Thirteen십삼

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«Hai fatto proprio un bel volo, eh?» chiese il ragazzo facendo sedere Nayoung sul lettino dell'infermeria.
«Non c'é l'infermiera?» chiese lei guardando il ragazzo armeggiare nell'armadietto dei medicinali.
«No, l'infermiera non é mai qui durante la pausa pranzo»
Nayoung annuí in silenzio mentre il ragazzo girovagava per la stanza prendendo cose da ogni armadietto.
«ok, vediamo di sistemarti quel ginocchio» disse il ragazzo accovacciandosi per arrivare all'altezza del ginocchio di Nayoung.
Il ragazzo prese un pezzo di cotone e lo bagnò con del disinfettante per pulire la ferita.
Nayoung si lasciò sfuggire un lamento bloccando il movimento del ragazzo che, per alleviare il bruciore, iniziò a soffiare sulla ferita.
Mise a terra il pezzo di cotone e prese un cerotto, lo attaccò al ginocchio e poi si alzò con un sorriso.
«Finito! Ti sei fatta male da qualche altra parte?» chiese con un sorriso allegro mentre buttava il pezzo di cotone usato e le cartacce del cerotto.
Nayoung esitò prima di mostrare la mano sanguinante.
«Woah! Perché non me lo hai detto prima?» disse il ragazzo afferrando la mano e avvicinandola al viso per vedere meglio la ferita.
«Prima dobbiamo pulirla e poi fermiamo il sangue»
Nayoung annuí osservando il ragazzo che, con gentilezza, le stava pulendo il palmo sporco di sangue.

«Ora dovrebbe andare tutto bene»
Nayoung annuí prima di alzarsi e fare un leggero inchino di ringraziamento al ragazzo che le sorrise allegro.
«Di niente, piuttosto, che ti é successo? Hai una faccia stravolta»
Nayoung sospirò prima di sedersi di nuovo sul letto.
«Sono confusa. Sento che la mia testa esploderà da un momento all'altro e io non so cosa fare per evitare di scoppiare in un pianto isterico davanti a tutti quanti»
Il ragazzo ancora senza un nome, si sedette accanto a lei e le accarezzò una spalla.
«Ci sono momento cosí nella vita. A volte senti che va tutto alla grande e credi di poter conquistare il mondo, mentre altre volte ti senti schiacciato dal peso di questa realtà, ma su col morale, c'è sempre un modo per uscirne»
Nayoung si voltò verso il volto del ragazzo che le sorrise senza esitazione.
«E quale sarebbe il modo per uscirne?»
Il ragazzo sembrò pensarci su per un po'.
«Quando mi sento giú mangio il gelato, penso che questo sia il mio modo di stare meglio»
Nayoung annuí comprendendo quello che lui stava tentando di dirle, anche lei quando si sentiva triste usciva per bere bubble tea o milkshake e restava ore con la bevanda in mano a gironzolare per le vie della città.
«Hai del gelato?» chiese Nayoung con un pizzico di speranza nella voce.
Il ragazzo le fece l'occhiolino e si alzò dal letto afferrando il polso di Nayoung che venne trascinata dal ragazzo fino alle cucine.
«Fai silenzio» disse mettendosi un dito davanti alle labbra.
Entrarono in punta di piedi e raggiunsero la cella frigorifera cercando di trattenere le risate.
Mentre Nayoung stava di guardia, il ragazzo armeggiava con la maniglia chiusa della cella per sbloccarla.
Dopo vari tentativi si sentì un suono metallico e dedussero di essere riusciti ad aprirla.
Dopo pochi minuti si ritrovarono sul tetto della scuola a gustarsi abbondanti cucchiaiate di gelato alla menta per il ragazzo e al limone per Nayoung.
«Come ti chiami?» chiese il ragazzo rivolto a Nayoung dopo vari minuti di silenzio.
«Nayoung» rispose lei leccando il cucchiaio con gli occhi rivolti al cielo.
«Ti piace davvero cosí tanto il gelato al limone?» chiese il ragazza facendo un segno alla confezione mezza vuota della ragazza.
«Ho un debole per questo gusto, e te? Ti piace molto la menta?» chiese Nayoung voltandosi a guardare il ragazzo mangiare un enorme cucchiaio di gelato verde chiaro.
«Fai assaggiare» disse Nayoung rubando un po' del gelato dal cucchiaio del ragazzo che la guardò stupito.
«Yah! Questo é il mio gelato!»disse lui nascondendo la vaschetta nella giacca della divisa.
Nayoung scoppiò a ridere e offrì al ragazzo una cucchiaiata del suo buonissimo gelato al limone.
«Dai mangia, ti piacerà» disse la ragazza prima di imboccarlo con la forza.
Il ragazzo mandò giú l'enorme pezzo di gelato che la ragazza gli aveva "gentilmente" dato per poi lanciare uno sguardo di fuoco alla compagna.
«Ma dico sei impazzita? Vuoi per caso che io muoia asfissiato?» chiese facendo ridere di gusto Nayoung.

«Ti ringrazio»disse all'improvviso Nayoung dopo attimi di silenzio.
Le vaschette ormai vuote di gelato erano rimaste abbandonate accanto a loro corpi sdraiati rivolti verso il cielo azzurro.
«E di cosa?»
Nayoung sospirò pesantemente.
«Penso di stare molto meglio adesso»
Il ragazzo si mise seduto mostrando la schiena a Nayoung.
«Non preoccuparti. Siamo giovani, commettiamo errori, alcuni piú gravi di altri, ma possiamo sempre rimediare e andare avanti senza problemi. Urla e sfogati per un po', poi alzati, asciugati le lacrime e combatti. L'unica cosa che possiamo fare é sopravvivere fino a quando non saremo abbastanza forti da poter insegnare ai nostri figli come lottare con le loro forze. Insegneremo loro a spiccare il volo con le ali che gli abbiamo donato, ed allora potrai lasciarti andare con l'anima in pace. Sicuro di aver fatto tutto il possibile per rendere migliore quello che prima ha cercato di distruggerti»
Nayoung non rispose.
Non aveva parole abbastanza profonde per poter rispondere ad una lezione di vita di quel tipo.
Si chiedeva cosa avesse passato di cosí terribile quel ragazzo per poter dare consigli di quel tipo ad una sua coetanea.
«Ora però sarà meglio andare, le lezioni sono iniziate da un po'»
Nayoung annuí alzandosi e seguendo il ragazzo verso la porta di servizio dalla quale erano usciti.
«Non sono sicura di poterlo affrontare, chi ha causato tutto questo intendo» disse all'improvviso Nayoung poco lontana dalla porta della sua classe.
«Non ci provare neanche. Non scappare, la vita é tua e solo tu puoi cambiare le cose, scappare non ti farà sentire meglio»
Nayoung osservò il sorriso gentile del ragazzo che la stava accompagnando e,solo in quel momento si accorse di non sapere neanche il suo nome.
«A proposito, tu come ti ch-»
Non fece in tempo a concludere la frase che un voce la interruppe bruscamente.
«Taehyung?» esclamò qualcuno attirando l'attenzione dei due ragazzi.
«Jungkook, da quanto tempo» disse il ragazzo facendo un passo avanti lasciando a Nayoung la possibilità di nascondersi leggermente dietro di lui.
«Quando sei tornato? E come mai sei con Nayoung? Piuttosto, hai saltato le lezioni per gironzolare con lei? Ma che ti salta in mente?»
Taehyung soffiò una risata per poi lanciare uno sguardo di sfida al ragazzo.
«Non mi trattare come se fossimo amici, non ti considero tale da molti anni ormai»
Jungkook rimase scioccato dalle parole taglienti del suo vecchio amico.
«Ma che stai dicendo?» chiese Jungkook per poi rivolgersi a Nayoung.
«Nayoung fila in classe o il professore inizierà davvero a preoccuparsi»
La ragazza strinse il braccio di Taehyung per poi fare un passo verso la porta venendo però trattenuta dal ragazzo.
«Non dirle cosa deve fare»
Jungkook sbuffò sonoramente.
«Senti, non é il momento di comportarsi da stupido, lascia andare Nayoung e parliamo»
La ragazza spostò il braccio con il quale Taehyung la stava trattenendo d sorrise al ragazzo.
«Non ti preoccupare, ci vediamo piú tardi se ti va»
Taehyung annuí per poi lasciarla entrare in classe.
Il ragazzo aspettò che Nayoung entrasse in classe prima di rivolgersi a Jungkook.
«E ora a noi due brutto stronzo»



Eccomi qua!
Scusate il ritardo e gli eventuali errori grammaticali (non ho controllato)
Spero che il capitolo sia di vostro gradimento e...no, non ho nessunissima idea di cosa io stia facendo di questa storia :D
Spero comunque che vi stia piacendo e cercherò di aggiornare piú spesso ma con la scuola sono proprio senza tempo per vivere.
Alla prossima!

_bubbleberry_💕

Cheer Up!¡ || Jeon JungkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora