Ci alzammo di nuovo in volo. L'aria era fredda e umida da lassù, tremavo e battevo i denti, ma l'abbraccio di Zairon era caldo come il fuoco che arde la pelle e mi faceva sentire protetta nonostante l'altezza alla quale non mi ero ancora abituata. Mi sorrideva di tanto in tanto senza parlare, io arrossivo e mi sentivo svenire. Nessun uomo mi aveva mai fatta sentire tanto bella e libera. Era una ventata d'aria fresca sul viso, una di quelle magie inaspettate della vita che restano un mistero. Pensai a Luca e non riuscii a non provare un forte senso di colpa; quel bacio con l'angelo non era accaduto per caso, lo avevo ardentemente desiderato, mi aveva appagata, aveva colmato quella brama che avevo di lui da quando lo avevo conosciuto. Aveva rimpiazzato Luca anche nella mia mente, aveva sovrastato le mie paure. Sapevo, però, di dover mantenere i piedi saldi a terra, la situazione poteva essere complicata, avevo a che fare con il soprannaturale, con qualcosa di cui fino all'arrivo di Zairon non avevo nemmeno sospettato l'esistenza.
Uscimmo dai confini di Roma, ci stavamo dirigendo verso i Castelli Romani, le luci erano più rarefatte e l'odore dei camini accesi si faceva più pungente.
«Siamo quasi arrivati, so che hai freddo» disse Zairon mentre sorvolavamo una distesa nera nella quale non distinguevo nulla.
Iniziammo a perdere quota e io di nuovo mi irrigidii, e lui mi strinse più forte per tranquillizzarmi. Quando scendemmo giù non mi parve vero di poter di nuovo poggiare i piedi a terra. Le gambe erano indolenzite e tutto il corpo era un blocco freddo tanto che esitai un minimo prima di riuscire a muovere un passo. Zairon si avvicinò e dalla sua bocca fuoriuscì un getto d'aria calda che mi avvolse regalandomi una sensazione di benessere che mi rimise al mondo.
«Grazie» dissi senza più sentire il battere dei denti.
Mi guardai intorno con l'idea di scorgere la tenuta di cui mi aveva accennato il giorno prima Zairon ma in quel buio vagamente stemperato dai raggi di una luna tonda e luminosa non vedevo altro che vegetazione e file di castani. Mi si strinse lo stomaco e fuoriuscì la mia insana diffidenza. Ricordo che in quel momento, nel giro di pochi secondi mi venne in mente di tutto. Pensai di essere stata raggirata, che quell'angelo fosse un impostore, che mi avesse trascinata lì per farmi del male o peggio ancora per consegnarmi ad Alyssa, mia madre sirena. Mi sentii stupida, credulona, mi maledissi per aver ceduto di nuovo all'amore ma...bastò che mi prendesse la mano per far svanire ogni pensiero malevolo verso lui e verso me stessa.
Il cuore perse un altro battito e mi disse: «Ci siamo. Sei pronta? Non sarà facile per te, ma io ti conosco bene Dalia...» mi chiamò con il mio nome da sirena e mi sentii davvero confusa, forse non potevo essere davvero preparata a ciò che mi stava accadendo.
Continuò: «Eri...sei...una donna molto forte. Mi fido di te. Quello che ti mostrerò a breve è il tuo mondo anche se ancora non ne hai coscienza. Tu non sei veramente umana. Sappi che io sarò al tuo fianco...sempre»
La confusione cresceva e si impadroniva di ogni centimetro della mia anima.
«Io...sono Sara, ti prego non chiamarmi Dalia»
«Sara. Scusami, dimentico a volte che non hai ricordi della tua vera identità. Ma io non riesco a dimenticare chi siamo stati» il suo sguardo si addolcì nel pronunciare le ultime parole.
Iniziò a camminare tenendomi stretta la mano nella sua mentre io continuavo a non vedere nulla oltre la fitta vegetazione verso la quale ci dirigevamo. Contai tre passi prima di sentire, dapprima sul viso, e successivamente su ogni parte del corpo, una strana sensazione di gelo. Pareva di essere avvolta in una molle gelatina fredda e umida attraverso la quale passammo entrambi. Una specie di porta invisibile che ci condusse esattamente di fronte alla tenuta nella quale abitava Zairon. Rimasi a bocca aperta, mi riuscì difficile anche chiedere spiegazioni. L'angelo intuì il mio stupore e spiegò cosa era successo, cosa che anziché aiutarmi mi impressionò ancora più profondamente.
«Abbiamo appena attraversato un confine magico, frutto di un incantesimo di oscuramento lanciato dalla strega Lily. Come puoi immaginare non abito da solo qui»
«Strega?» domandai incredula.
«Si esatto. Lily è una strega. Ma non immaginarla con il cappello a punta o con il naso adunco! E' una donna come te, solo...con qualche potere magico che si trasmette nella sua famiglia da generazioni. Come ti dicevo tempo fa, esiste il soprannaturale»
Ingoiai la saliva così violentemente che mi sembrò che il rumore sordo si fosse udito chiaramente, tanto che Zairon mi guardò con gli occhi accomodanti di chi prova compassione. Quella sensazione non mi piacque così innalzai le spalle tentando di apparire più sicura e scaltra anche se dentro ero in un totale subbuglio di emozioni: dalla paura al senso di inadeguatezza, alla totale incomprensione.
La tenuta era un edificio molto antico, le pareti erano di pietra marrone con striature arancioni. Avrei scoperto entrando che le due grandi arcate che avevo di fronte nascondevano un portone di legno intarsiato che dava accesso ad un rustico salone poco illuminato. All'interno i mobili antichi sapevano di legno e stoffe polverose. Il camino sempre acceso regalava un tocco di luce calda all'ambientazione e riduceva la cupezza del luogo. Il divano di velluto rosso bordeaux troneggiava al centro della stanza.
Il giardino esterno era curato e ricco di varietà di alberi e piante tipiche dei Castelli. Nell'angolo, proprio dietro l'ala destra della tenuta, si intravedeva una serra. Zairon mi spiegò che lì le streghe coltivavano le erbe utilizzate negli incantesimi oppure necessarie per la cura di ferite o malanni.
Io restavo a guardare con le parole che si bloccavano sul ciglio della bocca. E la domanda che mi torturava in quel momento era sempre la stessa: cosa c'entravo con quel mondo parallelo che mi inquietava e mi destabilizzava?

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Il segreto
FantasyUna giovane donna innamorata incontra un misterioso ragazzo nel giardino della sua casa appena affittata. Una fontana al centro del giardino farà da cornice ad un mistero che a poco a poco la introdurrà in un mondo che aveva solo sognato e che pensa...