Seventeen십칠

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Il rumore molesto del campanello svegliò Nayoung dal suo sonno costringendola, anche se contro voglia, ad alzarsi e andare a vedere chi rompesse le scatole di Sabato mattina.
Una volta in piedi si guardò attorno confusa.
Cosa ci faceva in salotto?
Si guardó attorno cercando di ricordare fino a quando non mise a fuoco la schermo della televisione in pausa su una scena del film che la sera prima stava guardando con Jungkook.
Abbassò lo sguardo sul divano notando solo in quel momento la presenza di un Jungkook ancora addormentato. Cercò di ricordare cosa fosse successo la sera prima ed arrivó alla semplice conclusione che entrambi si erano addormentati sul divano.
Si diresse alla porta ancora mezza rintronata con l'obbiettivo di insultare malamente chiunque avesse deciso di svegliare tutto il vicinato con il suo campanello.
«Chi è!?» esclamó la ragazza aprendo di scatto la porta mentre si passava una mano nei capelli disordinati.
«Nayoung! È un'emergenza! Jungkook è scomparso!»
Ci vollero venti secondi buoni prima che la ragazza riuscisse a mettere a fuoco il volto del suo interlocutore.
«Yugyeom? Ma che stai dicendo?» chiese Nayoung sbadigliando mentre cercava di non addormentarsi sul posto.
«Ieri non è tornato a casa e i suoi genitori erano convinti fosse da me, ma oggi noi due dovevamo andare in centro alla mattina e io dovevo passare a prenderlo a casa! Non sappiamo dove sia! Aiutaci a cercarlo!»
Nayoung lo guardó tentando di elaborare le informazioni che il ragazzo le stava urlando addosso tutto preoccupato.
«Nayoung! Sveglia! Devi venire ad aiutare!» urló all'improvviso Yugyeom facendo risvegliare la ragazza che sbattè le palpabre un paio di volte prima di rispondergli.
Stava giusto per dirgli che non aveva capito niente quando fu interrotta da Jungkook che la raggiunse alle sue spalle.
«Nayoung, che fai sveglia così presto?» chiese il ragazzo appoggiandosi alle spalle della ragazza con gli occhi ancora mezzi addormentati.
«Sei scomparso» disse Nayoung sbadigliando mentre indicava Yugyeom che giardava la scena confuso.
«No, aspetta, se tu sei qui vuol dire che ieri...» il ragazzo non finì neanche la frase che divenne rosso come un pomodoro prima di inchinarsi educatamente.
«Mi spiace avervi disturbato! Me ne vado subito» disse Yugyeom capendo tutt'altro dalla situazione.
«No, aspetta, giuro che non è come pensi» disse Nayoung afferrando al volo i pensieri di Yugyeom e cercando di bloccarli sul nascere.
Jungkook al contrario, aveva capito il fraintendimento, ma non aveva nessuna intenzione di chiarirlo, anzi, tutt'altro.
Nayoung iniziò a spiegare cosa fosse davvero successo finchè Jungkook e il suo essere egocentrico non si misero in mezzo.
Jungkook circondò la vita della ragazza con le braccia appoggiandole il mento sulla spalla.
Sorrise sornione a Yugyeom mentre accarezzava leggermente i fianchi di Nayoung.
«Non c'è da preoccuparsi comunque, dì ai miei genitori che sono da Nayoung e loro non faranno storie, fidati» disse il ragazzo con un tono che a Nayoung sembró normale ma che, per Yugyeom, lasciava interndere più di mille parole.
«Ah, ehm, ok, io allora vado, ci vediamo»
Yugyeom impiegò giusto tre secondi netti ad attraversare il cortile e scomparire dalla vista dei due che, ancora abbracciati, guardavano il vicinato svegliarsi lentamente.
«Puoi staccarti ora? Mi fai caldo» disse Nayoung cercando di scrollarsi di dosso Jungkook versione sacco di patate.
«Nayoung, stavo pensando ad una cosa» disse Jungkook chiudendo la porta dietro di sé per poi seguire la ragazza che si stava dirigendo verso il salotto con l'intento togliere il dvd della sera prima.
«Ah davvero? Tu pensi pure?» disse sarcastica la ragazza mentre Jungkook, con una smorfia, si sedette sul divano ad osservarla mentre con uno stupido pigiama orripilante addosso armeggiava con vari oggetti da una parte all'altra della stanza.
«Sì, penso anche io, e per favore stai ferma un secondo che mi messi ansia a correre da una parte all'altra»
Nayoung sentì un tuffo al cuore quando le mani del ragazzo si posarono sulla sua vita per fermarla.
Fino a quel momento aveva cercato di evitare lo sguardo di Jungkook sentendo salire tutto in una volta l'imbarazzo per la sera passata a dormire abbracciati.
Insomma, avranno anche fatto il bagno assieme da piccoli, ma lui a dieci anni di sicuro non aveva lo stesso fisico di un modello e di certo non era così "apertamente alla ricerca di calore corporeo".
Jungkook la guardò in viso per secondi che sembrarono anni mentre la ragazza sentiva le guance scaldarsi ad una velocità anormale.
«Stavo pensando...» la voce di Jungkook interruppe il silenzio ricco di tensione che si era creato.
Con un movimento fluido mise un braccio dietro alla schiena della ragazza avvicinandola a sè.
Nayoung guardò la figura di lui seduto sul divano che la abbracciava nascondendo il viso nella maglia del suo orribile pigiama vecchio e malandato.
«Cosa?» chiese Nayoung poggiando le mani sulle spalle del ragazzo per creare dello spazio tra di loro.
Quando il viso di lui si allontanò, Nayoung sentì il cuore riprendere un ritmo quasi normale.
«Pensavo che è da ieri sera che muoio dalla voglia di baciarti»
Nayoung sentì lo stomaco stringersi in una morsa e il cuore iniziare a scalpitare senza freni.
Il viso già roseo della ragazza si dipinse di un rosso acceso mentre gli occhi languidi di Jungkook la studiavano in ogni minimo dettaglio, ripercorrendo con lo sguardo le linee del volto che ormai conosceva a memoria.
In in impulso improvviso, incontrollato, Nayoung si avvicinò al viso di lui sorpreso dalle azioni inaspettate della ragazza. Jungkook non si fece sfuggire quell'occasione d'oro e, con una piccola spinta sulla schiena della ragazza, portò in fine le labbra di lei sulle sue.
Fu un bacio unico.
Non era casto, tutt'altro, era un bacio bisognoso e pieno di aspettative. Quasi come se i pensieri e i dubbi di Nayoung potessero raggiungere la mente ingarbugliata di Jungkook attraverso quel contatto tanto ricercato da entrambi.
Non ci volle molto prima che Nayoung tornasse in sé, ma questa volta non ebbe la forza di respingerlo, lasciandosi trasportare da quell'ondata di emozioni che la fece sentire viva come mai prima di allora.
Nayoung poteva sentire la mani di Jungkook accarezzarle ogni centimetro della schiena mentre, con le sue dita, giocava e tirava i capelli soffici del ragazzo che si godeva al meglio quel contatto, consapevole che di lì s breve sarebbe scomparso.
Dopo attimi che parvero senza fine quel contatto si sciolse lasciando agli occhi il compito di esprimere quello che in quegli attimi era successo.
Nayoung guardó Jungkook e per la prima volta lo vide come il ragazzo che era diventato e non come il bambino infantile che l'aveva rimpiazzata anni addietro.
Jungkook, dal canto suo, osservava estasiato la visione che aveva davanti. Gli occhi languidi della ragazza, il rossore sulle guance, il fiatone e le labbra rosse e gonfie a causa della foga con il quale lui le aveva assaporate.
Quella era la prima volta che provava qualcosa di così forte per un'altra persona. Lui che era convinto che l'amore fosse solo una favola da raccontare ai bambini, poteva sentirlo scorrere nelle sue vene e portare quel sentimento caldo in ogni parte del suo corpo ancora in fremito per quel momento di paradiso che era appena passato.
Nulla a che vedere con il bacio non desiderato da lei che Jungkook aveva forzato per suo interesse.
Ma come poteva lei aver cambiato opinione in così poco tempo?
Jungkook ruppe quello scambio di sguardo per provare a dire qualcosa alla ragazza che gli stava scombussolando il cervello, ma non ne ebbe il tempo.
Il rumore assordante del telefono di casa fece sobbalzare la ragazza che frettolosamente si liberò dalla presa insistente di Jungkook per raggiungere la cornetta.
«Pronto?»
La voce della madre di Nayoung raggiunse le orecchie della ragazza che, seppur volendo, non riuscì a mostrare la felicità che quella chiamata le aveva dato.
Parlarono per poco, pochissimo, tempo.
Giusto per dire alla ragazza che non sarebbero tornati per almeno un anno.
Ma Nayoung non eiusciva ad elaborare.
Ancora tremante per quell'attimo di "passione" che le aveva fatto perdere la testa.
Quando la chiamata terminò la ragazza fece per tornare in salotto quando le braccia forti di Jungkook la strinsero in un abbracciò inaspettato che le fece perdere l'equilibrio.
Sentì le ginocchia cedere per un attimo e Jungkook la sorresse sorpreso.
«Tutto ok?» chiese il ragazzo con un sorriso pieno di allegria.
«Tutto a posto» disse Nayoung riprendendosi finalmente dagli effetti di quel bacio.
Si allontanò di qualche passo da Jungkook sentento le guance bruciare come se andassero a fuoco.
«Io...torno subito!» esclamó Nayoung prima di correre via in preda all'imbarazzo.
Sarebbe morta di vergogna davanti a Jungkook. Ne era sicura.



Ed ecco qua un po' di love per quelli che ancora stanno leggendo la mia storia nonostrante gli aggiornamenti ogni morte di voldermort.
Spero vi sia piaciuto il capitolo e andate a dare un'occhiata anche alla mia altra storia.
Mi scuso per eventuali errori grammaticali o di battitura.

Chanjix💫

Cheer Up!¡ || Jeon JungkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora