronta a raccontarti tutto, cosa che mi hai sempre chiesto ma, come sai , rispondevo con un semplice 'tutto ok' quando sapevi benissimo che non era così, infatti non ti arrendevi, ma sappiamo entrambi benissimo che io sono una testa dura e che se mi metto una cosa in testa nessuno mi convincerà a fare diversamente.
Abbiamo quasi tre anni di differenza, e quando sono nata io la mamma è morta. E tu non sai quanto mi sia dispiaciuto!! È stata colpa mia e se non fossi nata sarebbe stato meglio per tutti! E tu lo sai benissimo... non puoi negarlo. Dopo averti fatto ricordare questo, ti ricordo anche di come mio, nostro... no scusa, tuo padre mi odi, di come mi ha e mi tratta tutt'ora. Ma non solo con me, lo faceva anche con te, ma tu sei riuscito ad andartene mantre io.... beh sai che mi ha sempre messo le mani addosso, cose che un padre non dovrebbe mai fare al proprio figlio/a sopratutto quando si è un bambino di pochi mesi e lo si picchia perché ha fame.... quindi piange. Diciamo che siamo sempre riusciti a sopravvivere, tu meglio di me, ma che era stancante. Certo, tu non puoi saperlo perché eri sempre fuori, con amici, con persone fighe per poter divertente come gli altri, ma io soffrivo. Tanto. A papà, tuo padre, andava bene che tu uscissi e che ti facessi delle amicizie perché tutti ne devono avere ma io no. Tutti tranne me. Sempre io quella da sola, quella isolata, quella strana perché sta sempre a casa a studiare, perché è una secchiona, perché il padre la odia e roba del genere. A te non è mai interessato, tranne quando sfortunatamente vedevi che tuo padre mi metteva le mani addosso, solo li intervenivi. Ma tu non hai mai fatto caso che io non piangevo?! Che dopo una certa età non ho più versato neanche una lacrima?! Ma certo che no... non avevo tempo per farlo. Ma basta, adesso parliamo di fatti avvenuti più recentemente, tipo quando te ne sei andato.
PERCHÉ!? Perché mi hai abbandonato!? Capisco che negli ultimi tempi non stavamo molto insieme e che preferivi stare con i tuoi amici ma... mi hai abbandonato. Mi hai lasciato da sola, senza nessuno, con persone che o non provavano niente per me o solo odio... e queste ultime sono tante, ma non capisco il perché. Te ne sei andato via il giorno del tuo diciottesimo compleanno, papà quel giorno era felicissimo per te, come non mai. Quando siamo venuti nella tua camera e abbiamo letto il post-it in cui dicevi che te ne andavi a New York a fare il modello papà si era arrabbiato tantissimo. Arrabbiato perché il suo figlio prediletto se n'era andato, mantre la figlia che ha ucciso l'amore della sua vita era ancora con lui. Non sai che anni orrendi che ho passato, non mi sono mai lamentata però. Non ho mai versato una lacrima, neanche una neanche quando mi ha picchiata con la cintura e, fa male. Ero intenta se mettermi a piangere o no, ma ho resistito e stringo i denti pensando a quanto quest'uomo mi ha già fatto soffrire e versare lacrime amare. Sono finita persino in ospedale, ma non per colpa sua, ceh non del tutto. Dopo l'ennesima volta che si era ubriacato e mi aveva picchiata ero corsa via e un'auto mi aveva investita. L'ultima cosa che ho visto era stata mio padre ridere... già, stava ridendo. Sono finita in ospedale, in coma per due mesi. Per quello che mi hanno detto le infermiere non era venuto nessuno a farmi visita, quindi in quei due mesi ero stata sola, in una camera bianca, silenziosa  che mi aveva lasciato in pace. Ma un giorno l'infermiera mi riferì che ci fu un ragazzo che mi era venuto a far visita e spersi che fossi stato tu... ma così non fu. Ti pare che papà ti avesse avvisato!? Beh adesso vorrei sapere chi fosse giusto? Era stato Mark. Già proprio quel Mark. Quello che mi prendeva sempre in giro, quello che faceva scherzi, quello che apparentemente mi odiava ma... invece faceva tutt'altro. In verità all'inizio non era sicuro di ciò che provava, mentre io provavo solo rabbia per una persona che mi ha trattato così, ma dovetti ricredermi. Era un angelo, il mio. Ero diffidente all'inizio, non credevo che avrebbe davvero potuto provare qualcosa per me... ceh lui è così maledettamente bello, mentre io sono... io. Una ragazza strana che non ha amici. Sono passati esattamente tre anni tre mesi e dodici da quando te ne sei andato e una anno fa, mi sono fidanzata, ma naturalmente papà non sa niente. Ormai io diciotto anni e finalmente, o quasi, sono libera di fare quello che mi pare anche se vivo ancora da tuo padre, il quale non vuol che me ne vada perché non vuole che io possa essere felice come una persona normale. Provo paura, vero terrore verso quell'uomo, ma l'odio sovrasta tutto. Voglio andarmene e, se in tre anni non ti ho mai chiesto niente, adesso voglio, anzi pretendo qualcosa da parte tua. Mi hai lasciata, mi hai abbandonata qui da sola, avevo quindici anni e tu mi hai lasciato in balia di un uomo che disprezzo così tanto che questo non te lo posso perdonare. Solo quando ero rimasta da sola all'ospedale mi ero resa conto di quanti odiassi anche te, ma non odio vero e puro, odio perché dopo che eri diventato la mia roccia, lentamente ti sei sgretolato e te ne sei andato via senza che io riuscissi a farcela da sola. Mi hai lasciata troppo in fretta e io non ero pronta. Credevo davvero di potercela fare, ma invece mi sbagliavo. Sopratutto perché non avevo pensato a come avesse potuto reagire tuo padre a questa notizia così devastante. Però grazie a te e alla tua lontananza sono cresciuta, riesco a stare in piedi senza nessuno che mi regga, è tutto ciò soltanto grazie al tuo egoismo. Ho trovato una persona che, credevo, mi amasse alla follia ed ero molto felice, con lui. Ma tutte le cose belle sono destinate a finire, nella spazzatura, e adesso, dopo aver sofferto così tanto, pretendo che tu mi faccia andare via. Non è un desiderio, o che tu mi faccia un favore. Dopo quello che mi hai fatto passare, io lo pretendo.
So di essere stata cattiva, ma è la verità. È da tanto che volevi sapere come stavi e finalmente te l'ho detto. Senza nascondere niente, ti ho raccontato, grossolanamente, come stavo. Perché se dovessi dirti quanto ho sofferto, non basterebbe tutta la carta e l'inchiostro del mondo. A parole non riuscirei a dirti queste cose, non riuscirei a parlarti così ed è per questo che ti ho scritto una lettera.
Vienimi a prendere, stesso luogo.
Per modo di dire, baci
Ps. Muoviti perché non so fino a quando riuscirò a resistere senza buttarmi giù da un ponte e sai perfettamente che lo faccio.

Lucy"

Cazzo... io sono stato tanto cieco da non accorgermene!? I lividi, gli occhi spenti, il corpo fragile. Non ci ho mai fatto caso. Non ci davo importanza. Credevo che c'è l'avrebbe fatta anche senza di me, ero sicuro che avrebbero capito perché me n'ero andato, ma invece... sono apparso solo una persona a che pensa solo a se stessa e al proprio bene.
Devo andare a prendere mia sorella. Ha bisogno di me. Adesso. Prima c'è lei, poi il resto. Lei è la mia vita, lei è tutto. Non posso lasciarla nelle grinfie di quell'uomo che ho sempre chiamato padre, ma che è solo un essere ripugnabile. Chissà poi cos'avrà provato durante l'incidente, quando ha scoperto che nessuno c'era, quando sperava che fossi andato da lei, invece era stato Mark. Chissà cosa le avrà fatto poi... solo a pensarci che mi sto arrabbiando.
Mi alzo, preparo la valigia e cerco di prenotare dei biglietti per il New Hampshire, uno per l'andata e due per il ritorno.
Mi sorella verrà con me.

Può sembrare uno stronzo, ma dopo capirete. Sono un po' lagnosa in questi giorni quindi ho scritto un capitolo che, se non l'avessi scritto io, probabilmente avrei pianto 😢

BOYFRIENDS Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora