Cos'è quel sangue sul suo volto?
Cos'ho fatto?
Ero davvero io quello che lo stava picchiando?
Non posso esser stato io ad averlo massacrato in questo modo.
La sua paura si rispecchiava nei suoi occhi, eppure, le sue parole mi hanno risvegliato.
Come ho potuto farmi soggiogare in questo modo da quella pazza manipolatrice di Naomi?
Io amo Dean è la mia famiglia e io l'ho ferito tante, troppe volte ed è meglio che sparisca dalla sua vita per un po'.
Ho raccolto tutto la tavoletta angelica e l'ho fatta sparire dentro di me per tenerla al sicuro, lontano da lui e tutto il resto.
Mi dispiace lasciarlo proprio adesso, eppure, vorrei che ci fosse un altro modo per proteggerlo da tutto questo.
Perché deve essere sempre e solo lui a soffrire?
Perché non posso essere io quello che per una volta soffre in silenzio?
Nessuno mi impedisce di farlo.
Sono giorni che mi sono allontanato da lui e mi manca un po'.
Voglio vederlo per questo mi sposto velocemente da una parte all'altra dell'America.
Appena riesco a trovare lui e Sam sorrido. È notte fonda e Dean dorme tranquillamente, fa freddo, ma lui è mezzo scoperto così lo copro con la coperta senza svegliarlo.
«Cass...» per un attimo solo mi blocco e lo osservo alcune gocce di cristallo scivolano dai suoi occhi.
Mi ferisce vederlo in questo stato.
Con delicatezza cancello quello lacrime e appena apre gli occhi sparisco alla sua vista restando nella loro stanza a guardarlo, si alza dal letto e si avvicina alla finestra. Posa una mano sul vetro della finestra: «Cass... dove sei?» lo osservo sospirare, si sposta dalla finestra e si avvicina al tavolo prendendo un coltello inizia a intagliare un pezzo di legno.
Durante quel suo lavoro la lama scivola su la sua pelle vedo il sangue uscirne e mi avvicino a lui in silenzio compaio alle sue spalle e gli sfioro la mano curando quel taglio.
Si volta all'improvviso e mi avvolge le braccia attorno ai fianchi: «Non scappare di nuovo» per un attimo ne rimango sorpreso, ma annuisco e immergo una mano nei suoi capelli: «Va bene, ma se rimango sarete in pericolo» Dean scosse la testa: «Faremo in modo che tu non lo sia. Ti proteggeremo... ti proteggerò a costo della vita» quelle parole mi convinco e decido di restare per un pò al loro fianco.
«Adesso è meglio se vai a dormire» Dean mi osserva per un attimo e tenendomi per il polso mi conduce verso il suo letto e mi ci butta sopra per poi poggiare la sua testa contro il mio petto e stringermi in un caldo abbraccio.
Solo per un attimo rimango fermo, ma gli passo un braccio attorno ai fianchi e iniziò ad accarezzargli la schiena cullando in questo modo il suo sonno.
Le difficoltà non mancheranno, ma ci sosterremmo a vicenda.
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Raccolta storie Supernatural
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