La telefonata

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Ero sconvolta da ciò che la strega Lily mi aveva detto e da ciò che avevo scoperto di Zairon. Lui aveva sacrificato la sua vita da angelo per me, per proteggermi, pur sapendo che le conseguenze delle sue scelte sarebbero state terribili, pur sapendo che non ricordavo nulla di lui e non sarei stata la donna che aveva amato ma un'altra forse diversa, umana, sicuramente non Dalia, almeno finché non avessi riconquistato la memoria. Doveva avermi amata profondamente per arrivare a tanto, e questa consapevolezza mi atterriva perché non ero in grado di fare altrettanto per lui.

Quasi d'istinto lo guardai e gli dissi impulsivamente ma con sicurezza: «Devi parlare con quella strega e rompere la promessa, digli che non ne vale la pena, che non mi hai trovata, non lo so, ma tu devi annullare questa follia» ero disperata, fuori di me, non potevo permettere che diventasse un essere oscuro a causa mia e della crudeltà di Alyssa. «Se Alyssa vuole me, sarò io ad affrontarla, non tu. Devo pagare io le conseguenze e tornare ad essere una sirena se necessario, ma tu non puoi...»

Non riuscii a terminare la frase che Lily mi interruppe rincarando la dose: «Ha ragione lei, Zairon, possiamo parlarle, ti aiuterò a contattarla nella dimensione in cui si trova e faremo in modo di rompere la promessa e...»

«Voi proprio non capite» disse l'angelo fissandoci con passione, poi continuò: «Se annullo la promessa la strega mi rimanda in quel purgatorio, nel mondo di mezzo e io non sarò più un angelo e non potrò più essere qui con Sara. Ho aspettato anni prima di trovare il modo di tornare e resterò sulla Terra anche a costo della vita se necessario» Poi si rivolse a me: «Non ti lascerò sola ad affrontare un pericolo che non riesci nemmeno ad immaginare, non sei pronta, e...non me lo perdonerei mai» Si voltò verso la strega e le chiese: «Lily promettimi che le farai riacquistare la memoria? Ti prego»

La donna inizialmente scettica ora sembrò comprendere il valore di quella richiesta da parte di Zairon e non si oppose più. «Lo farò Zairon, ma ho bisogno di un po' di tempo. Lei deve restare qui per qualche giorno, è l'unico modo che abbiamo per proteggerla in attesa di restituirle il suo passato e i suoi poteri prima che arrivi Alyssa»

Io volevo andare via ma Zairon tagliò corto senza nemmeno interpellarmi. «Faremo tutto il necessario» rispose alla strega. Poi mi prese sotto braccio e uscimmo fuori dalla serra senza dire una parola.

Una volta usciti mi staccai dalla presa dell'angelo e lo fissai dicendo: «Aspetterò che Lily mi restituisca la memoria e i poteri, e poi risolveremo il problema con la strega, ci deve essere un modo...»

L'uomo non fece passare un attimo che mi rispose sicuro: «Sara, da quando Alyssa mi ha spedito ad un passo dall'inferno non ho fatto che vagare nella mia oscurità interiore, essere uno spettro non mi cambierà, sono pronto»

«Ma io no, non sono pronta a perderti, non ora...» dissi con la gola chiusa dal pianto che lottava per uscire.

«Non mi perderai, stai tranquilla, troveremo un modo insieme»

Lo baciai con passione, tentando disperatamente di fargli toccare il mio cuore attraverso quel contatto, ma ci interruppe il suono del mio cellulare che mi riportò alla realtà. Ci staccammo di malavoglia, presi il telefono e lessi il nome di Luca lampeggiare sul display nero. Feci in tempo a notare una smorfia sul viso dell'angelo, ma risposi tentando di essere più naturale possibile.

«Luca, ciao, come stai?» dissi. E stranamente sentii uno strano magone nello stomaco, segno che non lo avevo dimenticato del tutto.

«Sara, dove sei? Sono tornato da Londra per vederti, ma a casa tua non risponde nessuno...sei da tua madre? Vengo a prenderti? Sai...ho poco tempo» Aveva sempre poco tempo per me e allora perché continuavo a fremere quando ascoltavo la sua voce?

Dovevo trovare una scusa, non potevo certo dirgli di essere in un luogo nascosto da un incantesimo con streghe, angeli e chissà cos'altro! Ci pensai ma c'era il buio nella mia mente.

Sentendomi esitare Luca riprese la parola e mi lasciò senza fiato nell'affermare ciò che udii subito dopo:

«Sai, ti ho sentita lontana ultimamente e...ho pensato tanto a te. Mi chiedevo se...magari tu avessi mai preso in considerazione l'idea di vivere insieme. Sai,l'ultima sera, a casa tua, quella cena, ti ho sentita così vicina che...»

Rimasi sbigottita. Non sapevo cosa rispondere, le parole arrivavano alle mie orecchie come note lontane. Vivere con me? Oramai avevo perso la speranza, non lo credevo più possibile.

Aggiunse: «So di averti fatto una richiesta difficile, ma...promettimi che ci penserai...»

Riuscii a sillabare solo: «Va bene». Zairon mi stava osservando cupo, forse aveva intuito chi fosse l'interlocutore ed era chiaramente impresso sul mio viso che mi aveva colpita profondamente. Le sensazioni che provavo in quel momento mi frastornavano, i loro visi mi apparivano uno dopo l'altro, si confondevano nella mia mente, continuavo a non parlare al telefono, la voce era soffocata nella gola che sembrava chiusa con un nodo ingarbugliato che mi toglieva fiato.

Luca chiuse la telefonata. Aveva capito che non ci saremmo visti quel giorno e che forse era meglio lasciarmi digerire quella richiesta che sembrava essere sgorgata dalla sua bocca senza una riflessione razionale. Forse era la paura di perdermi o la sua sicurezza in sé stesso che stava vacillando a causa del mio distacco che lo aveva spinto a tanto.

Misi il telefono in tasca e mi sentii subito incalzare da Zairon che voleva sapere cosa mi fosse successo. Gli raccontai brevemente della richiesta di Luca e lui contrariato mi chiese: «Non vorrai accettare, spero? Non è la persona adatta a te. E' solo un megalomane che vuole prendersi ciò che crede di aver perso...»

«Basta!» gridai io lasciandolo di stucco. Ma subito dopo mi pentii e gli chiesi scusa: «Mi dispiace Zairon, io...ho bisogno di staccare, ho troppi pensieri ora...non volevo gridare»

Zairon si addolcì e mistrinse a sé. «Andiamo alla festa, ti presterà un vestito la sorella di David cheha più o meno la tua taglia, vedrai che ti piacerà, è molto diversa dalfratello!» accennò un sorriso e mi porse la sua mano. Sorrisi e gliela diedi anch'io,avevo bisogno di distrarmi e forse quella festa era l'occasione adatta. Riposiil pensiero di Luca in un angolo del cuore e giurai di non pensarci fino all'indomani...    

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